Home Vasco Rossi Ligabue risponde a Vasco Rossi: “Sono i giornali e alcuni fan ad avere bisogno di questa rivalità!”

Ligabue risponde a Vasco Rossi: “Sono i giornali e alcuni fan ad avere bisogno di questa rivalità!”

Ligabue risponde alle parole di stima di Vasco Rossi nei suoi confronti attraverso una lettera indirizzata anche ai suoi fan

pubblicato 17 Gennaio 2012 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:34


Ieri vi abbiamo parlato del messaggio di pace lanciato da Vasco Rossi sul suo Facebook. Il cantante parlava di stima nei confronti dell’autore di “Campovolo 2011”. Non ci sarebbe alcuna rivalità e la loro sarebbe solo una finta commedia. Ed ecco arrivare la risposta di Ligabue a Vasco. Non poche righe ma proprio una lettera indirizzata anche ai fan. Titolo: “Io, Vasco e l’informazione che ci riguarda”:

“Da circa vent’anni, in buona parte delle interviste, mi sento sempre fare tre domande: cosa ne pensi di Vasco? Cosa ne pensi della rivalità fra te e lui? Farete mai un duetto insieme? Il risultato è sempre stato questo assurdo disco rotto che se n’è sempre fregato delle mie risposte. Altrimenti, forse (ma molto forse…) quelle domande non me le avrebbero ripetute così ossessivamente. Rispetto Vasco, la sua storia e il rapporto che ha con il suo pubblico. Io faccio le gare con me stesso (e sono toste, sappiatelo) come credo faccia anche lui. Siamo imparagonabili perché molto diversi (come ogni altro è diverso da ogni altro). Infine ridurre la musica a una gara vuol dire semplicemente svilirla. Quindi è una rivalità di cui hanno bisogno certi giornali e alcune frange estremiste di fan. Siete voi, con queste solite domande ad allontanare sempre di più qualsiasi possibilità di duetto fra noi”

Non c’è competizione, non c’è gara? Liga continua la lunga lettera:

“Nonostante quel ’è tutto un gioco, è tutto un gioco’ che in tanti ripetono, io ho sempre pensato che a fare le spese di beghe come queste è sempre stata, purtroppo, la musica. La mia musica e la sua musica. Perché è chiaro che sia io che lui mettiamo tutti noi stessi in quello che scriviamo e cantiamo. E’ evidente in chiunque non sia sordo (o lo voglia fare) che scaviamo entrambi dentro di noi con sofferenza e senza pietà per cercare di produrre qualcosa che possa essere all’altezza di tutto l’amore che riceviamo. E quando cerchi di dare tutto quello che puoi, con tutto il lavoro, l’attenzione, la passione, il talento, la tua totale partecipazione e il tuo totale impegno per poi vedere ogni cosa ridotta alla domanda se ti senti o no il numero uno, sai che purtroppo a farne le spese è la musica. Ne fa le spese l’informazione sulla musica. Questa musica di cui c’è così tanto bisogno e che, nel frattempo, viene così facilmente bistrattata”

Per esempio, durante la conferenza stampa di “Campovolo 2.0″…

“Su sette domande che mi hanno fatto, quattro erano su Vasco. E io dentro di me pensavo: siamo qui in una situazione straordinaria in cui gli spunti per parlare di musica, di testi, di concerti, di allestimenti, di storia personale, di fan, sarebbero centinaia ma alla fine devono portare a casa quell’argomento. Continueremo il nostro percorso, io il mio e lui il suo. Cercando di garantire il massimo che possiamo io a voi e lui ai suoi. Consapevoli del nostro reciproco rispetto ma decisi a difendere a denti stretti ognuno la propria storia personale. Mentre procederemo così continueranno a farci le solite domande. Qualsiasi cosa verrà buona pur di avvelenare il clima cercando un’escalation mediatica. Ma soprattutto verrà buona per evitare di fare qualcosa di veramente importante tipo, per esempio, provare a capire veramente (e provare a spiegarlo) cosa ci sia nelle nostre rispettive canzoni che riesce a produrre magie così grosse come l’amore e la fiducia che in così tanti provate per me e che in così tanti provano per lui. “Vi abbraccio e, ancora una volta, buon anno. E a te, Vasco, anche se in anticipo di venti giorni, buon compleanno”

Finalmente, una volta per tutte, la parola fine a questa rivalità? Mi auguro proprio di sì…

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