Home Interviste Romina Falconi a Blogo: “Lasciatevi andare, troppa prudenza può precluderci momenti belli”

Romina Falconi a Blogo: “Lasciatevi andare, troppa prudenza può precluderci momenti belli”

Scoprite con noi le “Memorie di un boscaiolo intrappolato nel corpo di una Vamp”, parlando con Romina di Cadono Saponette e sottoponendola al nostro test di personalità…

pubblicato 13 Ottobre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 01:43

Due settimane fa è uscito Cadono Saponette, il nuovo singolo di Romina Falconi, e ieri è stato pubblicato l’attesissimo videoclip – potete vederlo qui sopra, carico come sempre di ironia, amarezza, colori sgargianti, bianchi e neri e tanti capelli biondo platino.
Dopo aver passato due settimane ad ascoltare il brano, abbiamo deciso che era giunto il momento di analizzarlo proprio con Romina, per poi sottoporla al nostro rinomato test di personalità…

Che cadano saponette, nella vita, è un fatto noto. Ma è obbligatorio piegarsi a raccoglierle?
Bella domanda! A volte si e a volte è meglio far finta di niente. Piegarsi aiuta perchè ci permette di imparare, l’importante è non spezzarsi.
Bastano un paio di sventure a farci vivere tutto malamente a fine giornata, pensa dopo una grande delusione come ci chiudiamo a riccio! Chi mi conosce sa quanto io ami l’ironia, mi diverte mettermi in gioco e affrontare temi delicati. Stavolta ho cercato di usare una figura retorica popolare per descrivere lo scetticismo che prima o poi abbiamo avuto tutti.

Mi ha molto colpito il fatto che, nella canzone, il primo dubbio che hai verso un uomo perfetto, è che sia un sicario. Da dove viene una paura del genere? Capisco il successivo dubbio che un uomo nasconda un figlio… ma un sicario?
Lo spessore della corazza e dell’armatura che ci costruiamo intorno al cuore è direttamente proporzionale al livello di scetticismo.
Uno che si è ustionato ha paura pure di un cerino, lì per lì; e se hai affrontato il tuo momento “mai una gioia” di sicuro non parti con lo spirito di Heidi quando ti si presenta un’occasione, anche se apparentemente bella. Ho voluto esagerare perchè amo la teatralità. Mi è capitato di essere corteggiata da un uomo meraviglioso, venivo da un paio di situazioni agghiaccianti, gli ho proprio detto: ”Dai, dimmi la verità, sei un killer? Un impagliatore, un signore della droga?”
Con questa canzone cerco di incitare tutti, me stessa in primis, a lasciarsi andare perchè la troppa prudenza può precluderci momenti belli.
Ho parlato del mio brano a Diego Passoni, una sera a cena, non sapevo come concludere il ritornello. Diego mi ha detto:” io direi che dobbiamo vivere l’ottimismo come la dieta, si comincia da lunedì!”, per la prima volta Diego compare come autore in una canzone e sono felice di essere riuscita ad affrontare questo tema in questo modo. Non mi vergogno di mostrare pensieri scomodi, anzi mi sento me stessa, mi sento libera…

Cadono Saponette è il primo singolo di un imminente album, o è un singolo che vive di vita propria?
Grazie per la domanda.
“Cadono Saponette” è l’inizio una grande passione amorosa, è l’apri-pista di un testamento che è drammatico e poi grottesco.
Sto preparando un album che mi fa sudare/tremare/ gioire tantissimo.
Il disco uscirà nel 2018 e non ci siamo dati scadenze per molti motivi; questa volta ho uno squadrone incredibile, musicisti di fama mondiale come Gary Novak e Reggie Hamilton e due produttori geniali, Maximilian Rio (che ha una pazienza da Bibbia, mi cuce addosso tutti i suoni che in precedenza preproduco io), e Marco Zangirolami, coltissimo e pronto a tutto, ama sperimentare e rende tutto grandioso. Ogni canzone è diversa come genere e melodie, l’unica cosa che accomuna i brani è il mio modo di scrivere, brutale e crudo. Non c’è fretta perchè è fondamentale curare tutto per bene.
Una volta, mentre stavo registrando, Rio (che è Savonese) mi fa: “questa canzone se non la registri come dico io mi incazzo, belin!”, è una canzone molto triste, la stavo cantando con voce drammatica, lui mi ha presa da una parte e dice: “voglio sentire la voce più leggera e spensierata che hai!”, per me non aveva senso, poi ho capito che il contrasto è fondamentale in certe cose. Rio è più matto di me ma ama rivoluzionare tutto quindi mi piace farmi tirare le orecchie da lui.
E’ la storia della mia vita, i contrasti tornano a farmi compagnia e sono fiera di andare avanti a testa bassa, a lavorare come una schiava se serve, pur di tirare fuori qualcosa d buono.

Prima di Cadono Saponette, in Estate sei uscita come ospite speciale nei singoli di due rapper come Giso (per il brano Solo Sess0) e Luana (per il brano Lucille). Come scegli queste collaborazioni?
Scelgo in base al tema e all’artista. Chiunque mi chieda una colaborazione sa bene che ho un modo feroce di mostrare le cose, sono molto soddisfatta di questi due featuring.
Luana è un’artista lontana anni luce da me ma ha, come me, un modo tutto suo di scrivere; “Lucille” è un urlo straziante, è la vittima, stremata, che diventa carnefice. Quando la violenza è travestita da amore. Sono molto fiera di Luana e mi piace il fatto che abbia tantissimo talento ancora da svelare. Lei è un genietto che studia tutto dall’inizio alla fine, cura i video, fa radio, è una mamma amorevole e trova il tempo di fare la regista, la fotografa, scrivere canzoni… Insomma wonder woman.
Giso ha un modo di comunicare molto simile al mio anche se fa un altro genere, ci differenzia il fatto che abbiamo due sessi diversi; siamo uguali praticamente. Se rinascessi uomo mi chiamerei Giso. Aveva scritto quaesto brano, “Solo Sess0”, mi chiama e mi dice: ”Ho scritto un brano tosto, non la solita canzoncina d’amore dove una ha torto e uno ha ragione, mi serve una pesona che non si vergogni a mostrare un lato scomodo”, appena registrato il brano ci siamo entusiasmati. In quel brano non volevamo essere ne’ vincitori ne’ vinti, solo due demoni che provano a tirare avanti…

Ultimamente ti vedo spesso definita come “la Lady Gaga romana”: partendo dal presupposto che sia un complimento, tu come vivi questo paragone?
Mi mette abbastanza paura questo paragone. Lo trovo un complimento ma pure una bella resonsabilità. Forse è il platino e il fatto che affrontiamo certi argmenti in modo anticonvenzionale a far si che scatti il paragone.
Riguardo al mio progetto, ho cercato di ispirarmi a personaggi che non c’entrano molto con la musica: Troisi, Monicelli… Insomma cerco di raccontare situazioni in modo ironico ma con un fondo di amaro. Sarebbe il “grottesco”, e me lo porto in giro come un profumo. Che mi frega se è insolito per una cantante dei giorni nostri in Italia? Per anni mi sono preoccupata di non essere facile da maneggiare per gli addetti ai lavori, poi ho scoperto che molta gente mi vuole bene proprio perchè dico certe cose in quel modo lì… E che bello essere compresi, una roba inebriante! Mi ha capito prima la gente che la discografia, meglio così…

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-E ora, spazio al nostro test di personalità con domande a caso!-
(ahahahah vi amo!!!!!)

Qual è la cosa che sai fare meglio di chiunque altro fra le tue conoscenze?
Ho dei super poteri, giuro, che però sono utili quanto i guanti di lana al mare. Eccoli:

  • So riconoscere le frequenze che infastidiscono (parlo di equalizzazioni), o le chitarre scordate in un passaggio di un brano anche in mezzo a 40 tracce, che tradotto sarebbe riuscire a riconoscere una doppiapunta su centinaia di capelli. E’ una roba nerdissima che ho scoperto poco tempo fa, sono un talento naturale, è una piccola forma di autismo. Normale io non lo sono mai stata.
  • Riconosco gli uomini sposati/ accoppiati da 1 km, dono naturale al 100%. Le mie amiche sfruttano questa mia dote.
  • Ho una memoria uditiva che fa spavento e poi mi muovo bene solo nel caos: se devo fare una cosa a fine giornata mi accorgo di non averla portata a termine, se ne devo fare 5/6 e ho i tempi stretti, riesco a fare tutto. Boh… Dici che ho bisogno di uno specialista?
  • Qual è il disco che hai ascoltato più di tutti, nella tua vita?
    The bodyguard di Whitney Houston,
    Songs of the key of life di Stevie Wonder,
    e i Queen…

    Qual è la celebrità incontrata che più ti ha lasciato senza parole?
    Bryan Adams, ha cantato in un concerto di Natale a Roma, avevo 15 anni e una mia amica mi aveva permesso di godermi il dietro le quinte. Di Bryan conoscevo tutta la discografia, e si è messo a cantare nel corridoio del teatro le sue canzoni che preferivo. Quella stessa sera mi è passata davanti Dionne Warwick, cantante immensa oltre che zia di Whitney Houston, anche lei molto gentile.
    Molto dolce anche Isabel Allende, mi ha abbracciato forte forte quando con il mio spagnolo “wannabe” ho provato a farle capire quanto fossero importanti i suoi libri per me…

    Chi è la persona più famosa nella tua rubrica del telefono? E se le mandassi un sms in questo momento, cosa le diresti?
    Al momento la mia rubrica è un po’ poverella, nel senso che ho perso quasi tutti i numeri. Però vorrei tantissimo avere il numero della Wertmuller o di Guccini. Se fossi così fortunata da essere una loro amica, chiederei pareri sui brani, su tutto…

    Qual è la cosa migliore della tua città natale?
    L’autoironia, il calore… Mamma Roma te la porti dietro tutta la vita.

    C’è un piatto che cucini da dio?
    Sono molto brava a cucinare la pasta all’amatriciana, la carbonara… Insomma sono specializzata in piatti pesanti, le cose leggere non le so cucinare. Sono scarsetta coi dolci, non è che mi vengano proprio bene, mi piace dare colpa al forno ma so che se tirassi un ciambellone fatto da me in testa a qualcuno procurerei minimo un trauma cranico e qualche punto di sutura.

    Come si intitolerebbe la tua autobiografia?
    Memorie di un boscaiolo intrappolato nel corpo di una Vamp.

    Cosa faresti se domattina ti svegliassi nel corpo di James Hetfield, il cantante dei Metallica?
    Posso essere sincera? Mi metterei nudo davanti allo speccio un paio d’ore, praticherei molto autoerotismo e poi rifarei una settantina di concerti con la sinfonica…

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