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Taylor Swift, 1989: recensione del web e dei lettori

Recensioni sul nuovo album della cantante americana: 1989 ha convinto?

pubblicato 3 Novembre 2014 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:02



Taylor Swift
è ufficialmente tornata con il suo nuovo lavoro, 1989. Una vera e propria incursione nel mondo del pop, mettendo sempre più da parte del sue origini country.

Anticipato dal singolo Shake It Off, il disco potrebbe vendere anche 1,2 milioni di copie, solo negli Usa, nella sua prima settimana dal rilascio ufficiale. E tutto questo, nonostante l’album sia uscito illegalmente, sul web, qualche giorno prima, trasformando in realtà uno degli incubi più grandi della popstar.

Qui sotto -dopo il sondaggio per esprimere la vostra opinione- ecco le recensione del nuovo album della Swift.

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Taylor Swift, 1989, recensioni

Boston Globe: La musica è un mix luminoso, brillante e blando di pop elettronico e lievi cenni alla new wave e R & B. E la scrittura suona generica, un allontanamento dai dettagli personali che l’hanno resa una voce unica.

The indipendent (Uk): Prodotto principalmente da Max Martin e Shellback, le impostazioni si fondono con sottostimate parti di chitarra sobrie e dettagli occasionali influenze degli anni ’80.

All Music Guide: Senza dubbio, lei ha il carisma e le doti per essere convincenti sia nelle canzoni leggere ‘bubblegum’ sia per le ballate, ma 1989 è qualcosa di completamente diverso: una fredda celebrazione un po’ fredda di tutte le trasparenze transitorie del pop moderno, inferiori al suo stesso desiderio disperato di essere qualcos’altro che un frizzante colonna sonora di uno stile di vita.

NME: Escludendo la traccia soft-rock ‘This Love’ e ​​la piagnucolosa ‘Clean’, il tuffo della Swift nel pop è un successo.

Drowned in Sound: Taylor Swift non può essere impegnativa nello stesso modo di Beyoncé o Lady Gaga ma è facilmente riconoscibile e questo conta molto. Ho passato una sorprendente quantità di tempo, ascoltando 1989, a fare il tifo per la sua protagonista e nel condividere e confidare nel suo trionfo.

Spin: per la prima volta da molto tempo, la maggior parte dei testi di Taylor non sembra veramente richiedere la vostra attenzione in ogni caso.

Consequence of Sound: La scrittura di Taylow Swift è estremamente nitida come sempre.

Billboard: Con 1989 si stabilisce sapientemente il prossimo capitolo di quella che oggi è ancora più probabile essere una lunghissima carriera.

Rolling Stone: Profondamente strano, febbrilmente emotivo, selvaggiamente entusiasta, 1989 suona esattamente come Taylor Swift, anche se suona come qualcosa che non ha mai provato prima d’ora.

The Observer: Quinto disco della Swift è una audace confezione che gioca sui suoi punti di forza che praticamente definiscono il pop moderno, con la sua ossessione per la vita privata delle celebrità e dell’emozione intensa.

The A.V. Club
: Swift non sarà tetra come la Del Rey o sessualmente sfacciata come Madonna, ma, in 1989, ha capito come essere una adulta una volta per tutte.

Absolute Punk
: la maggior parte di queste canzoni ha un nuovo sound ma sono ancora inconfondibilmente lei.

SputnikMusic: la sua forza è la combinazione di scrittura brillante unita a una produzione incredibile. Queste due forze si uniscono per tutto 1989, ma nessuna traccia suona meglio di “Out of the Woods.”

Pretty Much Amazing: 1989 non è un successo di transizione. E’ l’album con cui ogni successivo disco campione di vendite deve fare i conti.

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