Home Interviste Myss Keta presenta l’EP Il cielo non è un limite: “È un disco sperimentale e istintivo. C’è un mio doppelgänger in ogni canzone”

Myss Keta presenta l’EP Il cielo non è un limite: “È un disco sperimentale e istintivo. C’è un mio doppelgänger in ogni canzone”

Le dichiarazioni di Myss Keta a Soundsblog: “La madrina spirituale di questo EP è sicuramente Grace Jones. È un po’ il santino del progetto”.

10 Novembre 2020 16:50

Myss Keta ha presentato oggi, martedì 10 novembre 2020, il suo nuovo EP dal titolo Il cielo non è un limite, composto da 7 tracce tra le quali troviamo i singoli già pubblicati Giovanna Hardcore e Due, disponibile dal prossimo 13 novembre.

Alla conferenza stampa virtuale, alla quale era presente anche Soundsblog, Myss Keta ha svelato che le 7 canzoni del nuovo EP traggono ispirazione, come nel caso del precedente EP Carpaccio Ghiacciato, da un elemento specifico:

Rispetto ai precedenti lavori, per questo EP ci siamo focalizzati su un elemento naturale che è l’aria e il cielo. Lavorando sugli EP, io e Riva abbiamo sempre lavorato tantissimo su un elemento specifico. Con quest’idea in mente, ci siamo focalizzati sull’idea di vedere gli aerei all’interno di un palazzo di vetro e acciaio come Torre Galfa (sede da cui Myss Keta ha presentato l’EP, ndr). I suoni sono futuristici, tipici degli anni ’90. Abbiamo scelto questo elemento perché ci è venuto naturale considerato il fatto che siamo stati costretti a stare in posti chiusi e delimitati. Nonostante ciò, il cielo e l’aria, li abbiamo sempre visti e le finestre incorniciavano il cielo come fosse un quadro. Le finestre hanno spalancato la nostra interiorità. Quando vediamo un grande spazio fuori, riusciamo a vedere anche lo spazio infinito che possiamo avere dentro. È un EP molto coerente.

La rapper, quindi, ha parlato delle sonorità che caratterizzano l’EP, della vocalità, delle lingue utilizzate e delle collaborazioni, aggiungendo che, per ogni canzone, è stato creato una sorta di doppelgänger:

Dal punto di vista delle sonorità, è un disco sperimentale e istintivo. Sono sonorità abbastanza spinte ma sono contenta di essermi sfogata. Sono suoni un po’ club, in questo momento in cui nei club non ci si può andare, ma anche le nostre stanze possono diventare dei club, se vogliamo. Ci sono sonorità clubbing ma anche più estreme, come nel caso di Rider Bitch: si va dalla jungle alla deep house, senza dimenticarci della house, ovviamente. Dal punto di vista della vocalità, è un EP molto recitato e “performizzato”. Dal punto di vista testuale, abbiamo lavorato su molteplici doppelgänger di Myss Keta. C’è un mio doppelgänger in ogni canzone. In ogni canzone, c’è un tipo di voce, una caratterizzazione del personaggio anche un po’ teatrale. Non ci siamo dati limiti neanche nelle lingue. Ho usato il tedesco, l’inglese e anche il greco antico. Come il cielo, anche la lingua, i testi e la musica non devono essere un limite. Anche sperimentare nelle lingue, mi interessava. Le collaborazioni esterne sono con persone di famiglia: Priestess, Populous, Unusual Magic. Siamo rimasti nella famiglia allargata. Ci siamo mossi con persone con le quale ci intendiamo. Dal risultato, si vede.

Di seguito, l’artista ha elencato i riferimenti letterari presenti in questo progetto:

Ci tengo tantissimo a questo EP, è un “figliolo” nato in un periodo davvero pazzo. È un EP che contiene tante istintività e tanta sperimentazione che mi ha sempre caratterizzato. Ci siamo sfogati ed è un onore uscire con musica nuova in questo momento. Anche con il video di Giovanna Hardcore, è stato bello tornare a livello visivo, dopo un anno da Le ragazze di Porta Venezia. Con questo EP, buttiamo fuori qualcosa che ci appartiene davvero in maniera molto profonda. Per quanto riguarda le ispirazioni letterarie, sono rimasta attratta da J. G. Ballard e David Cronenberg. Il contemporaneo di Ballard è un universo che mi è piaciuto tanto approfondire in questi mesi. Un’altra ispirazione letteraria importante è James Bridle che ha scritto Nuova Era Oscura, che parla del periodo che stiamo vivendo, un nuovo Medioevo Digitale, pubblicato, però, prima della pandemia.

Noi di Soundsblog, infine, le abbiamo chiesto quali sono state le influenze musicali dalle quali ha tratto ispirazione per Il cielo non è un limite:

Mi sono ispirata a tantissime: Raffaella Carrà, Miss Kittin, Spice Girls, Britney Spears, Grace Jones, Peaches, tantissimo. Sono tantissime. Nel contemporaneo, Charli XCX per la quale impazzisco. Ce ne sono un sacco, ascolto tantissime artiste, tante di loro mi ispirano. Anche la Bertè… Ce ne sono talmente tante… Per questo lavoro, la madrina spirituale di questo EP, secondo me, è Grace Jones, sicuramente. Secondo me, sì. È un po’ il santino del progetto.

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