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Renato Zero compie 70 anni: le canzoni più famose e gli album del cantante

Renato Zero, canzoni: tutti i dischi del cantante, gli album di maggior successo e i brani più famosi della sua carriera

pubblicato 30 Settembre 2020 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:40

Renato Zero compie 70 anni il 30 settembre 2020. Canale 5, la sera prima, per l’occasione, ha deciso di trasmettere la serata evento “Zero il folle“, con i momenti più intensi ed emozionanti dei suoi concerti al Forum di Assago, registrati nel mese di gennaio 2020. Un’occasione per ricordare e riascoltare i più grandi successo dell’artista romano.

Una carriera intensa, lunghissima e piena di successi quella di Renato Zero.

Il suo primo disco, No! Mamma, no! risale al 1973 e fu prodotto da Franco Migliacci. L’anno dopo rilascia poi Invenzioni: all’interno i brani “Inventi” e “Il tuo safari”. Trapezio, il suo terzo lavoro, vede 11 tracce complessive e tre incluse nei precedenti suoi dischi.

Nel 1977 è la volta di Zerofobia che contiene i grandi successi come “Mi vendo” o “Il cielo”. E’ arrivato al quinto posto nella classifica dei dischi più venduti in Italia.

L’anno seguente è la volta di Zerolandia che si spinge fino al terzo gradino della chart italiana. All’interno troviamo la hit “Triangolo”. EroZero riesce a conquistare la vetta nel 1979 sopratutto grazie al boom di “Il carrozzone”, altra perle evergreen della carriera dell’artista romano.

Tregua, pubblicato nel 1980, conferma la prima posizione, un doppio disco che contiene anche “Amico”, altro cavallo di battaglia del suo repertorio musicale.

Artide Antartide fu il disco più venduto del 1981 dove l’artista affronta temi come la droga, l’amore e il rapporto padre-figlio nei brani “Non passerà”, “Ed io ti seguirò” e “Padre nostro”.

Via Tagliamento 1965/1970 è un omaggio al Piper: il titolo dell’album, infatti, indica la via civica del celebre locale. Nel disco sono presenti anche “Viva la Rai” e “Soldi”, già ascoltate durante “Fantastico 3” perché sigle del programma stesso.

Nel 1983 esce Calore e contiene il classico “Spiagge”. L’anno seguente è la volta di “Leoni si nasce“. Alla base, la delusione di Renato Zero per la chiusura del tendone itinerante “Zerolandia” per motivi legati alla sicurezza. Fu trainato dal pezzo “Da uomo a uomo”.

Nel 1986 viene rilasciato “Soggetti smarriti“. Vende meno dei precedenti lavori e si piazza al secondo posto nella classifica degli album. Tra le tracce presenti ricordiamo “Infiniti treni”.

L’anno dopo è la volta di “Zero” inizialmente previsto con 20 brani ma poi ridotti a 18. Un doppio album guidato dai due pezzi estratti, “Vagabondo cuore” e “Lei”.

Nel 1989 viene pubblicato “Voyeur” che non viene trainato da alcun singolo. A dare forza al progetto è la titletrack che ebbe un buon riscontro. In classifica arriva al quinto gradino.

Nel 1991, in Prometeo, troviamo “Spalle al muro”, brano con il quale Renato Zero partecipò al Festival di Sanremo.

Nel 1993 rilascia “Passaporto per Fonòpoli“, un minialbum che include “Ave Maria”, portata a Sanremo. Sempre quell’anno, viene pubblicato “Quando non sei più di nessuno” che riesce, finalmente, dopo anni, a portare l’artista nuovamente al primo posto della classifica Fimi.

Stesso successo confermato poi l’anno dopo da “L’imperfetto” con pezzi intensi come “Amando Amando” e “Nei giardini che nessuno sa”. Nel 1995 è il momento di “Sulle tracce dell’imperfetto“. Contiene uno dei successi più celebri e amati dell’artista, “I migliori anni della nostra vita”.

Amore dopo amore (1998) include la hit “Cercami” e anche la canzone dedicata all’amica Mia Martini, “La grande assente”.

Nel 2000 rilascia “Tutti gli Zeri del mondo” che prende il nome dal programma tv condotto su Rai 1 con la omonima titletrack come primo singolo ufficiale estratto.

La curva dell’angelo esce nel 2001 vede la collaborazione di Fio Zanotti e di Ennio Morricone. Raggiunge il primo posto in classifica e, come singoli, risultano “Innocente” e “Qualcuno mi ha ucciso”.

Un grandissimo successo accompagna anche l’album successivo, Cattura, pubblicato nel 2003. Oltre 800.000 copie vendute e, tra i pezzi estratti, “A braccia aperte”.

Due anni dopo pubblica “Il dono” con i singoli “Mentre aspetto che ritorni”, “La vita è un dono” e “D’aria e di musica”.

Presente esce nel 2009 e ha ottenuto 6 dischi di platino. All’interno c’è spazio per 17 inediti, anticipato dal singolo “Ancora qui” e “Non smetterei più” con il featuring di Mario Biondi.

Amo – Capitolo 1 esce nel 2013 ed è, a partire dal titolo, un vero e proprio tributo per i suoi fan: tra i pezzi rilasciati “Chiedi di me” e “Voglia d’amare”. Sempre in quell’anno esce anche Amo – Capitolo 2, a sette mesi di distanza dal primo lavoro. con “Nessuno tocchi l’amore”, “Sia neve” e “Alla fine”.

Tre anni dopo rilascia “Alt” che ha debuttato al primo posto nella classifica italiana.  Ha presentato “Gli anni miei raccontano” come ospite al Festival di Sanremo. E’ diventato disco di platino in pochi mesi.

Nel 2017 è la volta di Zerovskij anticipato dal brano “Ti andrebbe di cambiare il mondo?”. Debutta al primo posto: è il 17esimo lavoro del cantante a conquistare la vetta della classifica Fimi.

Nel 2019 esce “Zero il folle” anticipato dai singoli “Mai più soli” e “La vetrina”. Per registrare il disco si è fatto affiancare da Trevor Horn che, in passato, aveva collaborato anche con Paul McCartney.

Infine, nel 2020, il triplo album in tre volumi “Zerosettanta” anticipato dal singolo “L’angelo ferito”.

Foto | Roberto Rocco

 

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