Home Recensioni musicali Ed Sheeran, Divide: un disco personale che racconta la vita, uno specchio dalle mille sfumature ed emozioni [recensione album]

Ed Sheeran, Divide: un disco personale che racconta la vita, uno specchio dalle mille sfumature ed emozioni [recensione album]

Divide di Ed Sheeran: recensione dell’album su Blogo.it

pubblicato 6 Marzo 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 08:33

A distanza di tre anni circa dal suo ultimo lavoro -l’applaudito e vendutissimo X- Ed Sheeran è tornato con un disco attesissimo dalla critica e dal pubblico. Non era facile riuscire a pareggiare con la qualità del precedente album ma Divide ha tutte le carte in regola per uguagliare il boom ottenuto a partire dal 2015. Anticipato dai suoi singoli, Castle on the hill e Shape of you, il disco sta già macinando centinaia di migliaia di copie vendute in pochi giorni. Meritatamente. Ci sono tutte le emozioni che il pubblico può aspettarsi e diversi stili che racchiudono la personalità e le sfumature (spesso autobiografiche) di Sheeran. C’è l’amore, la famiglia, il bilancio di una giovani vita, tra errori e momenti difficili. E’ un disco personale nel quale, però, è facile ritrovarsi e rispecchiarsi.

Eraser è il brano d’apertura, con una versione rapper del cantante britannico, alle prese con il suo passato di alti e bassi, tra pastiglie prescritte e alcol. E i ricordi dei dialoghi col padre (“Ti prego, non essere deluso dell’uomo che sono diventato, Le nostre conversazioni con mio padre sulla A14, Quando avevo dodici anni e mi diceva che dovevo inseguire quei sogni, Ora sto suonando per la gente, papà, e loro mi conoscono”) base per il successo e la fame di raggiungere i propri obiettivi. Dive è l’appello a non sentirsi delusi, feriti dall’amore che si ha al proprio fianco (“So don’t call me baby, Unless you mean it, Don’t tell me you need me, If you don’t believe it”). Perfect -che sicuramente non potrà non essere un singolo estratto – è la canzone che Sheeran ha voluto incidere per cercare di toccare nuovamente le vette raggiunte dalla toccante “Thinking Out Loud”. E ci è riuscito. E’ delicata, intensa, romantica, ballad, dedicata alla sua amata fidanzata, Cherry Seaborn (“Baby, I’m dancing in the dark, with you between my arms, Barefoot on the grass, listening to our favorite song, When I saw you in that dress, looking so beautiful, I don’t deserve this, darling, you look perfect tonight”). Preparatevi a conoscerla molto presto, se ancora non l’avete ascoltata.

Galway Girl ribalta il sound ascoltato per un tuffo nel sound irlandese ed è immediata fin dal primo ascolto. Energica, da ballare, piena di vita. Se avete il cuore infranto per una relazione finita male e il vostro amato (o amata) è già felice con qualcun altro, non potrete non sentire vostra Happier: Ed racconta dell’incontro di chi ha amato, accanto al suo nuovo uomo, e di come -purtroppo, in un certo senso- appaia più felice di quanto sia mai stato con lui. Intensa e potente nella sua semplicità.

Hearts Don’t Break Round Here è un’altra ballad dedicata alla fidanzata, intrisa di ricordi e di rassicurazioni. E’ la promessa di un amore eterno che s è rafforzato e che è destinato a continuare per sempre (“Every night I kiss you, you’ll say in my ear, “Oh, we’re in love, aren’t we?”, Hands in your hair, Fingers and thumbs, baby, I feel safe when you’re holding me near”).

Come già anticipato, la famiglia è un altro elemento importante nei testi di Ed Sheeran. Ci sono altri due casi che spiccano in questo disco: Nancy Mulligan, dedicata all’incontro e all’amore decennale dei suoi nonni (“Now we’re sat by the fire in our old armchairs, You know Nancy, I adore ya, From a farm boy born near Belfast town, I never worried about the king and crown, ‘Cause I found my heart upon the southern ground, There’s no difference, I assure ya”) e la commovente ed emozionante Supermarket Flowers, scritta per la madre dopo la morte della nonna di Ed. La voce accompagnata dal pianoforte è qualcosa che ti fa sciogliere in una improvvisa ed empatica malinconia.

Da ascoltare anche Save Myself: quante volte ci siamo ritrovati a soccorrere gli altri per poi ritrovarsi soli e abbandonati dagli stessi per i quali ci siamo battuti?

Divide è un disco con diverse potenziali hit al suo interno ma che non si limita solo a cercare il successo con brani potenti e radiofonici. C’è anima, c’è divertimento, non manca la riflessione. E’ un mix di ingredienti, sound e temi che raccontano Ed ma, spesso, anche molto di noi stessi. Ed è qui la sua forza.

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