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Intervista esclusiva di Soundsblog a Luca Ferrari dei Verdena: “In futuro a Sanremo? Se ci chiamassero… perchè no!”

Soundsblog intervista Luca Ferrari dei Verdena, tra album e gruppi del cuore, Sanremo e l’affetto dei fan

pubblicato 23 Dicembre 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 17:42


Per i pochi che non conoscono bene i Verdena, sono un gruppo formatosi nel 1995 e originario del Bergamasco.

Da allora, la carriera e la fama del gruppo è diventata sempre più alta a livello nazionale (e non solo) a tal punto da farli raggiungere il secondo posto della Classifica Fimi in Italia, con “Wow”, lo scorso 30 gennaio 2011. Davanti a loro c’era solo Gianna Nannini con l’album “Io e te”.

Ora il gruppo è in giro con il tour ma ci hanno gentilmente concesso un’intervista, a tre date dalla fine dei loro impegni live (solo per il 2011 però, come leggerete…). Questa sera sono a Lecce e il 27 dicembre a Mezzago (MB). Leggete dopo il salto, l’intervista a Luca Ferrari, il batterista della band:

Siete arrivati al secondo posto della classifica Fimi con il vostro ultimo lavoro “Wow” e adesso siete in concerto con le ultime date. Avete qualche progetto futuro all’orizzonte? Un nuovo lavoro?
Sinceramente non lo so. In realtà ci mancano tre date e faremo delle date in Europa a marzo. Sul disco nuovo non sappiamo ancora niente, ci lanceremo con calma in nuovi lavori

La situazione musicale italiana odierna?
Per me è bella, ci sono tante belle cose, sopratutto nell’Underground. Noi abbiamo fatto suonare un po’ di gruppi quest’anno col tour, gli Spread, i Sakee Sed, i Jennifer Gentle di Padova. Poi ci sono gli Escrape, non so di dove siano. E poi ci sono i Verbal sempre a Bergamo, molto bravi

Sanremo 2012: partecipereste mai come ospiti o in gara?
Se mi chiamassero fondamentalmente anche sì, anche in gara. L’importante sarebbe bello poter sfruttare l’orchestra, sarebbe divertente!

L’accoglienza del pubblico durante le vostre date come è stata? E’ cambiata nel corso degli anni?
Abbiamo avuto un rinnovamento, c’è tanta gente che ci conosce da Wow e basta o da Requiem. Magari qualcuno che ci segue dall’inizio ci ha abbandonato, sai si è formato una famiglia. Capitano queste cose, però siamo contentissimi, fortunatissimi. Vedendo come vanno le cose a noi è andata più che bene”

Una delle cose più folli fatta da un fan?
Tempo fa ci hanno regalato una mega tela, un quadro grossissimo. Non ci stava nemmeno nel furgone, ci ha accompagnato per cinque o sei date. Ci sono diversi fusi, simpatici, che ormai conosciamo da anni. Ogni città ci sono personaggi che poi conosci, che incontri spesso in discoteca.

La canzone o l’album più bello dell’anno per voi, italiano o straniero?
Ti direi un pezzo degli Spread, Spremute di cazzo, tratto dall’album “Anche i cinghiali hanno la testa”. Per quanto riguarda gli stranieri, direi San Giacinto di Peter Gabriel. Non è del 2011, è un disco vecchio ma resta per un me un pezzo eterno, duraturo nel tempo. Di musica moderna ascolto qualcosina ma poche cose…

Cosa fate prime dei vostri concerti?
Di solito Alby è alla chitarra acustica nel camerino e prova un po’ di pezzi dei Beatles con cui si scaldano le voci lui e Omid. Mettiamo su cd ad inizio concerto, una compilation di gruppi anni 60/70, un po’ fuori di testa.

Con quale artista straniero e italiano vorreste collaborare?
Di italiano siamo fan dei Jennifer Gentle e vorrei collaborare con loro come abbiamo già fatto. Di stranieri direi con i Flaming Lips (ride). Mi piacerebbe suonarci insieme, live. Sarebbe molto bello.

Ultima domanda: ho letto su Wikipedia di una polemica con la Universal per la pubblicazione di un doppio cd per Wow. Si parla di qualche problema i troppi brani che volevate inserite (e alla fine così è stato). Confermi la notizia cosa è successo?
Loro non erano solo sicuri di far uscire un doppio. Sai com’è, non si vendono dischi erano un po’ titubanti. Ci hanno messo due o tre mesi per capirlo ma poi hanno compreso la cosa, ed è andato tutto bene

Vuoi dire qualcosa ai tuoi fan?
Vorrei ringraziare ancora tutto il nostro pubblico, è grazie a loro che siamo ancora qui. E’ da dodici anni che facciamo una vita fortunatissima. Spero che la creatività ci sia sempre e resti con noi a lungo

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