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Ladytron intervistati da Soundsblog / 2

Dopo la prima parte di ieri, ecco la seconda parte dell’intervista ai Ladytron. Come è avvenuta la scelta finale delle tracce dell’album? “Runaway” e “Ghosts” sono molto diverse tra loro, sono rappresentative dell’album?E’ difficile scegliere quando scrivi e inizi a lavorare su 30 brani. Per questo abbiamo deciso di fare un album con un ritmo

di aleali
pubblicato 8 Febbraio 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 17:21


Dopo la prima parte di ieri, ecco la seconda parte dell’intervista ai Ladytron.

Come è avvenuta la scelta finale delle tracce dell’album? “Runaway” e “Ghosts” sono molto diverse tra loro, sono rappresentative dell’album?

E’ difficile scegliere quando scrivi e inizi a lavorare su 30 brani. Per questo abbiamo deciso di fare un album con un ritmo intenso che fosse molto “avanti” e che avesse contenuti di ordine molto diverso dal passato. C’erano alcuni brani di maggiore atmosfera che abbiamo lasciato fuori alcuni possibili pezzi perché non erano abbastanza nel “mood” di questo disco. Nonostante “Runaway” e “Ghosts” appaiano così diverse in realtà hanno la stessa impronta musicale. Il prossimo singolo che esce a Febbraio è “Tomorrow”.

Siete stati definiti appartenenti al genere elettro-clash un milioni di volte. Come vi sentite all’interno di questo genere?

Penso che sia abbastanza limitativa, specie dopo questo disco, che è molto più vicino all’elettronica e ai territori del rock. Ad ogni modo ogni definizione per noi non è particolarmente rilevante. Considerate che l’Electro Clash era un moviamento che era connesso alla moda di cinque anni fa o più. Questo genere è diventato poi disco-punk-funk o new rave o qualsiasi cosa la gente rilevi oggi con le proprie orecchie sempre più soggettive.

Noi non ci siamo mai sentiti parte di nessuno di questi movimenti e c’è stato sempre interesse nel scrivere le nostre canzoni sviluppando il suono in modo del tutto naturale. Quando definiamo il nostro genere noi di solito diciamo di fare pop elettronico, per il semplice fatto che i nostri pezzi sono scritti sempre attorno a suoni sintetizzati.


Siete una live band, sempre in tour. Il vostro approccio al palco è spesso molto vicino al mondo del rock, anche nella potenza e il corpo dei suoni che portate sul palco. Siete consci di questo?

Quando abbiamo cominciato il nostro tour abbiamo iniziato a suonare come se fosse un dj set, con il canto e batteria posti dietro i suoni elettronici. Abbiamo immediatamente capito che il tutto perdeva potenza e che il gusto complessivo appariva molto simile al “pop tradizionale” invece che una sessione più dance, così abbiamo deciso di aumentare la potenza dello show rendendolo più fendente e incisivo, così abbiamo inserito la potenza delle percussioni live, le chitarre, il basso, tutto sopra i suoni sintetizzati. Ovviamente questo modo di suonare ha influenzato con il tempo nostro suono e ci ha aiutato a svilupparci come band.

Voi siete anche dj e fate remix. Questo ha influenzato il vostro modo di scrivere e il vostro flusso di lavoro?

“Fare i dj non influenza il nostro suono e la scrittura dei brani ma ci rende sempre consapevoli di quale genere di musica viene realizzato al di fuori della nostra produzione. Remixare ci permette di provare nuove cose e dà grande sviluppo e crescita alla nostra produzione. Noi abbiamo le nostre idee per brani e impariamo cose nuove producendo i remix”.

Parliamo dei videoclip. “Destroy Everything You Touch” è diventata famosa in parte grazie al video. Quale relazione c’è tra la vostra musica e l’arte visuale? Come scegliete video che sia coordinato al brano in modo ottimale?

Noi intendiamo i videoclip come una forma separata dalla musica che offre una forma di miglioramento del pezzo e una resa del significato del testo senza parafrasarlo. Il nostro approccio ad ogni video è molto diverso. Solitamente sviluppiamo l’idea insieme al regista e ci divertiamo molto. Il video di “Runaway ” è stato realizzato da alcuni nostri amici che hanno realizzato un’installazione che rappresentava un illusione ottica in una stanza, a noi è piaciuta molto e abbiamo pensato che potesse essere carino realizzare video ispirato a questa illusione.

Siamo tra l’altro molto eccitati per il nostro prossimo video di “Tomorrow”. Non sarà presente la band, ma ci sarà un’atmosfera molto particolare, sognante, che veste la canzone in modo perfetto.

Ringraziamo Mira Aroyo che ha risposto a tutte le nostre domande con grande disponibilità.

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