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Alanis Morissette – Havoc and Bright Lights – La recensione

Esce il 28 agosto il nuovo album di Alanis Morissette, Havoc and Bright Lights, leggi la recensione su Soundsblog

pubblicato 28 Agosto 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 13:56

Alanis Morissette è tornata. E ci era mancata tanto.

Sono passati ben quattro lunghi anni dal suo ultimo album, Flavors of Entanglement, e il pubblico attendeva con curiosità il nuovo lavoro della cantante canadese. Anticipato dal primo singolo “Guardian” (Joe Chiccarelli, Sigsworth), per Alanis Morissette il compito era arduo. Riuscire a tornare dopo un’assenza importante (quattro anni possono essere quasi fatali per certi cantanti, soppiantati e sostituiti da altri) e ottenere un’attenzione mediatica o riscontro dal pubblico è una scommessa che non sempre viene vinta.

La carriera di Alanis è costellata da alti (altissimi i boom degli esordi) e bassi (album che meritavano un successo maggiore e invece sono passati quasi inosservati). Havoc and Bright Lights, l’ultima sua fatica, ha cercato di non tradire lo stile della cantante, sempre fedele al suo rock-pop, modernizzandolo con elementi elettronici tanto in voga in questi anni ma senza diventarne schiava o tradendo il suo stile. Il sapore di una musica del passato c’è ma la Morissette ha la fortuna di avere un personaggio difficile da copiare, sostituire o imitare. E questo rappresenta i suoi pro e contro. Dopo il salto la recensione del suo nuovo album:

    01. Guardian: Si parte con il singolo ufficiale del comeback di Alanis Morissette. Un brano che riprende le atmosfere che da sempre caratterizzano il sound ‘storico’ della cantante, con un ritornello decisamente vincente grazie anche all’uso della chitarra elettrica e del pianoforte Voto: 7

    02.Woman Down: Altro giro, altra corsa, è il caso di dirlo. Si cambia ritmo e la voce più “cupa” della Morissette ci fa ascoltare un pezzo forse meno radiofonico del primo brano, ma non per questo meno energico. Voto: 7-

    03. Til You: Atmosfere intimiste, voce calibrata e non urlata, per una canzone che dimostra come per emozionare non sia necessario obbligatoriamente “stupire” con acuti, note alte o virtuosismi eccessivi. Si candida a possibile singolo da estrarre proprio per essere la ballad più convincente dell’intero lavoro (tra le poche presenti) Voto: 7+

    04. Celebrity: si affronta il tema della fama, con ritmo vero e proprio solo nel ritornello della canzone. Non da bocciare ma forse la più debole fino ad ora. Voto: 6/7

    05. Emphaty: Si risale subito con la quinta traccia, meno aggressiva della precedente, più giocata sulla dolcezza della voce e accompagnata magistralmente dal pianoforte. Voto: 7

    06. Lens: Dopo il tema della fama ecco il pezzo dell’album nel quale si affronta il delicato tema della religione. Un sound in crescendo che rimane in mente fin dal primo ascolto. Voto: 7+

    07. Spiral: secondo brano uscito in anteprima prima della pubblicazione dell’album. La voce della Morissette torna ad essere utilizzata tra passaggi ad altissimo volume e momenti più raccolti. Voto: 7

    08. Numb: Una traccia che spazia da momenti più cupi e bui con la voce della Morissette a momenti taglienti e, in altri passaggi, più misurata. Un esperimento di suoni e giochi di voce, sempre controllata e mai fuori luogo. Da premiare per il coraggio e perchè il risultato finale dimostra che ha vinto, sperimentando. Voto: 7 e 1/2

    09. Havoc: Ecco nuovamente Alanis, inizialmente (e semplicemente) accompagnata dal pianoforte. Molto più convincente nella parte piano & voce, emerge il lato malinconico che già abbiamo potuto apprezzare e ammirare di lei nei suoi precedenti lavori. Voto: 7/8

    10. Win and Win: Sapore iniziale un po’ zen tanto caro all’immagine della cantante e alla sua ricerca interiore e spirituale già elaborata in precedenti lavori. Non convince totalmente perchè forse troppo piatta e senza particolari guizzi creativi o interpretativi. Un compitino ben svolto ma senza (troppa) anima Voto: 6

    11. Receive: La canzone guadagna ritmo rispetto alla precedente, il ritornello è più brillante ma è inferiore a parecchi brani che abbiamo ascoltato fino ad ora in questo album. Il rischio ‘monotonia’ è in agguato: lo evita proprio per poco. Voto: 6+

    12. Edge od Evolution: Brano con cui termina Havoc and Bright Lights e porta a compimento l’obiettivo di chiudere più che degnamente un album che non tradisce lo stile della Morissette senza però sembrare fuori tempo massimo. Un buon compromesso Voto: 7+

Deluxe Version

    13. Will you be my Girlfriend: prima traccia della versione deluxe, la chitarra e la voce della Morissette è quasi sempre una garanzia ma in questo caso è proprio il ritmo generale a non brillare e sorprendere. Voto: 6-

    14. Magical Child: Se il pezzo precedente non stupiva, questo secondo brano è davvero “magico”, emozionante ed esempio perfetto di come la musica elettronica e la voce di Alanis possano essere un connubio perfetto. Voto: 7/8

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