Home Interviste Bring Me The Horizon a Soundsblog: “Tirateci addosso quel che volete, noi continueremo a suonare!”

Bring Me The Horizon a Soundsblog: “Tirateci addosso quel che volete, noi continueremo a suonare!”

La band metalcore inglese sarà in Italia dal 23 al 25 Novembre, con concerti a Roncade, Roma e Milano.

pubblicato 20 Novembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 01:54

Mancano pochi giorni ai tre concerti italiani dei Bring Me The Horizon (23 Novembre a Roncade, 24 a Roma e 25 a Milano): la band metalcore inglese arriverà carica del successo del nuovo disco, Sempiternal, e supportata da Pierce the Veil e Sights and Sounds.
Eppure, la storia dei BMTH in Italia è sempre stata travagliata – lontani dalle copertine di Kerrangs, i ragazzi accanto ad un manipolo sempre crescente di fan hanno anche trovato un pubblico a volte ostile. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il bassista Matt Nicholls in un pomeriggio prima del concerto a Parigi, proprio per fare il punto della situazione sul nuovo tour, la nuova lineup… e l’Italia!

Ho l’impressione che per voi l’Italia sia un posto “difficile” dove suonare, soprattutto quando non siete headliner: al Sonisphere 2011, tanto quanto allo show prima dei Machine Head qualche mese dopo, vi siete presi insulti e bottigliate. Vivete anche voi così il nostro Paese, o per voi l’Italia rimane un bel posto dove suonare un buon concerto e mangiare una buona pizza?
“Non sono cose che mi preoccupano, noi andiamo dove ci chiamano per suonare, fa niente se non siamo headliner o se non suoniamo lo stesso genere che suonano gli headliner. Noi siamo lì per suonare, e se la gente vuole tirarci addosso qualcosa, noi andremo avanti lo stesso, e fancul0 a quel che pensa quella gente. Mi spiace solo se questo tipo di comportamento rovina lo show a chi invece è venuto apposta per vederci.”
Quel che ho sempre apprezzato, quando vi ho visti in questi contesti ‘difficili’, è il coraggio di Oli di mettersi in gioco e andare a cantare direttamente sulle transenne, come a sfidare chi gli sta mostrando il dito medio…
“L’alternativa quale sarebbe, scappare spaventati e lasciare il concerto a metà? Non lo faremmo mai, non possiamo darla vinta a chi va ai concerti solo per rompere le palle agli altri, e come ho detto prima, noi andiamo a suonare per chi ci vuole ascoltare.”

A livello di coraggio, ce n’è voluto parecchio probabilmente per accettare di andare in tour con i Machine Head, decisamente non famosi per avere dei fan aperti al vostro genere musicale…
“Sì, quando è arrivata la proposta da parte dei Machine Head (sono loro che ci hanno chiamato!), ci siamo guardati negli occhi, perchè sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Ma chi se ne frega, al tour ci hanno invitato i Machine Head e loro sanno cosa stanno facendo, abbiamo accettato e non possiamo lamentarci dei risultati. La band era gentilissima con noi, e ogni sera qualche nuovo fan ce lo guadagnavamo, quindi è valsa la pena di prendersi il rischio.”

Fortunatamente, quando vi vedremo in Italia fra qualche giorno il tour sarà tutto vostro, siete gli headliner…
“Sì, assisterete alla prima parte del nostro tour ‘di ritorno’, dopo una pausa di un anno (appunto dopo il tour dei Machine Head del 2012). Praticamente da quando abbiamo fondato la band non ci siamo mai presi una pausa, e questo anno è servito a scrivere un disco migliore, a riflettere sul futuro, ad assorbire i cambiamenti nella lineup… e ora siamo carichissimi.”

A proposito di lineup: non parleremo degli ‘assenti’, ovvero di tutta la storia legata alla dipartita di Jonah, ma concentriamoci sul nuovo fondamentale membro del gruppo, il tastierista Jordan Fish, a cui è stato dato enorme spazio in sede compositiva e che ha portato decisamente un cambiamento nel vostro stile musicale. Cosa hai imparato da lui in questo anno?
“Quel che ho scoperto di lui, è che conosce la musica e come funziona la musica meglio di tutti noi altri, sono contento che sia parte della band adesso. Ha scritto una canzone, poi un’altra, e vedendo la sua carica e la sua competenza non abbiamo avuto problemi a dargli carta bianca e prendere ‘ordini’ da lui.”

Mi sembra ci sia molto rispetto verso di lui: quindi non l’avete mai sottoposto a riti di iniziazione e prese in giro in qualità di nuovo arrivato?
“Oh, no, quello lo facciamo continuamente! Essere bravi e rispettati non basta, per scappare ai nostri scherzi!”

Ora però nel gruppo è appena entrato anche Brendan MacDonald, alla chitarra…
“Questo non vuol dire che abbiamo finito con Jordan! Semplicemente gli scherzi sono raddoppiati, ahahah!”

Speriamo servano a tenere alto lo spirito del gruppo! Vedremo come andrà in queste tre date…
“Andrà benissimo, e questa volta spaccheremo davanti al nostro pubblico, grazie anche a due band di supporto solidissime.”

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