Home Interviste Dolcenera: “La musica è noia senza sperimentazione, io amo rischiare” [Video]

Dolcenera: “La musica è noia senza sperimentazione, io amo rischiare” [Video]

Dolcenera racconta a SoundsBlog il suo nuovo singolo, Niente al mondo. E parla del nuovo, misterioso disco di prossima uscita…

di grazias
pubblicato 11 Giugno 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 17:48

Dolcenera è un vulcano, una bomba. Un po’ come tutte le persone che amano il proprio lavoro al punto da poterne parlare per ore. O forse di più. È uscito il suo nuovo singolo, Niente al mondo, e lei ne è innamorata tanto quanto, qualche anno fa, ancora prima di fare la cantautrice, era innamorata del tennis e voleva rendere questo sport la sua professione principale.

Poi un giorno, come ci ha raccontato, un brutto incidente stradale le ha impedito di realizzare questo sogno. Fu allora che riscoprì il pianoforte e lo fece diventare il centro della sua vita. Per quanto ancora oggi non abbia appeso le racchette al chiodo perché non ci si può fermare mai, sarebbe troppo noioso. Ora siamo alla vigilia dell’uscita del suo nuovo disco, ancora senza titolo e senza data di pubblicazione, per scelta precisa. Incontrare Dolcenera è stata un’esperienza travolgente e non vediamo l’ora di condividerla con voi. Siete pronti a vedere una bomba in (deton)azione? 

Dolcenera: «Niente al mondo racconta tanto di me tra sogni e speranze»

Niente al mondo è stata la prima canzone che ho scritto per questo album. La scrittura è stata piuttosto veloce, devo dire, poi la fase di realizzazione mi ha portato via un po’ più di tempo. È il mio primo bambino, ci tengo tanto! Anche perché ha un testo che mi piace molto. È un pezzo ricco dal punto di vista musicale perché presenta una vera e propria contaminazione tra elettronica e suoni un po’ più primordiali tipo i tamburi che sono il primo strumento mai suonato dall’uomo. Poi il brano viene retto da questa marching band, ci sono i fiati, i sinth…Descrive tanto, anche dal punto di vista del testo, quello che io provo in questo momento: parla del sogno, della volontà e della contrapposizione tra il sogno attivo e la speranza passiva che ti viene regalata. Racconta molto di me anche perché…

Dolcenera: «Per ora non vi rivelo il titolo e la data di uscita del disco perché…»

Sento che questo è un progetto aperto che ho voglia di fare un po’ “alla vecchia” come quando l’album era una vera e propria raccolta di singoli. Negli anni ’60 e ’70 era così. Vorrei far ascoltare tante canzoni alla gente, magari sorprendere più persone possibile con la bellezza e la sincerità dei brani che proporrò. Voglio evitare che la gente lo compri a scatola chiusa, dicendosi: “Speriamo non ci siano canzoni brutte”. Dagli anni ’80 in poi è nata la tendenza di mettere negli album due o tre pezzi belli, ovvero i singoli, e poi riempire il disco con delle tracce un po’ così. Ecco, non aspettatevi questo da me!

Dolcenera: «Vi spiego perché questo disco suona come una bomba!»

Mi piacciono le orchestre quando sono altisonanti, quei suoni un po’ alla Rocky Balboa. Del resto sono cresciuta negli anni ’80 e quell’impintring bene o male mi è rimasto…sentirete trombe potenti! Molte persone che su Twitter mi descrivono Niente al mondo, usano il termine “bomba”: secondo me non lo sanno ma è perché c’è proprio questo tipo di arrangiamento orchestrale. Tra l’altro continuavo a scrivere pezzi veloci, brani che musicalmente davano una carica incredibile. Questo perché sono già di mio un tipo sportivo, ma ultimamente ho frequentato ancora di più la palestra per risolvere un problema alla spalla che mi ero provocata per il troppo nuoto. Alla fine il mio ragazzo mi ha fermato e mi ha detto: “Ok, ma me lo vuoi fare almeno un pezzo lento? Qualcosa che somigli a una ballad, no?”. E così, dopo una litigata molto intensa, ho scritto due ballad! (ride)

Dolcenera: «Sarà un disco pieno di “prime volte”»

Nel disco ci saranno collaborazioni ma ancora non posso parlarne. Diciamo che la novità rispetto ai miei lavori precedenti è che questo album è stato interamente prodotto da me. Mi sono presa questo incarico perché dopo aver pensato e dato una prima impronta ai pezzi a casa col mio pianoforte e il mio computer, ho sentito di avere bene in mente l’indirizzo che volevo far prendere al disco, la strada da fargli percorrere. Per la prima volta mi sono presa la responsabilità di realizzare un progetto con un certo budget e in tempistiche già stabilite. Ho curato anche l’orchestrazione dei brani! È stato, nel complesso, un lavoro durissimo ma ricco di soddisfazione…

Dolcenera: «La musica è noia senza sperimentazione!»

Nel corso della mia carriera fino ad oggi ho dato e ricevuto. A tratti ho ricevuto di più di quel che meritavo, a tratti di meno. Bisogna considerare il lasso di tempo in cui valuti questo bilancio. Sono in pari? Non lo so. Quello che conta per me è dare sempre di più, trovare il modo di comunicare con le persone, esprimere dei pensieri che possano essere condivisi. Dal canto mio, quello che voglio dalla mia musica è che sia coinvolgente, che dia energia e grinta vere. Ecco, mi piace anche stupire facendo ascoltare qualcosa di nuovo: la ritmica di Niente al mondo ne è un chiaro esempio. Cercare di sorprendere sempre però, di contro, non dà stabilità: io sento il bisogno di sperimentare per motivi quasi egoistici. Nel senso che mi annoierei a fare sempre la stessa canzone. C’è sicuramente chi ripropone gli stessi brani per vent’anni e magari porta avanti così una bella carriera. Ma siete sicuri che se la viva bene? Io non credo…

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