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Nick Alexander, l’addetto al merchandising ucciso al Bataclan di Parigi

Nick ha lavorato con Sum41, Eagles Of Death Metal, Underoath e tanti altri, come addetto al merchandising in tour. Ed è finito ucciso, a 36 anni, davanti alla sua ex ragazza nella strage del Bataclan.

pubblicato 15 Novembre 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 00:17

E’ innegabile che gli attentati che a Parigi il Venerdì 13 Novembre hanno ucciso (per ora) oltre 120 persone, hanno colpito duramente la comunità metal mondiale, perchè la strage principale è avvenuta al club Bataclan durante un concerto degli Eagles Of Death Metal.
Le oltre 90 persone uccise nel club si stavano solo divertendo ad un concerto, e ammettiamolo, fa impressione pensare a quanto ognuna di loro sarebbe potuta essere “una di noi”. Per quanto ogni morte di quella sera sia stata tragica, ad avvicinare ulteriormente a noi l’orrore è la storia di una delle persone che al Bataclan stava lavorando, un addetto al merchandising che è passato anche tante volte dall’Italia. Probabilmente non l’avete mai notato ai concerti, lui lavorava dietro le quinte e coordinava i venditori “locali”, che conoscendo la lingua riescono meglio ad aiutare chi vuole comprarsi una maglietta.
Eppure sono tantissimi i ricordi del trentaseienne Nick Alexander, questo il suo nome, che stanno venendo pubblicati in queste ore su Facebook dalle band, e si suppone che sia stata proprio la sua morte a spingere i Foo Fighters ad annullare il resto del loro tour: è stato ucciso “uno di famiglia”, ed il lutto si moltiplica.

E’ anche terribile, e duro da tradurre, il racconto della ex-ragazza di Nick, che era con lui al momento della morte e che negli attentati è stata ferita ad entrambe le gambe. Helen Wilson ha detto al Telegraph:

“Abbiamo sentito un paio di rumori forti fuori dal locale, e la gente ha iniziato a correre dentro al Bataclan. Non sapevamo cosa stava succedendo. Poi sono entrati cinque, forse sei tizi, imbracciando mitragliatrici e fucili e hanno semplicemente iniziato a sparare sulla gente. E’ stata una carneficina.
Se qualcuno correva, in qualsiasi direzione, loro gli sparavano. Quindi ci siamo sdraiati immobili per terra. Ero terrorizzata ogni volta che sentivo un passo dietro di me, perchè stavano passando a sparare a tutti.
Nick era di fronte a me, steso per terra, quando qualcuno di fianco a lui si è mosso. I tizi si son girati subito e hanno lanciato una scarica di mitragliatrice. Io vedevo solo la schiena di Nick e non avevo idea di cosa fosse successo esattamente, ho iniziato a chiedergli di parlarmi, mi sono avvicinata e ho cercato di fargli la respirazione bocca a bocca, ma i terroristi stavano fermi nell’ombra e sparavano a qualsiasi cosa si muovesse o facesse rumore.
Ad un certo punto Nick ha smesso di respirare e gli ho tenuto la mano e gli ho detto che lo amavo, che era l’amore della mia vita.”

Alla fine anche Helena è stata raggiunta da proiettili in entrambe le gambe, ma si è salvata e ora è all’ospedale.

Fra i commenti alla notizia pubblicata da Blabbermouth, c’è anche una testimonianza che arriva dall’Italia:

“Abbiamo lavorato insieme al concerto degli Eagles Of Death Metal a Milano (lo scorso Luglio), lavoravamo entrambe al merch.
E’ stato molto gentile con me, ma era gentile con tutti… e non lottava nemmeno contro le zanzare che lo hanno divorato tutta la notte.
Ricordo che indossava una maglietta dei Sum 41 e rispondeva a tutti quelli che gli chiedevano notizie sulla possibile reunion della band.
Amava la musica.
E’ una tragedia, RIP Nick.”

Fra i tanti commenti di band che hanno lavorato con lui, prendiamo quella degli Underoath:

“Ieri è stato un giorno tragico per Parigi e per il mondo intero. Come molte altre persone, anche noi abbiamo perso qualcuno di speciale, il nostro caro amico e membro della crew Nick Alexander. Abbiamo viaggiato con lui molte volte in Europa, diventando molto amici, e sinceramente era un gran bravo ragazzo con cui andare in giro. Possiamo solo fare qualche avrebbe fatto Nick sollevando un bicchiere: amarci l’un l’altro, ancora di più.”

E’ stata creata una raccolta fondi per la famiglia di Nick, presso GoFund Me.

E questa è solo una delle tante storie tragiche di quella sera del 13 Novembre. Qualcosa che tocca ancora più da vicino gli amanti della musica, qualcosa che non deve più accadere.

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