Guè Pequeno, polemiche per le dichiarazioni su Ghali: “Vedere un rapper che va in giro vestito da donna con la borsetta mi fa ridere…”
Alcune dichiarazioni di Gué Pequeno su Ghali hanno provocato polemiche sui social.
A partire dal 26 giugno 2020, sarà disponibile il settimo album di inediti di Gué Pequeno, intitolato Mr. Fini.
Nelle ultime ore, però, stanno facendo discutere, una serie di dichiarazioni che il rapper milanese ha concesso a Il Corriere della Sera e a Rolling Stones, riguardanti Ghali e il fatto che, in Italia, non ci sarà mai un rapper nero di successo.
Guè Pequeno, al Corriere, soffermandosi sul rapper italo-tunisino (che ha contribuito a lanciare con la sua etichetta Tanta Roba Label quando Ghali, all’epoca Ghali Foh, faceva parte del gruppo Troupe D’Elite insieme ad Ernia) l’ha definito un “fake” e un personaggio perlopiù appartenente all’“universo fashion”:
Non avremo mai un rapper nero al numero 1. Ghali è un fake. Appartiene all’universo fashion: non sarà mai un idolo del mondo di colore.
Gué Pequeno è tornato sull’argomento in un’altra intervista concessa a Rolling Stones. Sui social, il rapper è stato soprattutto accusato di omofobia a causa delle seguenti dichiarazioni:
L’Italia è razzista, da sempre e per sempre. Io li conosco i rapper neri, e sono anche bravi, ma non sfondano. Il mercato italiano non è fatto da una base sociale coerente come in Francia o in Germania. Qui, il mercato è una moda. È mainstream ma è una moda. Culturalmente non siamo pronti, può darsi che succederà, ma è più facile con un arabo, con un nero è difficile. Qui il grande pubblico è razzista, non ho fiducia. Il mio giudizio su Ghali era riferito a questo: un artista che va in giro vestito da confetto può andare bene per una sfilata ma non ha grande credibilità di strada. Cioè, non è Stormzy: il tipo in Inghilterra non va in giro vestito da ananas. Io non sono razzista né omofobo ma vedere un rapper che va in giro vestito da donna con la borsetta mi fa ridere, che poi almeno fosse gay. Boh, sono robe assurde.