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Carmen Consoli – “L’anello mancante tour” (Milano)

Quando entro al Teatro degli Arcimboldi, l’atmosfera è quella dei grandi eventi. E diresti che sul palco potrebbe salire da un momento all’altro una compagnia teatrale, sicuramente non la Cantantessa. Arrivo a teatro un po’ scettico nei confronti di un concerto esclusivamente incentrato su voce e chitarra, senza nessun altro tipo di strumentazioni previste.Si abbassano

pubblicato 12 Aprile 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 22:11

Quando entro al Teatro degli Arcimboldi, l’atmosfera è quella dei grandi eventi. E diresti che sul palco potrebbe salire da un momento all’altro una compagnia teatrale, sicuramente non la Cantantessa. Arrivo a teatro un po’ scettico nei confronti di un concerto esclusivamente incentrato su voce e chitarra, senza nessun altro tipo di strumentazioni previste.

Si abbassano le luci, si apre il sipario e compare lei, Carmen Consoli. Si posiziona al centro del palco, attorniata dalle sue chitarre (tutte acustiche), illuminata da un occhio di bue centrale. Si parte con “Il sorriso di Atlantide” dall’ultimo album in studio “Eva contro Eva”. E Carmen chiarisce subito il mood prevalentemente acustico di questo “Anello Mancante Tour”: a mancare è proprio il resto della band.

Nonostante la tracklist abbastanza variegata, in cui la Consoli spazia con maestria da un album all’altro, rivisitando in chiave acustica anche le canzoni con una marcata impostazione rock, tutto il concerto risente della mancanza di strumentazioni aggiuntive. E a riuscire meglio sono proprio le canzoni dell’ultimo album, più vicine a una dimensione unplugged.

Ben riuscite “Maria Catena” (con un rudimentale strumento legato alla caviglia, che riproduce il suono delle catene), “Sulle rive mi Morfeo”, “Pioggia d’aprile”, “Orfeo” e “14 luglio”, mi convincono meno i pezzi riarrangiati come “Masino”, “Geisha” e “Per niente stanca”. Non nego anche che spesso e volentieri le canzoni vengono alternate da qualche sbadiglio e che, tutto sommato, il pubblico della Consoli è quantomeno spiazzato dalla location.

Tardano infatti ad arrivare i primi applausi, tardano le urla e i commenti dei fan, che sono un must ai concerti della Cantantessa. Le canzoni maggiormente acclamate rimangono i successi più famosi: “In bianco e nero”, “L’ultimo bacio”, “Parole di “Burro” e la finale “Amore di plastica”. L’ennesima prova del talento di Carmen Consoli, che tutto sommato affiancato da qualche strumento avrebbe reso il sound della serata un po’ più caldo e omogeneo. La prossima volta forse è il caso di ricordarselo questo “anello”.

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