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Davide Petrella a Blogo: “In ‘Litigare’ c’è cantautorato, indie, pop… una musica ibrida e contaminata”

Davide Petrella, Litigare: l’intervista al cantautore, pronto all’esordio con il suo primo disco, l’8 giugno 2018.

pubblicato 4 Giugno 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 21:12

Davide Petrella, Litigare è il suo primo disco di inediti: leggi l’intervista rilasciata a Blogo.it

Esce venerdì 8 giugno ( in preorder su iTunes dal 25 maggio) Litigare il primo album di Davide Petrella, conosciuto a molti come uno degli autori degli ultimi successi e tra più richiesti in circolazione grazie a una scrittura semplice e ispirata che illumina i fondali dell’animo con la luce curiosa dell’esploratore. Davide è, infatti, l’autore e co-autore delle hit di molti artisti, da Cesare Cremonini, a Gianna Nannini, da J-Ax e Fedez ad Elisa, da Jovanotti ad Emma, Fabri Fibra, Takagi e Ketra e molti altri. La sua ultima sfida è un album tutto suo, un album nato in due mesi che contiene tutte le contraddizioni di questo periodo e del suo autore, una lotta continua tra chi è adesso e chi era prima.

Questa è la track list dell’album

1) Litigare
2) Lunapark
3) Per salire più in alto
4) Negativo
5) Nevada
6) Cabala
7) Skyline
8) Einstein
9) La strategia del terrore
10) Tempi strani
11) Amen

Litigare è anche il titolo del primo singolo, accompagnato da un video che gravita attorno al concetto di scontro e contrasto, sia fisico che emotivo. Il filo conduttore è quello dello shock emotivo. Le immagini che compongono il video vanno a sfiorare la gioia, la violenza, l’erotismo, la disperazione e tutto ciò che lega le persone ad uno shock emotivo. Il tutto è raccontato dalla voce di Davide, che prima su un rooftop, poi in strada, osserva e racconta le immagini con attitudine decisa.

Nato nel 1985 a Napoli con una forte passione per la musica, ha iniziato dalla gavetta vera, quella che mescola intuizioni e fatica. Ha scritto la sua prima canzone a 11 anni e si è fatto notare con il gruppo Le Strisce e con il claim “Chi cazzo sono le Strisce?”, che intasò la posta di discografici, agenti e giornalisti diventando virale in poche settimane e dando inizio così alla carriera discografica.

Abbiamo intervistato Davide a pochi giorni dall’uscita del suo disco. Ecco quello che ci ha raccontato.

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Litigare è il titolo del primo singolo rilasciato e anche dell’album. Nel brano si legge di un rapporto di incontro/scontro, una passione che continua nonostante tutto, un equilibrio difficile da trovare…

Litigare è il primo pezzo nato con questa nuova onda di canzoni, è un brano importante di questo primo disco, Non volevo riferirmi ad uno scontro “fisico” tra persone, niente violenza ma una rottura costruttiva. Quando si arriva a tirare tutto fuori per chiudere o ritornare. Era un momento di vita in cui avevo bisogno di sfogarmi e tirar fuori tutto.

Nel 2012 sei stato invitato con le Strisce a suonare con Cesare Cremonini…

E’ stata una bella esperienza con la band, una bella gavetta. Ci siamo fatti 10,12 anni di gavetta “vecchia scuola”, a caricare e scaricare gli strumenti dal furgone. Ci siamo fatti i locali -anche a volte con 7, poi 100, 500 persone- fino ad arrivare ad aprire i concerti di Cesare nei palazzetti davanti a migliaia di persone. E’ stato bello, sono esperienze che ti fanno crescere, fare le ossa.

Hai creato il disco -Litigare- in un paio di mesi con canzoni nuovi, cestinando tutti i pezzi che avevi già pronti…

Avevamo un disco già chiuso e consegnato il master, era ai nastri di partenza. Sono saltati fuori alcuni mesi più tranquilli in cui lavorare alle cose mie. In una notte è saltato fuori “Litigare” che aveva un sound molto diverso rispetto a quello del disco “originale”… A me piace molto scrivere, lo faccio sempre tanto. Aveva un’attitudine diversa e ho voluto provare a vedere se ne uscivano altre dietro quella scia. Nel giro di alcune settimane erano 3, poi 4, 5… e alla fine ho proposto proprio lo switch con il disco consegnato per far entrare queste canzoni nuove. Sono stati mesi deliranti ma la Warner e il mio manager hanno deciso di sostenermi in questa follia (ride), però è stato molto bello seguire l’entusiasmo…

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Litigare lo hai descritto anche come “Una lotta tra me stesso di oggi e quello di prima”. Che differenze ci sono?

Questo forse è la prima volta che mi ci metto con tutti questi elementi insieme. Ho voluto ad alzare un po’ l’asticella, a fare qualcosa che fosse solo mia. Ho provato a mettere, in questo disco, quello che ascolto e che mi emoziona. Mi sono divertito come un bambino, con un giocattolo nuovo: c’è un po’ di cantautorato, indie, pop… Ho voluto unire elementi che mi interessano e che mi entusiasmano in questo momento, una musica ibrida e contaminata. Mi ha permesso di aprire una finestra su un nuovo tipo di scrittura…

C’è anche una sorta di mettersi in discussione, non è lineare, variata, nei brani del disco

Il filo conduttore è sempre quello che dici nelle canzoni, l’attitudine nel raccontare le cose. E’ un dono che puoi avere o non avere. Bisogna sempre mettersi in discussione, la musica è divertimento, devi farlo con uno spirito pulito, buttarmi in cose nuove, musicare modi di scrivere diversi e suoni.

Anche come autore hai scritto per Emma, Cremonini, Renga. Curiosità: che effetto ti fa ascoltare canzoni che hai scritto tu?

E’ una bellissima sensazione. Sono uno che separa molto le carriere, quello dell’autore e del cantante. Quando scrivo per me non ho nessun tipo di paletto, quando collaboro con altri artisti loro hanno la loro storia e va rispettata. Deve essere credibile e convincente, cose che può capire o aver vissuto. Io amo dire che scrivo “insieme” agli altri, non “per” gli altri. Vado in studio con loro, mi piace la contaminazione, mischiare le idee. Se anche io non imparo qualcosa la trovo un’operazione inutile, c’è sempre qualcosa da imparare da tutti. Deve essere perfettamente cucita addosso a chi la canta. Per fare bene l’autore devi essere in grado di collaborare.

Tra le canzoni presenti nel disco, ce n’è una a cui sei più legato?

Sicuramente Litigare perché è saltata fuori all’improvviso, ha dato il via a tutto. E poi mi piace molto Luna Park perché rappresenta meglio questo concerto di ibrido, musica contaminata che fa entrare più elementi all’interno di una canzone…

E nelle prossime settimane, Davide sarà presente in diversi Festival per portare la sua musica dal vivo… Stay tuned!

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