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Sanremo 2010: il video di Jessica Brando

Ha scatenato una gran polemica come capita sempre quando si tratta di far cantare una minorenne. Si tratta di Jessica Brando che concorre al Festival di Sanremo nella sezione Nuova Generazione con il brano ‘Dove non ci sono ore” (disponibile su Dada e iTunes) scritto da Valeria Rossi, l’interprete del famoso tormentone estivo del 2001

19 Febbraio 2010 16:08

Ha scatenato una gran polemica come capita sempre quando si tratta di far cantare una minorenne. Si tratta di Jessica Brando che concorre al Festival di Sanremo nella sezione Nuova Generazione con il brano ‘Dove non ci sono ore” (disponibile su Dada e iTunes) scritto da Valeria Rossi, l’interprete del famoso tormentone estivo del 2001 “Tre parole”. Al momento dell’esibizione della giovane sul palco del Festival, la Clerici e gli organizzatori fanno scorrere troppo le ore.

E quando é il momento di presentare la ragazza sul palco, la conduttrice sorprende tutti avvertendo che non sarà più possibile seguire l’interpretazione della ragazza perchè è passata la mezzanotte e il regolamento vieta che i minorenni si esibiscano in diretta tv dopo quell’ora. Per cui, la cantante si esibisce solo via video con delle immagini registrate nel pomeriggio. A dispetto di tutti, e nonostante sia stata penalizzata, la giovanissima interprete ha passato il turno.
Ma il regolamento non prevedeva l’esibizione live in maniera imprescindibile? Ditemi che ne pensate.

Di seguito il testo della canzone.

Io so come sei
e anche come ti inganni
con un sorso sai divorare i silenzi
di un cuore che non sa stare al posto suo
e guardare soltanto
le immagini di chi chiede aiuto ma
sembra sempre troppo lontano da te
resterai se ti chiederò di cercare sempre
al di là delle apparenze del mondo che c’è qua.
Senza più un cielo di chilometri
un passo è un volo per rinascere qui
è un altro mondo dove non ci sono ore
non c’è mai niente che muore.
Sei vicino a me
ma ti sento distante
E’ una cosa che se la tocchi si rompe
le nostre lacrime
sono giorni che
che ti passano accanto
cerchi fuori com’era amare, cos’era dare
come volare più in alto da qui
orologi per archiviare, dimenticare,
sfilarsi il mondo che è un guanto e cambi solo tu.
Senza più un cielo di chilometri
un passo è un volo per rinascere qui
ogni tuo gesto mi racconta nuove storie
non c’è mai niente che muore.
Senza più un cielo di chilometri
come facciamo a riconoscerci qui
dammi un respiro una scusa per restare
mi chiami vita perché è il nome mio
non c’è una porta e non c’è un addio
domani sarà pure un altro giorno si vedrà
ora ho solo un nome ma non sono più io

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