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Dpcm 25 ottobre 2020, le parole di Lodo Guenzi diventano virali sui social

Dpcm 25 ottobre 2020, chiusure e misure: le riflessioni di Lodo Guenzi sono diventate virali: “O se ne esce insieme o ci si scanna”

25 Ottobre 2020 19:16

Sono diventate virali, in queste ore, le parole di Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale. L’ultimo DPCM emanato da Giuseppe Conte, oggi, 25 ottobre 2020, ha creato polemiche e malumori che dureranno, purtroppo, per molto tempo. Fino al 24 novembre 2020, per arginare la pandemia legata al Covid-19, sono state chiude diverse attività già sofferenti nei mesi scorsi: le palestre, i cinema, i teatri, concerti, centri benessere mentre i bar e ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18, impedendo loro le cene in loco (dopo la sofferta crisi dei mesi scorsi anche legata allo smart working e le poche persone presenti nell’orario di pranzo).

In queste ore è diventato sempre più condivisa e ripresa la riflessione e il commento di Lodo Guenzi, leader de Lo Stato Sociale, che sui social ha condiviso queste parole, frutto di un malessere percepibile e di una presa di coscienza comune sempre più necessaria:

Io non sarei capace di governare neanche un condominio, ma una cosa mi pare chiara. O se ne esce insieme o ci si scanna. Un modello in cui chi lavora dopo le 18 è massacrato e chi stacca alle 18 è salvo, in cui i bar non vanno bene e i mezzi pieni sì, in cui la media impresa è in fallimento e le multinazionali lavorano come prima, in cui va bene il grande fratello ma chiudono teatri e club, in cui criminalizzi gli assembramenti dei ventenni col gin tonic e non gestisci quello dei sessantenni con il biglietto della metro in tasca, in cui non sostieni economicamente quelli che fai chiudere togliendo soldi a chi ne ha di più, in cui spacchi la società in buoni e cattivi oltre ogni possibile motivo logico, è un sistema che fa sbroccare la gente. E su quella rabbia, da molti anni, sanno costruire consenso le destre e le mafie. O si socializzano i disagi e le risorse, oppure non so davvero cosa temere.

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