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Intervista: Sied Van Riel e Fly2Miami, mixare a settemila metri sopra New York

L’altro giorno all’evento Fly2Miami ho volato da Amsterdam alla Florida sul volo inaugurale di KLM – vi avevo anticipato tutto in questo post, se volete leggervi come sono andate le cose potete farlo su Travelblog. A bordo ho fatto quattro chiacchiere con Sied Van Riel, una delle menti di questo evento ad alta quota, trovate

pubblicato 23 Marzo 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 21:49


L’altro giorno all’evento Fly2Miami ho volato da Amsterdam alla Florida sul volo inaugurale di KLM – vi avevo anticipato tutto in questo post, se volete leggervi come sono andate le cose potete farlo su Travelblog. A bordo ho fatto quattro chiacchiere con Sied Van Riel, una delle menti di questo evento ad alta quota, trovate tutto qui sotto e dopo il salto.

Ciao Sied, in Olanda sei una celebrità ma in Italia credo che pochi dei nostri lettori ti conoscano. Puoi presentarti a Soundsblog?

Mi chiamo Sied Van Riel, ho 32 anni, sono un dj trance, house e progressive. Di solito produco, ma stavolta ho organizzato questo volo.

Dove siamo ora?

Siamo su un volo per Miami a 22mila piedi di altezza sopra New York, e stiamo ballando! È fantastico.

Come hai organizzato tutto?

Io e Wilco abbiamo scritto a KLM su Twitter se per loro fosse ok anticipare il volo inaugurale di una settimana, c’erano una serie di eventi collaterali all’Ultra Music Festival a cui avremmo partecipato di sicuro io e altri dj e produttori olandesi. Per loro andava bene purché avessimo riempito l’aereo in una settimana.

Quanto avete impiegato a chiudere la partita?

Circa quaranta ore. Io ero in Australia, Wilco era in Olanda, abbiamo girato la cosa su Twitter e nel giro di 40 ore avevamo qualcosa come 400 persone disposte a salire a bordo. Tutti stanno ballando, il dj mixa, ha funzionato.

C’è una settimana di eventi molto importante a Miami, che serate consigli di non mancare ai nostri lettori?

Consiglio sicuramente il party di Armani Exchange, tutto, e dico tutto l’Ultra Music Festival, i party al Pacha e i party a Nikki Beach con dj house di spessore, per dirne uno, Robbie Rivera, ma davvero tutti i ragazzi che suonano lì sono fantastici.

Oggi sei un maestro per parecchi ragazzi che si avvicinano ai piatti, gente come Rivera e gli altri sono ancora dei maestri per te?

Sì sì, lo sono ancora. Quando io ero un ragazzo loro erano già lì, sono ancora dei maestri.

Sei mai stato in Italia?

Sono stato a Milano un paio di volte per suonare, ci avevo suonato tre anni fa a un evento trance. Sai che non mi ricordo dove però! Spero di tornarci presto, è parecchio che non suono da quelle parti.

Tutti voi qui sull’aereo sembrate una grossa famiglia: su chi scommetteresti cinquanta euro? Chi sarà il prossimo a fare il botto? Chi dobbiamo tenere d’occhio?

Jordy Lishious e Skitzofrenix. Anche se abbiamo stili diversi ci conosciamo benissimo, oggi le cose sono diverse rispetto a dieci anni fa, si va in giro insieme.

Il primo disco che hai comprato?

Fantasia, era il 1991.

Un disco o una canzone che ti fanno commuovere?

Uh, mica facile. The end dei Doors.

Collezioni vinili?

Sì, ne ho diverse migliaia. Credo che il più prezioso però resti Fantasia, quello che ti dicevo prima perché ha un valore affettivo enorme per me. Non costa granché, 9 euro! Avevo circa 8mila vinili, ma ne ho venduti molti a dj hardcore – una volta facevo hardcore, adesso ne ho circa 7mila.

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