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La morte di Whitney Houston: accidentale o omicidio?

Misteri e caso riaperto sulla morte improvvisa di Whitney Houston a più di un anno dalla sua morte

pubblicato 1 Settembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 04:53

Bervely Hills era in festa quella sera. Miglia e migliaia di giornalisti erano riuniti per seguire con attenzione la consegna dei Grammy Awards. Era l’11 febbraio 2012. La curiosità maggiore era scoprire chi sarebbe salito sul palco, il giorno dopo, a ritirare il premio. Chi avrebbe vinto? E chi sarebbe tornato a casa deluso? Ma quell’atmosfera festosa, quella sana tensione da competizione venne improvvisamente spazzata via dalla notizia della morte di Whitney Houston.

Anche lei, insieme ad altre celebrità, era presente al Beverly Hilton. Quella sera stessa doveva partecipare ad una serata organizzata da tempo. Era salita nella sua camera poco prima ma sembrava in ritardo. Era strano. O forse no? In ogni caso, alcuni parenti hanno chiesto alla reception di poter controllare la situazione. E fu così che, quando entrarono nella stanza, scoprirono il corpo senza vita di Whitney Houston nella vasca da bagno.

Tutto il resto non aveva improvvisamente più importanza. Esibizioni, live, lustrini e glitter scomparirono in un secondo, con la notizia della morte della cantante. Fu un trauma visto la sensazione di rinascita che sembrava dimostrare negli ultimi tempi. Aveva avuto periodi davvero bui nella sua vita. La droga e le dipendenze le avevano rovinato la voce, l’aspetto, la carriera e il successo. Sembrava essere diventata un fantasma di se stessa, una copia terribile e straziante rispetto a come il mondo intero l’aveva conosciuta mentre cantava “I will always love you”.

I suoi concerti erano discussi, criticati, a fatica riusciva a tenere le note alte. Si stava rovinando. Si era rovinata. Ma voleva riprendere in mano la propria esistenza. Fu creduta da tutti fino a quella notte, con il suo corpo nella vasca di un lussuoso hotel americano, luogo della sua morte. Ray J sarebbe stato il primo a dare l’allarme. Era il suo compagno, ai tempi.

L’autopsia diede l’esito più amaro da sopportare: collasso cardiaco causato forse da abuso di droga, farmaci e alcool. Non era guarita Whitney, era solo una falsa speranza? In realtà era nuovamente ricaduta nella spirale che l’aveva iniziata a distruggere anni prima? Sembrava essere anche malata di aterosclerosi provocato dall’uso proprio della cocaina. Questa, insieme alla marijuana e a farmaci antidepressivi furono rinvenuti nel suo organismo.

Il mistero nasce alla fine di dicembre 2012 e capovolge il tutto. Il caso viene riaperto perché secondo la teoria di un investigatore privato, la donna sarebbe stata assassinata a causa di alcuni debiti di droga. Una ipotesi che soverchia quello che all’inizio è stato dato per scontato e getta nuovamente ombre sul passato della cantante.

Whitney è davvero morta in maniera accidentale? Oppure qualcuno ha assassinato la cantante? A queste domande tenta di rispondere lo speciale di Adam Kadmon in onda alle 21 su Italia 1

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