Home Festival di Sanremo Sanremo 2016, Ermal Meta a Blogo: “Odio le favole? Il sunto è che le tempeste di ieri oggi sembrano piccoli aliti di vento”

Sanremo 2016, Ermal Meta a Blogo: “Odio le favole? Il sunto è che le tempeste di ieri oggi sembrano piccoli aliti di vento”

Sanremo 2016, nuove proposte: Blogo ha intervistato Ermal Meta.

pubblicato 30 Novembre 2015 aggiornato 1 Marzo 2021 12:58

Ermal Meta è una delle otto nuove proposte che parteciperà al Festival di Sanremo 2016. Blogo l’ha intervistato e lui ha spiegato il significato del suo brano, Odio le favole, e ha raccontato di tutto e di più sulla sua vita e non solo.

Siamo qui con Ermal che ieri sera (venerdì N.d.R.) è passato ufficialmente alle finali delle nuove proposte di Sanremo 2016. Partiamo dal racconto del passato: cosa hai sentito quando hanno detto il tuo nome?

Un brividino… un brividino controllato. Io sono una persona con un grande autocontrollo e anche quando vorrei urlare dico “mh”

E per avere un brividone cosa bisogna fare nella vita? Cosa devi riuscire a vincere?

Io non credo nel vincere, credo nella fatica, credo nel sudore, nella strada che fai, nella stanchezza, nelle dita che ti fanno male perché continui a suonare.

Hai parlato di fatica e di sudore: tu hai comunque un background, senza nulla togliere ai tuoi colleghi, un po’ più profondo, perché hai già avuto un po’ di esperienze. C’è qualcosa che ora riesci a ricondurre del tuo percorso al momento attuale? C’è qualcosa, una situazione particolare, che ti ha portato qua adesso, a parte la fatica e il sudore?

In realtà tutto, perché quando hai dei sogni e li rincorri a volte, citando qualcun altro, sembra che tutto l’universo cospiri affinché tu riesca a raggiungere i tuoi obiettivi. A volte cospira al contrario, ma questa volta non è stato il caso. Credo che tutto ciò che facciamo ci riconduce ai momenti che viviamo. Sono tutti anelli della stessa catena.

A volte la critica musica cerca di dare un significato alle canzoni, che non è quello reale. Allora noi cerchiamo di anticiparli chiedendo a te, il diretto interessato, il significato della tua canzone, così la gente poi pensa ciò che vuole, ma sa cosa voleva trasmettere il cantante…

Nella prima parte ti descrivo la grandezza di un sentimento, amoroso, ma anche qualsiasi cosa che in quel momento ti sembra grande. Poi ad un certo punto guardi indietro, vedi la giornata di ieri o la vita di ieri e improvvisamente ti sembra più leggero. Il sunto è che le tempeste di ieri oggi sembrano piccoli aliti di vento.

Poesia pura diciamo…

Non so se è poesia pura, è un pensiero che mi ha attraversato la mente e che sono riuscito a catturarlo in un frame e l’ho fatto diventare canzone.

Stiamo chiedendo a tutti, per portare sfortuna, chi sarà il vincitore dei giovani. I tuoi colleghi si sono già espressi, ma non ti dirò mai, neanche sotto tortura, chi secondo loro sarà il vincitore. Tu hai un favorito o una canzone che ti ha particolarmente colpito?

Se vogliamo fare questo toto vincitori… mi piacciono molto Irama e Francesco Gabbani. Quindi secondo me vinceranno loro due con un ex aequo.

Il tuo futuro artistico dopo Sanremo è già definito?

Definito no, non c’è niente di definito. Il progetto è quello di fare un sacco di concerti.

Qualora invece la tua carriera musicale venisse stroncata da Sanremo hai un piano B?

Ma vaffa… che caxxo!!! [RIDE]

Meno male che ci sono delle reazioni, perché la gente solitamente risponde in maniera diplomatica!

[Ride] Se ti avvicini ti do uno schiaffo!

Quindi l’alternativa è: se fallisci vieni a cercarmi a casa.

Ma no, non ci sono fallimenti. Uno fa la propria vita. Anche un momento di tristezza è sempre il tempo che scorre ed è la tua vita anche in quel momento, quindi bisogna vivere con gioia anche il dolore, con entusiasmo anche la sconfitta, perché comunque è la tua vita.

Chiudiamo con una domanda marzulliana: fatti una domanda e datti una risposta…

Mi sta simpatico quello che mi sta intervistando? Si.

L’intervista si chiude con i saluti di rito ai lettori di Soundsblog.

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