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Federica Abbate a Blogo: “E’ un momento d’oro ma resto un’artista emergente. Sto lavorando ad un mio progetto”

Federica Abbate è l’autrice del momento: Nessun grado di separazione, Roma Bangkok, 21 grammi portano la sua firma. Intervista.

pubblicato 6 Febbraio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 21:06

Classe 1991, una laurea con il massimo dei voti in sociologia e tanta voglia di fare (e scrivere) musica. Federica Abbate è una ragazza umile, simpatica e caparbia. Ed è pure l’autrice del momento. Portano la sua firma hit come Roma Bangkok, L’amore eternit, 21 grammi, In radio e Niente canzoni d’amore. Anche la canzone sanremese di Francesca Michielin, Nessun grado di separazione, è una sua creazione.

Federica, è un momento d’oro.

“E’ un bellissimo momento arrivato dopo tanti sacrifici. Ne sono molto orgogliosa”.

Perché tutti ti vogliono? Sei di moda? Sei bravissima? O cosa?

“(ride, ndr) Io scrivo tanto, cerco di scrivere belle canzoni. E credo che gli artisti non scelgano me, ma le belle canzoni”.

Gli autori dovrebbero avere maggior rilevanza o riconoscimenti?

“Secondo me chi fa l’autore non ha interesse a stare sotto i riflettori. Gli autori vivono per fare belle canzoni e fa piacere se l’artista ottiene benefici da quella bellezza che hai creato. Lo si fa per la musica, senza la pretesa di voler apparire. L’autore vive tanto ed appieno il momento della scrittura. E quando si finisce di scrivere una canzone, pensi già a quella successiva”.

La sensazione è che tu sia molto prolifica. Solo una sensazione?

“Io scrivo veramente tanto. E adesso sto pure scrivendo qualcosa per me, canzoni che hanno un taglio ancora diverso. Mi può influenzare un testo, una melodia, un ascolto o semplicemente un beat. O anche un momento di sfogo personale. Niente canzoni d’amore, per esempio, è nata in pochi secondi”.

Scrivi per tanti artisti, ma hai un contratto di esclusiva con Universal.

“Io posso scrivere per chi voglio, anche per artisti di altre case discografiche. Le mie canzoni hanno la parte editoriale che appartiene a Universal, è questa la clausola del contratto”.

Chi è stato il primo ad accorgersi del tuo talento?

“Mia madre. Ci ha creduto da subito. Sin da piccola ho avuto un dono da Dio che si chiama orecchio assoluto: ascoltavo qualsiasi cosa e la rifacevo al piano. Lei se n’è accorta subito, mi ha sempre spronata e sostenuta”.

Quando è arrivata la svolta?

“E’ arrivata due anni fa. Ho finito il mio normale percorso di studi, ma ho sempre avuto questa passione immensa nei confronti della musica. Ho sempre avuto le idee molto chiare, non ho mai avuto titubanze. Io volevo riuscirci, rischiavo addirittura di passare per matta o galvanizzata. Quindi ho partecipato al concorso Genova x Voi, l’ho vinto e mi sono portata a casa un contratto con Universal. Era un contratto basico, ma prima che mi venisse stracciato sono riuscita a fare un percorso e nell’arco di pochi mesi sono riuscita a fare il salto da cantautore ad autore: quando non sei tu a cantare, devi scrivere pezzi che hanno un’attualità commerciale e seguire determinati schemi”.

Quindi sono uscite In Radio, L’amore eternit e Roma Bangkok. Il successo di quest’ultima è stato folgorante. Vivrai di rendita con i diritti?

“No, no. Ha vinto un’infinità di ‘platini’ e sta facendo il giro del mondo. Ma è un momento difficile per tutti, i tempi sono cambiati. Non si fa più la vita da nababbi con una canzone”.

Hai sentito le versioni straniere?

“Ho sentito la versione serba. E’ stata fatta da due ragazze molto appariscenti: molto divertente, mi è piaciuta”.

Arriviamo a Sanremo. Sei autrice del brano di Francesca Michielin, Nessun grado di separazione.

“E’ un brano nato da un testo molto bello di Cheope, anche Francesca ha contribuito. E’ una ballad intensa. Francesca racconta di aver vissuto sempre un passo indietro, quasi con distacco rispetto al mondo che la circondava. Parla di un risveglio spirituale: non ci sono separazioni fra tutti noi, ci dobbiamo sentire parte di un’insieme e vivere appieno quello che si ha intorno. Si parte dal personale per andare all’universale”.

A Sanremo ci saranno tanti artisti coi quali hai collaborato: Noemi, Arisa, Irene Fornaciari, Lorenzo Fragola, Giovanni Caccamo, Deborah Iurato. Il tuo cuore sarà diviso…

“Deborah è stata la prima artista in assoluto per la quale ho scritto. Ero piccolissima. E lei si è addirittura tatuata una frase della mia canzone”.

Mi ha colpito Amen, il pezzo contenuto in Cuore d’artista, l’album di Noemi.

“Noemi ho avuto la fortuna di conoscerla e lavorare a fianco a lei. Spacca, è simpaticissima. Amen nasce da una riflessione personale, quasi una preghiera”.

Ad Arisa, invece, hai regalato un brano pop-dance: Come fosse ieri. Il suo primo brano pop-dance.

“Arisa si è innamorata di questa canzone. E’ nata da un beat di Don Joe dei Club Dogo, io ho scritto la melodia e Rosalba (Pippa, ndr) il testo. La canzone è moderna. Ci vuole un po’ di modernità nella musica italiana, sto cercando di svecchiarla e proporre qualcosa di nuovo. Cerco di creare non solo ballate classiche. Anche la canzone sanremese di Francesca è sì una ballata ma ha un piglio moderno e attuale”.

Ti vedo molto vicina al mondo hip-hop. Sei stata autrice di alcuni brani di Fedez, hai duettato con Marracash e Baby K.

“Mi piace da impazzire l’hip-hop. La combo pop-hip hop è il futuro. In America è già così, in Italia un po’ meno. Io cerco di avvicinare il pop all’hip-hop. Alcuni artisti come Fedez hanno già attuato questa contaminazione tra pop e hip-hop con grande successo. La contaminazione ci sta, fa circolare idee e rinnovare il tutto”.

Come scegli i brani in cui ‘mettere la voce’?

“Quando ho cantato In Radio ero terrorizzata. Prima non avevo mai cantato nulla”.

Perché?

“Non c’avevo mai pensato. Mi vedevo più chiusa in cameretta a suonare il pianoforte e scrivere. Non immaginavo di stare sul palco e metterci la faccia. Sono una ragazza semplice, non amo mettermi in mostra. Poi Marracash mi ha spronata a metterci la voce, ho scoperto un mondo nuovo. La prima volta che ho cantato davanti a qualcuno è stata a Quelli che il calcio, in diretta televisiva. Era la prima volta in assoluto ed ero terrorizzata. Poi ho affiancato Marra in molti palchi, ci siamo divertiti ed è nato anche un bel rapporto fra noi. Lui è stato uno dei punti di riferimento più importanti per me. Ha creduto in me come cantante, prima ancora che ci credessi io. Ho imparato tanto grazie a lui”.

Qualche anno fa hai tentato la strada di Area Sanremo.

“Faceva parte della serie di concorsi che stavo facendo. Ho provato Castrocaro, Lunezia, Area Sanremo… ma non erano andati bene, sono stata buttata fuori dalle selezioni di ognuno”.

Hai mai pensato di partecipare ad un talent?

“Mai. Me ne è stato proposto uno qualche tempo fa, ma ho rifiutato. Non ce la farei a stare in tv. Poi lavoro ogni giorno, ho delle responsabilità e scadenza, non avrei tempo. Sarò un’illusa, ma preferisco fare la gavetta ed un percorso alternativo, più sano. Non è detto che ci si riesca, ma vale la pena provarci”.

Adesso quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Sto facendo un sacco di cose. Sto scrivendo per altri: ho scritto un pezzo per Fragola, il singolo di Arisa, quello di Noemi, uscirà un altro pezzo con la Michielin, qualcosa con Jack la Furia, il singolo estivo di Rocco Hunt… tante cose. E poi c’è un progetto mio”.

Un album?

“E’ anacronistico parlare di album. Quando sei un’artista emergente parli di singoli. Si può tirare fuori un album solo dopo una serie di successi. Ci vuole un percorso”.

Ti consideri un’artista emergente nonostante si parli molto e bene di te. Mi fa sorridere.

“Lo sono assolutamente. Ce n’è di strada da fare…”.

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