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Francesco Renga: con “Orchestraevoce” le cover della tradizione italiana

Francesco Renga ha scelto il Teatro Quinto di Madrid per presentare dal vivo “Orchestraevoce”, un album di cover che esce contemporaneamente sul mercato italiano, spagnolo e francese. Renga inizia da Madrid perché la Spagna -spiega- è una porta d’accesso anche per l’America latina. Grande promozione internazionale per il progetto, intrapreso proprio con l’idea di valorizzare

pubblicato 16 Novembre 2009 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:34


Francesco Renga ha scelto il Teatro Quinto di Madrid per presentare dal vivo “Orchestraevoce”, un album di cover che esce contemporaneamente sul mercato italiano, spagnolo e francese. Renga inizia da Madrid perché la Spagna -spiega- è una porta d’accesso anche per l’America latina. Grande promozione internazionale per il progetto, intrapreso proprio con l’idea di valorizzare il patrimonio musicale italiano.

Oltre a “Pugni Chiusi”, già incisa insieme ai Timoria in occasione di un tributo a Stratos anni fa, “L’immensità”, “Io che non vivo”, “Un amore così grande”, “Se perdo te” e “Dio come ti amo”. Più recentemente anche Morgan ha reinterpretato “Io che non vivo”. “In fondo arriviamo dallo stesso mondo”, ricorda Renga. “Bluvertigo e Timoria sono stati gli ultimi baluardi del movimento rock italiano di fine anni Ottanta.

Un disco voce e orchestra di 50 elementi, diretta e arrangiata dal ‘solito’ Celso Valli. Un repertorio pronto per essere cantato come ospite a Sanremo. “E’ la sessantesima edizione, e ci tornerei da vincitore. La presenza al festival dei superospiti io l’ho sempre trovata una cosa brutta e imbarazzante, quando ero in gara mi dava un certo fastidio. Ma se mi chiamano mi turo il naso e ci vado”.

Francesco Renga