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Mumford & Sons, Wilder Mind: recensioni del web e dei lettori

Wilder Mind, il terzo album dei Mumford & Sons, è uscito il 4 Maggio 2015: cosa ne ha pensato la critica?

pubblicato 6 Maggio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 05:45

I Mumford & Sons sono tornati con Wilder Mind, il terzo album in studio a tre anni di distanza da Babel e a sei dall’esordio con Sigh No More: dopo la pubblicazione dei singoli Believe e The Wolf, rilasciati prima dell’uscita del disco, la svolta elettrica voluta dalla band inglese è stata più che palese.

I Mumford & Sons suoneranno in Italia a Roma il 29 Giugno all’Arena di Verona, il 30 Giugno a Roma per il Rock in Roma 2015 e il 1 Luglio a Pistoia in Piazza Duomo per il Pistoia Blues Festival 2015 e c’è molta attesa per come verranno riarrangiate le vecchie, amatissime canzoni, alla luce di questo nuovo suono della band inglese.

Definito “inevitabile” da Ben Lovett, il tastierista della band, questo nuovo sound più elettrico e senza banjo, strumento che aveva caratterizzato in maniera potente i primi due lavori, avrà dato i suoi frutti?

Mumford & Sons, Wilder Mind: la critica

The Telegraph
Non c’è nulla di particolarmente originale qui, ma l’ambiente crudo della strumentazione elettrica sta bene addosso alle melodie dei Mumford & Sons, alle emozioni e alle dinamiche. Detta semplicemente, i Mumford spaccano.

Billboard.com
Non solo Wilder Mind introduce i membri della band come degli dèi del rock che meritano il titolo, ma lo fa senza cambiare ciò che ai fan piaceva di più come primo acchito: la loro scrittura delle canzoni, le loro sensazioni, il loro gusto.

New Musical Express (NME)
Only Love è la sintesi perfetta dei due distinti elementi di questo album, e i suoi fautori costruiscono un sussurro che si trasforma in un animale gigante, che esplode di passione e chitarre anni 70 alla Fletwood Mac.

The New York Times
Ad ascoltare una canzone per volta, Wilder Mind convince. Ma la caratteristica più grande dei Mumford & Sons, il loro crescendo strategico, comincia a diventare una formula lungo tutto il corso del disco.

The Observer (UK)
Wilder Mind renderà i Mumford & Sons solo più enormi. Fortunatamente, li ha fatti migliorare come band.

Slant Magazine
Wilder Mind potrebbe essere qualcosa di peggio di un disco da dibattere: irrilevante.

Uncut
Abbandonare il loro segno distintivo ha distrutto la loro identità.

New York Daily News (Jim Faber)
Cambiare il suono della band verso il rock internazionale significa solo sostituire una copertura piatta con un’altra.

The Guardian
Per la maggior parte, comunque, la musica di Wilder Mind ti passa sopra: il suono incerto di una band che cerca di scuotere un’immagine che credevano scaduta, senza riuscire a mostrare qualcosa di forte per rimpiazzarla.

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