Home Carl Brave OEL a Blogo: “Con Pezzo Reggaeton ho voluto ironizzare sulle hit estive e sugli stereotipi presenti in molte di queste canzoni”

OEL a Blogo: “Con Pezzo Reggaeton ho voluto ironizzare sulle hit estive e sugli stereotipi presenti in molte di queste canzoni”

Pezzo Reggaeton, il nuovo singolo di Oel: ecco l’intervista al cantante su Blogo.it

pubblicato 19 Luglio 2018 aggiornato 15 Ottobre 2020 14:20

Con “Le focaccine dell’Esselunga” tutti hanno pensato che OEL fosse un’operazione di marketing ideata dalla nota catena di supermercati. Subito dopo qualcuno pensò che fosse un personaggio di fantasia inventato dal programma “Ciao Belli” di Radio Deejay. Si è scatenata la caccia all’identità nascosta. Solo dopo il boom delle “focaccine” – record di visualizzazioni, schizzato in vetta alla classifica Top Viral di Spotify – si è scoperto che OEL è Leonardo, figlio di Claudio Cecchetto.

Anche quest’anno OEL ha intercettato un argomento popolarissimo. Il “tormentone” di tutti i ragazzi che fanno musica è scegliere il mood della propria canzone… e da qualche anno le hits sono tutte reggaeton. E’ il sound che sta facendo successo in tutto il mondo. Una brano reggaeton, d’estate, è necessario. “PEZZO REGGAETON” ironizza, gioca, parla di questo, con un testo fluido e divertente, un ritornello accattivante che fa Su..Su..Su..Su.. La musica è scritta in collaborazione con Davide Ferrario che ha curato la produzione della base musicale. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify , iTunes…) e il VIDEO è stato rilasciato su Youtube.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Oel, ecco quello che ci ha raccontato.

Un anno fa circa è uscito “Le focaccine dell’Esselunga”, brano che è diventato virale in breve tempo. Solo dopo si è scoperto che sei figlio di Claudio Cecchetto. Ci puoi raccontare come è nato quel brano?

Il pezzo è nato completamente per gioco, l’ho fatto ironicamente per i fatti miei e poi l’ho inviato ai miei amici su WhatsApp, per ridere, diciamo. Senza nessun prospetto o progetto per il futuro. Poi ho visto che poteva funzionare, i miei amici dicevano che faceva ridere e ho capito che si poteva fare qualcosa più seriamente.

Come mai la scelta di Oel che presumo siano le prime tre lettere del tuo nome (Leonardo, ndr) invertite, e non quella di tenere il tuo nome e cognome? Per un inizio più “soft”?

Io volevo far andare il pezzo, l’idea del brano più che concentrare l’attenzione su di me. Era quella l’intenzione principale.

Mi aggancio alle parole di Tredici Pietro, il figlio di Gianni Morandi (“PIZZA E FICHI è diventata hit quando hanno uscito il nome. Se no chi mi cagava (e comunque spacco)”). Secondo te, essere il figlio di un personaggio famoso può essere pieno di pregi o avere anche qualche lato negativo?

Secondo me è stato furbo, ha pubblicato il pezzo senza dire chi fosse. Poi l’hanno scoperto. Se magari si fosse palesato immediatamente, usando il nome Pietro Morandi, non avrebbe avuto lo stesso effetto. E’ stato scoprire che fosse lui e quello ha fatto diventare virale il brano.

Parlando sempre di brani recenti, c’è il tuo nuovo pezzo, Pezzo reggaeton che sembra voler ironizzare proprio sui classici tormentoni delle hit estive, sulla scelta di ritornelli in spagnolo… Come è nato? Proprio come ironia sul tema?

A me è venuto prima in mente il concept generale della canzone: ultimamente molti artisti fanno pezzi reggaeton, anche artisti, per i quali, non è propriamente un loro genere. Fanno uscire un singolo con sonorità reggaeton soprattutto a fine estate e ho voluto ironizzare su questa cosa. Nel testo ho fatto riferimenti ad alcuni stereotipi che si verificano in molte di queste canzoni.

E tu che l’hai un tormentone estivo del passato? Oppure, proprio no?

I tormentoni estivi li trovo molto leggeri, non riesco ad affezionarmi troppo… Le canzoni alle quali mi affeziono sono diverse.

Mi fai qualche esempio? Di cantanti italiani o stranieri che segui o ascolti…

Un mio artista di riferimento da tanti anni è Drake. Oggi è il numero uno. Musica italiana ascolto molto trap, mi affascina molto il suono, credo sia una evoluzione del rap, un rap nuovo, anche a livello di testo, Non deve essere più, per forza una critica sociale, ma anche più leggera. Ci sono anche artisti indie che ascolto, come Calcutta o Carl Brave che credo sia uno dei più forti, in Italia. Racconta Roma come nessuno ha mai fatto.

Prossimi progetti in ballo?

A settembre finirò il liceo scientifico, intanto ho tanti pezzi che sto preparando o scrivendo, quindi ci saranno presto altre uscite…

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