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So 00’s albums: Dredg – El Cielo

Concludiamo il 2002 con un album che probabilmente è il meno famoso fra quelli che abbiamo trattato (e che tratteremo) all’ interno della rubrica “So 00’s“: “El Cielo” dei Dredg.Certo, per concludere al meglio il 2002 (dopo Interpol, Sigur Ros e Queens Of The Stone Age) avrei potuto parlare dei Notwist, dei Wilco, di Beck,

pubblicato 21 Luglio 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 08:19

Concludiamo il 2002 con un album che probabilmente è il meno famoso fra quelli che abbiamo trattato (e che tratteremo) all’ interno della rubrica “So 00’s“: “El Cielo” dei Dredg.

Certo, per concludere al meglio il 2002 (dopo Interpol, Sigur Ros e Queens Of The Stone Age) avrei potuto parlare dei Notwist, dei Wilco, di Beck, dei Flaming Lips, degli Idlewild, dei Libertines, del rap dei Roots e di The Streets o dell’ hard degli Isis, dei Porcupine Tree e degli Agalloch, ma questi (e altri) nomi li trovate al termine del post nella sezione “album da salvare”. La scelta è ricaduta sui Dredg perchè la musica presente in “El Cielo” è musica universale che trascende i confini dei generi, che può piacere sia ad un appassionato del pop sia ad un metallaro incallito… è bella musica e basta.

I Dredg, dopo alcuni EP, debuttano nel 1999 con “Leitmotif”, un bell’ album grezzo e vicino a un certo alternative metal che ha fatto scuola. Con “El Cielo” cambiano totalmente direzione verso suoni più raffinati, ricercati e verso melodie memorabili quanto irripetibili.

“El Cielo” è sicuramente uno dei “must-have” di questo decennio, uno di quei album che non ti stanchi mai di ascoltare. Dopo il capolavoro del 2002 la band californiana ha pubblicato il buon “Catch Without Arms” nel 2005 e quest’ anno “The Pariah, the Parrot, the Delusion”, una mezza delusione come vi abbiamo raccontato all’interno della nostra recensione.

Of The Room

Same Ol’ Road

The Canyon Behind Her

Altri album del 2002 “da salvare”:

Agalloch – The Mantle (folk metal e doom a braccetto)
Audioslave – Audioslave (il primo non era male…anzi)
Badly Drawn Boy – About a Boy OST (l’apice della sua fama)
Boards of Canada – Geogaddi (grande elettronica)
Beck – Sea Change (Beck sa fare tutto, anche il cantautore dimesso)
Broken Social Scene – You Forgot It in People (il loro capolavoro)
Bruce Springsteen – The Rising (il Boss ancora in forma)
Chevelle – Wonder What’s Next (bell’ album alt metal mainstream)
Coldplay – A Rush of Blood to the Head (secondo album a pieni voti, e vendite)
Doves – The Last Broadcast (ottima seconda prova)
Eminem – The Eminem Show (dopo di questo il nulla)
Godspeed You! Black Emperor – Yanqui U.X.O. (il nuovo post-rock)
Gomez – In Our Gun (title-track da paura e grande varietà)
Idlewild – The Remote Part (il miglior album “alla R.E.M.” da 10 anni a questa parte)
Isis – Oceanic (c-a-p-o-l-a-v-o-r-o post metal)
Johnny Cash – American IV: The Man Comes Around (c’è “Hurt” dei NIN)
Korn – Untouchables (l’ultimo loro album consigliabile)
Mastodon – Remission (il primo di quattro capolavori)
Múm – Finally We Are No One (i Sigur Ros elettronici)
Norah Jones – Come Away With Me (jazz-pop milionario)
Opeth – Deliverance (prog death metal di alta classe)
Pain of Salvation – Remedy Lane (forse il loro apice)
Porcupine Tree – In Absentia (il prog dei 2000)
Peter Gabriel – Up (una gestazione lunghissima ma ne è valsa la pena)
Spoon – Kill the Moonlight (indie americano piuttosto personale)
System of a Down – Steal This Album! (e sarebbero b-sides?)
The Flaming Lips – Yoshimi Battles the Pink Robots (la genialità di Coyne & co)
The Libertines – Up the Bracket (influente come pochi in ambito indie-rock)
The Music – The Music (sembrava potessero fare sfracelli…)
The Notwist – Neon Golden (irripetibile capolavoro dei tedeschi)
The Roots – Phrenology (sempre grandi e questa volta arriva anche il successo)
The Streets – Original Pirate Material (tappa fondamentale per l’hip hop)
The Trail of Dead – Source Tags & Codes (rock in pompa magna)
The Used – The Used (da qui parte il nuovo “emo”)
Tom Waits – Alice (perchè Tom è Tom)
Tom Waits – Blood Money (vedi sopra)
Wilco – Yankee Hotel Foxtrot (perchè è forse il loro miglior disco)

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