Home Fedez L’album congiunto di Fedez e J-Ax, SIAE, SoundReef ed i diritti d’autore: chiacchierata con Matteo Fedeli

L’album congiunto di Fedez e J-Ax, SIAE, SoundReef ed i diritti d’autore: chiacchierata con Matteo Fedeli

Come saranno gestiti i diritti d’autore del disco congiunto e del tour di Fedez e J-Ax?

pubblicato 1 Ottobre 2016 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:34

Gennaio 2017: Fedez lascerà Siae per sbarcare in SoundReef e consegnerà al mercato discografico il suo primo album “congiunto” con J-Ax, artista ancora legato alla Società Italiana degli Autori ed Editori. Come saranno dunque gestiti i diritti d’autore del disco? E quelli del tour, in partenza a marzo 2017?

“Il mondo dei diritti d’autore è complicato, sono davvero curioso di vedere cosa succederà dal 1 gennaio 2017”, commenta Matteo Fedeli, direttore divisione musicale di Siae. “Per esempio: Vorrei ma non posto non è stata scritta solo da Fedez. Gli aventi diritti sono otto. Siae continuerà ad incassare per gli altri sette aventi diritto e SoundReef dovrebbe incassare soltanto per Fedez”.

CAUSA CON SOUNDREEF – “E’ in corso una causa contro SoundReef, in quanto attualmente non potrebbe operare nel mercato italiano dove SIAE ha per legge l’esclusiva nell’attività di intermediazione del diritto d’autore”.

ALBUM – “Mettiamo che Fedez scriva un album con J-Ax. Fedez lo deposita in SoundReef ma J-Ax e gli altri eventuali aventi diritto comunque depositano le stesse opere in Siae. Noi continueremo quindi a raccogliere il diritto d’autore e ripartirlo a tutti gli aventi diritto che tuteliamo (incluso J-Ax). Il problema si porrà più che altro sul lato utilizzatori, che dovranno necessariamente confrontarsi con due soggetti per poter pagare i diritti per i brani di quell’album. SIAE attraverso la credibilità della sua rete non ha problemi a incassare; probabilmente sarà più difficile per chi è appena entrato sul mercato”.

LIVE – “Quelli più preoccupati, sono gli organizzatori di eventi. L’organizzatore trova in Siae un unico soggetto che si occupa di intermediare un repertorio di più di 45.000.000 di opere. Dovendosi confrontare con più soggetti per ogni evento il loro lavoro si complicherebbe notevolmente. Per avere un’idea di cosa parliamo, SIAE stipula circa 1,2 milioni di contratti di licenza all’anno con oltre 500.000 utilizzatori sul territorio e controlla oltre 35 mila eventi musicali a settimana rendicontando il repertorio suonato in ciascuno”.

“Immaginiamoci una scena: un localino di un paesino sperduto suona una canzone di Fedez: SoundReef riuscirà a controllare anche questo? Sarà curioso capire cosa succederà”.

RADIO – “I problemi si manifesteranno anche con le radio: per non stipulare più di un accordo di licenza potrebbero decidere di non trasmettere i repertori gestiti da SoundReef dal 2017. E’ chiaro che a rimetterci non sarebbe Fedez ma soprattutto gli altri aventi diritto. Se, infatti, una radio decidesse di non utilizzare più un brano con quote di diritto gestite da Soundreef sarebbero danneggiati inevitabilmente anche tutti gli aventi diritto comunque intermediati da SIAE”.

“I miei dubbi sono anche ovviamente lato autore. Fino al 31 dicembre 2016 Siae pagherà a Fedez i diritti che avrà maturato anche grazie alle oltre 2mila licenze SIAE con le radio e TV italiane. Dal 1 gennaio 2017, SoundReef – per poter fare lo stesso lavoro – dovrebbe stipulare oltre 2mila contratti di licenza. Contratti che solitamente richiedono trattative lunghe diversi mesi. Anche in questo caso, quindi, non sarà una strada facile quella dei nostri colleghi e degli aventi diritto che hanno deciso di farsi intermediare da loro”.

LATO AUTORI – “Mi spaventa la situazione dei piccoli aventi diritto. Fedez e Gigi d’Alessio non sono solo autori ma soprattutto due grandi esecutori. SoundReef non spiega che artista/esecutore ed autore puro non sono sinonimi. Dietro ad un brano di Fedez trovi magari anche il lavoro di una brillante autrice come Federica Abbate che l’anno prossimo potrebbe essere danneggiata se emittenti radio e organizzatori smettessero di utilizzare i brani ai quali ha contribuito anche lei con la sua creatività. Il compito di Siae è quello di tutelare tutti gli autori, in particolare quelli “puri” che quindi non sono quasi mai presenti quando si eseguono i loro brani. Quello che mi spaventa per il 2017 non è quindi la sussistenza di SIAE, sulla quale spesso si specula, ma piuttosto la confusione che si potrà generare, con conseguenze per gli autori più piccoli”.

LIBERO MERCATO – “SoundReef dice che in tutto il mondo il mercato è liberalizzato. Però se vai a guardare, in tutti i Paesi del mondo – esclusi gli Stati Uniti – c’è un’unica società di collecting di riferimento per la raccolta dei diritti nella musica. Negli Stati Uniti, unica vera eccezione con più società di collecting, gli autori lamentano discriminazioni e notevoli differenze nella remunerazione. Se una società ha l’appoggio delle major è più forte contrattualmente mentre un’altra, magari composta da solo piccoli autori e piccoli editori, è più debole: per una stessa utilizzazione, gli autori – in base alla società a cui si affidano – possono prendere quindi cifre diverse. Le utilizzazioni in Siae valgono allo stesso modo per tutti (i grandi autori guadagnano di più perché effettivamente vengono utilizzati di più)”.

ZEDEF ANCORA IN SIAE – “Un altro esempio che rende l’idea della complicazione di questo mondo. Fedez in realtà è anche un editore attraverso la Zedef, rimasta in SIAE. Fedez quindi, a differenza di quanto fatto e comunicato per la sua anima di autore, ha deciso di non avvalersi di Soundreef per le sue quote editoriali. Nel 2017 potrà quindi paradossalmente fare un confronto diretto fra quello quanto che guadagna con le quote editoriali in Siae e quanto incasserà attraverso SoundReef per la parte da autore. A parità di condizioni Siae pagherà sicuramente di più in virtù della sua capillarità sul territorio, delle licenze con radio e tv di cui abbiamo discusso e, non ultimi, per i più di 100 accordi che permettono a tutti i suoi autori di ricevere compensi da altrettanti Paesi nel mondo. Un altro motivo per cui SIAE pagherà di più: per quanto si sa, SoundReef aveva una percentuale di aggio – quello che alla fine trattengono (un po’ come la percentuale degli agenti immobiliari) – del 32% per i live, ora pare sia stata abbassata al 25%. L’aggio medio che Siae applica ai suoi aventi diritto è al di sotto del 16%: una bella differenza. Come fa SIAE a costare meno? Banalmente non è a scopo di lucro e questo è sicuramente un grande vantaggio per lei e per tutti gli oltre 80.000 aventi diritto che l’hanno scelta e continuano a sceglierla da 134 anni”.

Restiamo a disposizione di SoundReef (che abbiamo contattato senza ottenere risposta) per eventuali chiarimenti o interventi.

FedezJ-AxNotizie