Home Interviste Luca Chikovani a Blogo: “Ho fatto una strada diversa da tutti gli altri, ora sono nervoso”

Luca Chikovani a Blogo: “Ho fatto una strada diversa da tutti gli altri, ora sono nervoso”

Intervista a Luca Chikovani – Lo youtuber presenta Start, il suo album di debutto (Universal Music).

pubblicato 13 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 15:43

Numeri da capogiro sui social, tanta passione e amore nei confronti della musica. Luca Chikovani è una star di Youtube e, dopo aver riempito il suo canale di cover, venerdì 15 luglio debutta nella musica con il suo primo album, Start, distribuito da Universal Music.

Chi è Luca Chikovani? Presentati a chi non ti conosce.

“Sono un ragazzo nato in Georgia, ho iniziato a far musica attraverso Youtube ed il web, imparando tutto da solo. Ho lavorato molto sui social, ho fatto una strada diversa da tutti gli altri”.

Il percorso sul web quando e perché è cominciato?

“Mi sono appassionato al web guardando dei video di Christina Grimmie e di un certo Kidrauhl aka Justin Bieber (era il canale dove la popstar caricava le sue cover, ndr). Guardando loro, ho pensato: ‘Non c’è niente di differente rispetto a me’. Mi hanno dato una spinta iniziale, mi sono convinto che potessi farlo anche io. A 16 anni ho aperto il mio canale su Youtube, ho cominciato a pubblicare cover registrate nella mia cameretta”.

La svolta?

“Quando ho caricato la cover di Boyfriend di Justin Bieber. Ho raggiunto 300mila visualizzazioni in meno di una settimana. Non avevo mai fatto così tante views, mi sono esaltato e ho cominciato a voler registrare un brano all’interno di uno studio professionale. Solo che ero un ragazzino, non avevo soldi e non potevo neppure chiederli a mia mamma. Quindi ho cominciato a girare tutta Roma per cercare qualche negozio che avesse bisogno di un ragazzo per fare volantinaggio o per pulire i piatti”.

Ti sei rimboccato le maniche.

“Ma non mi si filava nessuno, sembravo troppo piccolo. Ho ricevuto no per due settimane di fila. Poi un giorno sono capitato a Viale Marconi a Roma, era metà agosto, e sotto il sole cocente entro in un negozio senza neppure guardare l’insegna. Entro per chiedere un lavoro, racconto loro la mia storia e mi rispondono: ‘Ma sai chi siamo noi?’. Era il Memphis Recording Studio, uno studio di registrazione. Ho conosciuto il direttore, abbiamo parlato per due ore e dopo una settimana ho firmato il mio primo contratto con loro”.

Poi è arrivata una major, Universal, per il tuo primo album. Era il momento giusto?

“Questo passo lo desideravo da tantissimo, ma non credevo fosse possibile entrare in Universal. Tutti i miei artisti preferiti sono sotto questa major. Avevo iniziato a lavorare a Start da solo, circa tre anni fa. E’ un progetto che si evoluto nel tempo. Qualche anno fa sarebbe stato troppo presto, ero troppo ‘fomentino’ e volevo fare tutto velocemente. Ho capito che le cose devono essere fatte con calma”.

Sensazioni?

“Sono nervoso perché son sempre stato abituato a far le cose da solo, montarmi i video o pensare al marketing. Ora ho una squadra intorno, mi sento messo alla prova e ho paura di deludere”.

Il disco è stato anticipato da Love Yourself, cover di Justin Bieber.

“Ho scelto quel brano perché Justin Bieber mi ha ‘aiutato” e spronato inconsapevolmente agli inizi, mi faceva piacere mettere una sua cover all’interno dell’album. La canzone racconta situazioni che sono capitate pure a me con ex fidanzate”.

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E i quattro inediti?

New Generation Kids sarà il primo inedito estratto dal disco. Sono autore di tre brani su quattro. Ne vado fiero perché li ho scritti in momenti diversi della mia vita. My Own, per esempio, parla della storia con mia mamma. Parla di quando mi ha portato in Italia, ha fatto tanti sacrifici e ha cambiato la sua vita per crescermi in un Paese migliore”.

Sempre più il web sforna talenti: Rovazzi e Benji e Fede sono i casi più eclatanti. E’ una strada alternativa ai talent o alla gavetta più classica?

“Non è una strada semplice. Anzi, è anche più difficile delle strade tradizionali. Ti metti davanti alla telecamera e non hai nessuno che ti aiuta. Non fai un video e diventi famoso, non funziona così. C’è un grande lavoro di marketing e tecnica dietro. E’ un metodo alternativo per farsi conoscere, a me è servito tanto. Io non conoscevo nessuno in Italia, mi ha dato la possibilità di esprimere le mie opinioni e condividere la mia musica con delle persone, senza mediatori”.

Un talent non lo faresti?

“Sono dubbioso. Fino a qualche anno fa, quando ero proprio agli inizi, mi sarebbe piaciuto partecipare. Forse, però, non sarebbe ancora il momento giusto e non mi sentirei pronto. Non mi piace l’idea di competere con altri artisti, l’arte e la musica sono personali, non ci sarà mai qualcuno migliore di te perché ognuno è speciale per quello che è. Non mi piace l’eliminazione e la competizione”.

Continuerai comunque a fare video – non solo cover, ma anche quelli da ‘youtuber’?

“Continuerò, assolutamente. Mi piace affrontare e condividere opinioni. Fa parte di quello che sto facendo”.

Che riscontro pensi possa avere il tuo album?

“Non penso alle vendite, non mi interesso. Voglio condividere la mia musica con le persone. Mi piacerebbe far conoscere la mia musica a persone che non mi conoscono e non mi hanno mai sentito”.

E quest’estate cosa farai?

“Il 15 parte l’instore tour nelle principali città. Finalmente avrò l’occasione di incontrare le persone con cui parlo sul web, non c’era mai stata l’occasione di fare un tour così grande in giro per l’Italia. Dal 1 settembre partirà anche il Creators on the road, non vedo l’ora”.

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Luca Chikovani, Start, Tracklist

“New Generation Kids”
“Lady Brown Eyes”
“On My Own”
“Get Away”
“Love Yourself” di Justin Bieber
“R U Crazy” di Conor Maynard
“Let It Go” di James Bay

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