Home Interviste Mostro a Blogo: “A volte percorro un sentiero oscuro, per vedere cosa esce dal profondo della psiche”

Mostro a Blogo: “A volte percorro un sentiero oscuro, per vedere cosa esce dal profondo della psiche”

Per il nuovo disco, Ogni Maledetto Giorno, il rapper romano si è addentrato negli abissi sempre più oscuri dell’animo umano.

pubblicato 19 Settembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 02:42

Avevamo sentito Mostro solo pochi mesi fa, quando in Aprile uscì il video di
“Ogni Maledetto Giorno”, primo singolo dopo anni di silenzio quasi totale da parte del rapper romano. Nella lunga intervista (vi invitiamo a leggerla qui) si parlava ovviamente dell’imminente uscita di un nuovo disco, e l’1 Settembre, quasi a sorpresa, è uscito Ogni Maledetto Giorno, balzando subito al primo posto della classifica FIMI per le vendite di dischi in Italia.
Abbiamo quindi ricontattato Mostro, per un aggiornamento, dopo aver sentito tutti i nuovi pezzi…

Il mondo del rap italiano ha aspettato due anni per questo nuovo disco, ma sembra che ne sia valsa la pena, visto che sei partito al numero uno in classifica. Come hai festeggiato?

“Rimanendo tranquillo. Il mio premio è la tranquillità, in questa vita. Non ho fatto nessun festeggiamento, nessuna cosa eccessiva, ho voluto rimanere concentrato sulla strada che ho iniziato a percorrere. E’ chiaro che sono contento del risultato ottenuto, ma per me è più come un essere tornato in superficie, quindi questo è il momento in cui rimanere concentrato, senza perdere nemmeno un secondo e cavalcare quest’onda rimettendomi a lavorare. Tengo la felicità dentro di me, senza perdere il contatto con la realtà.”

La notizia di questo successo, dopotutto, ti ha raggiunto mentre eri già occupato con il fitto tour di instore, che sono da poco terminati. Come sono andati?

“Benissimo, ogni data oltre le aspettative – è anche merito di questo tour, se abbiamo venduto tanti cd e abbiamo debuttato in cima alla classifica di vendite in italia. E’ stato fantastico a livello personale, perchè erano due anni che quasi non uscivo di casa, e riprendere il contatto con i fan, trovandone anche di nuovi nel frattempo, è stato super-positivo.”

Ho visto su Instagram una gran quantità di foto scattate agli Instore. Qualcuno ti ha fatto i complimenti per la maglia di Dio (Ronnie James) che indossavi?

“Sì, certo – anche se forse ho ottenuto più riconoscimenti quando a Roma indossavo la maglia degli Slipknot, si vede che condivido più fan con loro.”

Un post condiviso da ~ THE SH?K?SS ? (@theshakess) in data:

Sempre guardando le foto su Instagram, sembrerebbe che la media dei tuoi fan sia piuttosto giovane, direi anche molto più giovane di te. Secondo te cosa se ne fanno, loro, di canzoni oscure come la maggior parte di quelle presenti su ogni maledetto giorno?

“Innanzi tutto voglio specificare che gli “instore” sono eventi per ragazzi molto giovani. Già un ragazzo della mia età, è difficile che abbia il tempo e la voglia di mettersi in fila in mezzo ad altre trecento persone, in attesa di farsi firmare un cd. E’ chiaro che invece chi si presenta a questi eventi ha un pomeriggio, o una intera giornata, da dedicare ad un musicista che in quel momento è una delle cose più importanti della loro vita. E’ per questo che su Instagram, o comunque nella percezione generale, si vedono solo ragazzini agli Instore, ma il pubblico è molto più vasto.
Detto questo, parlando proprio di questi ragazzi giovanissimi, se ascoltano la mia musica è perchè in qualche modo ci si ritrova. In mezzo ai miei testi, ci deve essere qualcosa che li aiuta, nel loro vissuto quotidiano.”

Quando ci eravamo sentiti per il singolo di “Ogni Maledetto Giorno”, avevamo parlato del messaggio positivo e di rivalsa della canzone. Sul disco, è seguita da “Chris Benoit”, un brano totalmente shockante che parla della morte orribile di un personaggio famoso. Sono due canzoni in contrapposizione o in sequenza? Prima parli del tuo ritorno, e poi della fine di un artista?
(Nota storica: Benoit è stato uno dei wrestler più amati e più tecnici a cavallo del millennio, vincendo anche il WCW World Heavyweight Championship nel 2000 ed il WWE World Heavyweight Championship nel 2004. Nel 2007, senza dare nessun segno preventivo di squilibrio, uccise moglie e figlio e si impiccò, subendo una vera e propria damnatio memoriae nel mondo del wrestling ufficiale – per una storia completa, qui c’è Wikipedia)

“Anche se sono posizionati uno dopo l’altro, non collegherei Chris Benoit a Ogni Maledetto Giorno, perchè con questo brano volevo parlare di una cosa diversa rispetto alla title-track. Chi mi segue lo sa, io ho il gusto dell’orrido, delle cose grottesche, e della figura di Chris Benoit mi attrae il fatto che lui era un wrestler famosissimo, rispettatissimo, amato da tutti, e che da un momento all’altro ha fatto una cosa shockante, deludendo tutto il mondo che lo seguiva e distruggendo tutto quello che aveva creato.
La cosa paradossale è che però adesso Chris Benoit viene ricordato ancora come un grandissimo wrestler, piuttosto che un omicida-suicida, e con questa canzone volevo parlare di come l’arte sopravviva a tutto quello che poi fai nella vita – arte intesa in ogni senso, in ogni modo di esprimere ciò che piace e in cui si è bravi.
So che può sembrare un pezzo forte e provocatorio, ma ascoltandolo è chiaro che non sto rendendo omaggio ad un omicida, ma c’è una domanda dietro – ed anche una risposta…”

Anche “Sabato Sera” è un brano profondamente oscuro. da dove nasce? E perchè chiude il disco?

“Mi piaceva questo scenario di me disperato al telefono, volevo scrivere la cosa più disperata possibile. Io a volte mi metto davanti al computer e mi impongo di sfondare un muro psicologico, di intraprendere un sentiero oscuro, per vedere cosa ne esce. Per questo pezzo sono entrato nelle parti più nascoste della psiche, mi sono immedesimato in quel che può provare qualcuno nei momenti prima di ammazzarsi – mi ci sono solo immedesimato, non è un istinto personale, perchè penso che chi voglia ammazzarsi lo fa e basta, non ci scrive sopra una canzone. Volevo raccontare una realtà di cui nessuno parla, scoprendo anche quanto in fondo posso spingermi nell’oscurità per trovare qualcosa che possa poi trasformare in una canzone.”

La scrittura è quindi un’attività catartica, per te? Come ti senti, dopo aver scritto un brano di questo tipo?

“Hai usato la parola giusta: vedo la mia musica come una catarsi, sia per me che per chi l’ascolta. Io mi faccio carico della responsabilità di raccontare questo tipo di storie, e chi le comprende a fondo poi mi ringrazia per aver trovato le parole che mancano ad altre persone.”

Visto il tema di molte di queste nuove canzoni, però, ti chiedo: hai voglia, di cantarle ogni sera, ogni weekend? Non è pesante portarle fuori così?

“Ci sono brani e brani: Sabato Sera non può essere portato in un qualsiasi contesto live – decisamente non ad un dj set ad esempio, visto il tema delicato e le sonorità non adatte ad una serata in consolle. Però è anche il brano che è più piaciuto a chi ha ascoltato il disco, agli instore in tanti me lo hanno indicato, quindi penso che ad un concerto live avrebbe senso proporla.”

Questa Estate hai girato l’Italia con dei dj set, per dare un’anteprima del disco. Ora stai pensando ad un tour di concerti veri e propri?

“Stiamo organizzando il live tour, che dovrebbe partire all’incirca da Novembre – a breve comunicheremo le date, perchè voglio suonare questo disco in più parti possibili d’Italia. Questa Estate erano previste molte serate solo come dj set, ma alla fine alcune non sono riuscito a farle perchè ero ancora troppo impegnato con il disco.”

Tenendo conto che Ogni Maledetto Giorno è uscito l’1 Settembre, lo hai ritoccato fino all’ultimo secondo, quindi?

“Come faccio con tutti i dischi, sì. Fino all’ultimo minuto disponibile prima della consegna, io sono in studio a dire la mia.”

Sei soddisfatto del risultato finale, ora che non puoi più modificarlo?

“Sì, sono felicissimo.”

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