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Clementino a Blogo: “Il Miracolo sarebbe sdoganare il rap italiano in tv e alla radio”

Scaramanzia, Nord contro Sud, Pino Daniele, Pechino Express, Kalimba de Luna: Clementino comprime e concentra svariati temi, nell’intervista di presentazione per Miracolo, il nuovo album.

pubblicato 27 Aprile 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 06:04

Il livello di successo raggiunto da Clementino nel periodo fra Mea Culpa ed il nuovo disco, Miracolo!, in uscita il 28 Aprile, lo si può valutare anche dalla quantità di addetti-stampa presenti alla sua maratona di due giorni a Milano, una maratona in cui ha presentato il disco con una conferenza stampa affollatissima e poi si è concesso ad una miriade di interviste singole, parlando per ore e ore e finendo esausto negli uffici della Universal Music, con si vede nella foto postata su Facebook.

Sicuramente questa maratona pubblicitaria è meritata: Miracolo! è un gran disco, ulteriormente impreziosito da un ulteriore disco nell’edizione deluxe: 14 + 14 brani, che spaziano come temi e sound per tutto lo spettro dell’hip-hop, con ospiti nuovi ed attesissimi (Pino Daniele) e graditi ritorni (Marracash, Noyz Narcos, tutti i Messaggeri del Vesuvio…). Un disco da assaporare anche sulla lunga distanza, che parte a bomba e si chiude a bomba. Ed è una bomba pure nel mezzo.

Il resoconto della conferenza stampa di presentazione di Miracolo! è disponibile un po’ ovunque online (noi consigliamo la lettura qui, per approfondimenti su varie tematiche), non ci resta che presentarvi il frutto della chiacchierata di Soundsblog con Clementino…

L’uscita di Miracolo! è ormai imminente – hai qualche rituale scaramantico?
“Un rituale ce l’ho prima dei concerti: mi devo guardare allo specchio qualche secondo, è come se dovessi far passare energia dagli occhi agli occhi. Poi mi faccio il segno della croce, da buon napoletano, e salgo sul palco ed inizio a suonare.”

Ma rituali pre-uscita del disco?
“No, niente di speciale, lì incrociamo le dita e aspettiamo il miracolo – il miracolo per me sarebbe di sdoganare l’hip-hop italiano in tutte le radio, le tv… sembra si stia avverando questo miracolo, per questo l’ho scelto come titolo del disco.
E poi è una parola legata alla tradizione napoletana, “miracolo” è una parola italiana, ma è legata a Napoli: ‘o miracolo di San Gennaro, il Massimo Troisi di Ricomincio Da Tre ed il suo miracolo… e poi dopo “Mea Culpa” mi sembrava proprio il continuo giusto.”

Ti ho visto felicissimo in un video su Facebook in cui scartavi le prime due edizioni – standard e deluxe – di Miracolo!
“A questo giro ho fatto i gemelli, sì!”

Il secondo disco, Miracolo Jam, è una aggiunta importante, che per alcuni potrebbe quasi offuscare l’importanza del primo disco, che ha tutte le tue tracce soliste. Ma in effetti, perchè qualcuno dovrebbe comprarsi l’edizione standard ad un disco solo, se escono in contemporanea?
“Se qualcuno è legato solo ai miei pezzi solista, prenderà l’edizione a disco singolo, mentre a chi piace il rap a tutti gli effetti prenderà la doppia, perchè è anche pieno di grandi ospiti.”

Solitamente una versione “deluxe” di un album, con un disco aggiuntivo, esce in occasione del disco d’oro… tu hai voluto portarti avanti con i festeggiamenti?
“Vorrà dire che faremo una trilogia, se dovessimo arrivare al disco d’oro faremo la Miracolo Gold Edition con tre cd, chiudendo in bellezza! Ho scritto tantissimo per quest’album, sono andato velocissimo, materiale da parte ne ho.”

Cosa ti ha ispirato per questa botta di brani, 28 fra i due dischi, e ancora altri messi da parte?
“Attraverso i viaggi, la mia partecipazione a Pechino Express mi ha messo in contatto con situazioni assurde, con gente che non ha nemmeno le scarpe per camminare. Noi ci lamentiamo, ma dall’altra parte del mondo esistono cose assurde, quindi mi piaceva scrivere lì e poi portare qui in Italia l’esperienza.”

Quindi partecipare ad un reality non è stata una cosa negativa – ti ho visto molto appassionato, durante Pechino Express!
“Sì, poi io son tremendo, mi piace scherzare, e penso che questa cosa l’abbiamo capita anche i miei colleghi rapper e gli ascoltatori di rap italiano, che sanno che tipo di persona sono, non è che sono uscito ieri e quindi vedono uno che fa il personaggio: mi conoscono dai centri sociali, dalle gare di freestyle, le partecipazioni in tv, io cerco di fare tutto quello che mi piace mettendoci il massimo della passione e dell’impegno.”

Anche sul palco sei un grande intrattenitore, ti ho visto (e fotografato) dal vivo all’Alcatraz di Milano nel Dicembre 2013, per la prima data del Mea Culpa Tour, e sei proprio una one-man-band, fai tutto tu, al di là di un paio di ospiti il microfono è tutto tuo.
“One Man Band potrebbe essere il titolo del prossimo album, ci devo pensare – ti dò i diritti, dai!
Mi piace stare sul palco, la presenza scenica penso sia molto importante per un artista dal vivo, poi vengo dalle scuole d’animazione, dai villaggi turistici, dal teatro, ho messo insieme queste cose e mi presento così.”

Ti darebbe fastidio una seconda voce?
“Una seconda voce l’ho avuta, tempo fa, ma per il momento mi accontento di stare con TayOne, mi basta così.”

Luna è il più recente dei tre singoli usciti prima di Miracolo!, e ascoltandola ho avuto l’impressione come come atmosfere, sound e testo, sia una sorta di “seguito” di Va Bene Così, la canzone di Mea Culpa. Sono miei deliri personali?
“Sono contentissimo che tu mi abbia nominato Va Bene Così, perchè è stato il pezzo di Mea Culpa più sottovalutato, e quindi ti dirò sì, è proprio la continuazione. Io difficilmente scrivo canzoni d’amore, a ‘sto giro ne ho scritte un po’ di più…”

Come mai hai scelto Kalimba De Luna come brano a cui legare il ricordo di questa ragazza?
“Mi piaceva il pezzo di Tony Esposito, ho parlato con lui, lui ha avuto il permesso per farmi usare il campione, e quindi è andata così, liscia.”

Come sono stati accolti questi primi tre singoli da Miracolo?
“Bene, bene, bene: se fossi uscito solo con Kalimba De Luna avrei potuto trovarmi le critiche dei puristi dell’hip-hop, ma avendo tirato fuori più di un estratto, con un pezzo pieno di punchline (Iena White), un pezzo che parla del disagio (Strade Superstar, il mio pezzo preferito dell’album), e Luna, abbiamo dato un assaggio dei tanti temi che conterrà l’album.”

Hai trattenuto invece quello che per molti sarebbe stato il singolo spaccatutto, il brano con Pino Daniele.
“Non mi sembrava il caso, essendo venuto a mancare Pino.”
(nella presentazione alla stampa, Clementino ha approfondito l’argomento, dicendo che Pino Daniele aveva anche già scritto personalmente la sceneggiatura del video di Da Che Parte Stai, essendo nato chiaramente come singolo, e che avrebbe previsto un viaggio in Marocco, un video nel deserto che ricordasse la copertina del disco Non Calpestare I Fiori Nel Deserto. Dopo la sua morte però Clementino ha dedicato una canzone e anche questo disco, ha parlato di lui molte volte e si è anche tatuato in suo onore. Per evitare di sembrare uno sciacallo, ha quindi preferito non proporre come singolo il brano. – NdR)

In effetti i primi tre pezzi di Miracolo hanno raccolto consensi quasi unanimi. Cosa ne pensano gli haters, invece?
“Degli hater parlo ne Lo Strano Caso Di Iena White, e comunque senza haters saremmo finiti, sono loro quelli che ci fanno pubblicità!
Le critiche sul fatto che sono diventato più mainstream sono le solite strunzate, vabbè!”

Una delle “critiche” più diffuse e assurde che si possono leggere nei commenti su YouTube, sono semplicemente legate al fatto che sei napoletano. Nel 2015, ancora Nord contro Sud?
“Son cose che ci porteremo sempre, la solita cosa Nord contro Sud, sono barriere da distruggere ma purtroppo i c*glioni ci sono in giro sempre, senza accorgersi che siamo tutti una cosa sola.
Io ovviamente continuerò a portare avanti le parole napoletane, il dialetto napoletano – sono il 40% di Clementino, che devo dire.”

Un paio di foto in esclusiva dalla conferenza stampa, e soprattutto dal catering tutto in tema napoletano, con tanto di corna rosse e biscotti con l’immagine di San Gennaro…
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