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Daft Punk, Random Access Memories: recensione dal web e dei lettori

Leggi tutte le informazioni e le prime recensioni del nuovo album dei Daft Punk, Random Access Memories

pubblicato 15 Maggio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 08:40

Esce ufficialmente il 17 maggio 2013 -21 maggio in Italia- il nuovo album dei Daft Punk ma è già possibile ascoltare l’anteprima su iTunes e leggere le prime recensioni su Random Access Memories.

Prima, però, scopriamo insieme qualche curiosità sul disco. E’ il quarto lavoro in studio del duo francese sotto la Columbia Records.

Random Access Memories rende omaggio alla musica fine anni 70 e primi anni ’80 negli Stati Uniti, in particolare al sound delle registrazioni di quel periodo, a Los Angeles. Hanno in gran parte utilizzato strumentazione dal vivo limitando l’uso della musica elettronica, del sintetizzatore modulare e vocoder

Vanta le collaborazioni di collaborazioni Panda Bear, Julian Casablancas, Todd Edwards, DJ Falcon , Chilly Gonzales, Giorgio Moroder, Nile Rodgers, Paul Williams e Pharrell Williams.

Com’è nato il nuovo album?

  • I Daft Punk hanno iniziato a sperimentare materiale per un quarto album in studio fin dal 2008, mentre lavoravano alla colonna sonora di Tron: Legacy
  • Solo successivamente è nata la nuova direzione dell’album, come rivelato dallo stesso duo musicale che ha preferito lavorare con musicisti e non con strumenti elettronici:
  • “Abbiamo voluto fare quello che eravamo abituati a fare con macchine e campionatori, ma con le persone”

  • Nel disco c’è anche il frontman degli Chic Nile Rodgers, che ha commentato così il featuring:
  • “E’ stato qualcosa del quale abbiamo parlato per molto tempo. Ci siamo rispettati a vicenda continuamente, per tutto il tempo”

  • La collaborazione con Giorgio Moroder doveva già esserci inizialmente per la soundtrack di Tron: Legacy ma poi non se ne fece nulla
  • Chilly Gonzales aveva lavorato con i Daft Punk per la canzone “Too Long” che è apparso nell’album omonimo del 2003
  • Come membro dei The Neptunes, Pharrell aveva dato vita ad un remix di “Harder, Better, Faster, Stronger” dei Daft Club
  • I Daft Punk hanno arruolato diversi musicisti degli anni 70 e ’80, considerata l’era più adatta e affascinante per questo progetto
  • Bangalter dei Daft Punk ha rivelato l’intenzione dietro Random Access Memories:
  • “Non è che non possiamo seguire sempre il suono futuristico, abbiamo voluto giocare con il passato (…) Ci sono canzoni dell’album che hanno ‘viaggiato’ in cinque studi discografici diversi in oltre due anni e mezzo”

  • La maggior parte delle sessioni vocali si è svolta a Parigi mentre le sezioni ritmiche sono state registrate negli Stati Uniti. Nelle tracce sono presenti una sezione fiati, strumenti a fiato, una orchestra d’archi e coro.
  • L’effetto delle gocce d’acqua che si sentono è stato registrato in un teatro di posa
  • Il titolo dell’album è stato scelto con l’intenzione di unire e incapsulare l’interesse di Daft Punk per il passato, facendo riferimento sia alla tecnologia sia all’esperienza umana: mentre la tecnologia attuale consente una illimitata capacità di immagazzinare materiale registrato, il contenuto prodotto dagli artisti contemporanei è diminuito in termini di qualità.
  • Random Access Memories vuole essere un tributo e omaggio a Michael Jackson, The Cars e Dan Steely. Come album di modello e riferimento hanno ammesso di essersi ispirati a Fleetwood Mac e The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd
  • Le demo iniziali di Random Access Memories sono state create senza un chiaro piano per l’album. Nel corso delle sedute, numerosi percorsi sono stati creati e scartati. Così l’album mancava di una struttura vera e proprio fino agli ultimi mesi della produzione.
  • Nick Stevenson di Mixmag ha descritto “The Game of Love” come “una canzone che parla di amore perduto che tira le corde del cuore, anche se venisse cantato da un androide
  • Random Access Memories, la recensione

    Le prime recensioni dell’album sono sempre state generalmente positive.

    Q Magazine: sotto certi aspetti è il miglior album dei Daft Punk in una carriera che ha già ridefinito la musica dance almeno due volte

    The Indipendent: Random Access Memories respira la vita nella musica che domina le classifiche di oggi, con la sua pure ambizioni. E’ un viaggio emozionante per tutti i suoi colpi di scena e le svolte musicali, ha i piedi ben piantati sulla pista da ballo

    This is Fake DIY: questi non sono tredici hit dancefloor pronte, è una dichiarazione di intenti grandiosa

    GQ: l’album è impressionante musicalmente, stranamente pedante in certi punti (…) c’è qualcosa di seducente nella capacità della band di fare qualcosa di così totalmente, incredibilmente auto-indulgente, che fa venire voglia di provare a vedere e seguire il loro percorso

    NME: C’è un concetto alla base di questo progetto secondo cui ogni idea musicale così tanto pensata è presente in questo album

    Gigwise: C’è più da digerire in molti dei brani qui della maggior parte delle band in grado di confezionare in un intero album. Niente suona come uno dei tre precedenti album del duo, e tuttavia riesce a sembrare al 100% come un disco dei Daft Punk L’attesa è finita e -ragazzi- ne vale la pena

    musicOMH: In oltre 70 minuti, l’album si sente piuttosto gonfio. Un bel po ‘delle canzoni sono troppo lunghe o troppo vuoto di idee o troppo disposte a ripetere se stesse

    DJ Magazine: Mentre i Daft Punk vogliono chiaramente andare avanti ed evolvere, abbandonando i ritmi elettronici, house e techno che prima li elevò alla fama, è questa musica che costituisce il fondamento delle loro migliori canzoni, e ancora, questo è quello che sanno fare meglio

    Rolling Stone: il loro nuovo album è di gran lunga il più atteso della musica Dance Elettronica dell’anno L’unico problema è che suona quasi ‘nullo’, insipido, proprio come in genere la musica dance elettronica.

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