Home Musica in TV The Voice of Italy 2014, Suor Cristina Scuccia: una vittoria annunciata dannosa alla gara?

The Voice of Italy 2014, Suor Cristina Scuccia: una vittoria annunciata dannosa alla gara?

E’ il fenomeno di questa edizione ma rischia di essere una lotta impari per gli altri concorrenti del talent show.

pubblicato 17 Aprile 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 19:59

Suor Cristina è la croce e delizia di questa stagione di The Voice of Italy. Può sembrare un gioco di parole scontato -o blasfemo per alcuni- ma rende esattamente il senso della sua partecipazione al talent show. Se la prima edizione del programma ha avuto un discreto successo ed è stato apprezzato come novità nel palinsesto di Rai Due, quest’anno, merito dell’attenzione mediatica è sicuramente in parte dovuto proprio alla sua presenza nella gara canora.

Il video della sua esibizione alle Blind Audition ha superato i 45 milioni di visualizzazioni. Ne hanno parlato ovunque, in tutto il mondo. Dall’Inghilterra agli Stati Uniti. Perché una suora che si esibisce sul palco di un programma tv non è sicuramente qualcosa che si vede tutti i giorni. E’ rarissimo, soprattutto perché giovanissima, vitale, solare e accompagnata dalle consorelle che sono davvero uno spasso. Vederle saltare ed esplodere di gioia mentre lei si esibisce è qualcosa di contagioso e che non può non provocare un sorriso divertito.

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Diciamolo da subito: non è nemmeno ‘colpa sua’ se tutti ne parlano. All’estero e anche da noi, in Italia, addirittura in altri programmi tv della Rai, come l’Arena di Massimo Giletti. E’ diventato “il fenomeno Suor Cristina”. Fa bene al talent show (salito anche negli ascolti) e al successo sperato. Questa è la delizia di cui abbiamo parlato all’inizio.

Ma, il senso di ‘croce’ (metaforicamente parlando, eh) è proprio questa disparità tra lei e gli altri concorrenti del programma. Se è impossibile impedire il gran parlarne all’estero, quello che salta agli occhi è il grande battage ‘pubblicitario’ presente proprio nel talent show medesimo. Dopo il boom, una puntata delle Blind Auditions si è aperta con questo speciale esclusivo su di lei. Era inevitabile parlarne ma il continuare a riproporre la sua performance al buio, evidenziare con pathos e ripetere continuamente il clamore suscitato, rende imparziale qualsiasi confronto con gli altri cantanti presenti. E il rischio è quello di una vittoria già annunciata.

Meritata? Non meritata? E’ il pubblico, dopo il parere dei coach, a doversi esprimere. Ma chiunque avrà la sfortuna di doversi confrontare con lei, rischia già di “perdere” a tavolino. Ieri Luna Palumbo ha eseguito una versione potente, convincente del pezzo ed è stata salvata dagli altri giudici.

E’ stata una giusta ricompensa, visto la notevole bravura. E per fortuna c’era l’opzione “Steal”, novità di questa stagione. In caso contrario, sarebbe stata direttamente eliminata. Un peccato. Il timore è che nessuno se la senta di fermare la cavalcata di questo concorrente ormai diventato personaggio. Se così fosse, oltre all’attenzione spropositata e ingiusta datale nelle scorse puntate, c’è l’ipotesi di una consacrazione di qualcosa che già è scritto. A decidere la vittoria- se suor Cristina dovesse arrivare alla finale- sarebbe il pubblico con il televoto. Lo stesso pubblico che magari non seguiva The Voice e ha sentito parlare del programma proprio grazie al gran parlare della religiosa.

Il peccato, alla fine, è che proprio la stessa religiosa finisca per essere fagocitata dal suo medesimo boom mediatico. E gli altri aspiranti vincitori siano messi in ombra da tutto questo, invisibili agli occhi dei più. Nonostante possa esserci qualcuno più bravo.

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