Home Festival di Sanremo Sanremo 2013, I Ricchi e Poveri: “Saremo la stampella nazional-popolare di Fazio”

Sanremo 2013, I Ricchi e Poveri: “Saremo la stampella nazional-popolare di Fazio”

I Ricchi e Poveri raccontano la loro partecipazione a Sanremo 2013 e premiano i talent show e Marco Mengoni

pubblicato 18 Gennaio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 11:35

I Ricchi e Poveri sono pronti a sbarcare sul palco dell’Ariston, mercoledì 13 febbraio, in qualità di super ospiti. Il trio, famosissimo anche nell’Est europeo, ha immediatamente accettato l’invito di Fabio Fazio come rivelato da Fabio Gatti al quotidiano Libero:

A Sanremo ci siamo stati dodici volte, ma è la prima come ospiti. Ci consideriamo un pò facenti parte dell’arredamento. Probabilmente saremo la stampella nazional-popolare di Fazio. La gente che è cresciuta con noi, lo guarda il Festival: avranno sicuramente il piacere di rivederci lì. Porteremo qualcosa di ultra popolare. Penso sarà perché ti amo, il nostro cavallo di battaglia, ha avuto un successo internazionale e ancora oggi lo metto in discoteca.

Angela, la brunetta, è convinta che la presenza a Sanremo sia il giusto riconoscimento di una lunga e fortunata carriera:

Siamo gli esportatori della musica made in Italy nel mondo.

Angelo Sotgiu sottolinea che sono spesso invitati agli X Factor dell’Est come massimi rappresentanti della melodia italiana:

Non ci sentiamo snobbati per questo: i periodi cambiano, ora li chiamano lì. Siamo molto popolari nei Paesi dell’Est.

Ha aggiunto:

E’ diventato un grande show televisivo, ormai non è più solo canzone. Il che non è positivo o negativo: è così e basta. I talent sono l’unica forma promozionale. La musica in Italia è stata un po’ uccisa. Dai talent sono usciti cantanti come Marco Mengoni che, secondo me, è bravissimo.

Franco è della stessa opinione:

L’arrivo dei talent show ha portato una ventata di gioventù, ma forse una minore attrazione da parte del pubblico. Sanremo è seguito da gente non più giovane che vuole vedere i cantanti a cui è affezionata.

Tradizione e innovazione al Festival… ne gioverà il Dio Auditel e la qualità della musica?

Foto © Getty Images

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