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L’enigma dietro il settimo album dei Radiohead

In questi casi divento matto e mi stufo, ma in questo specifico mi incaponisco e voglio capirne di più. I Radiohead a breve (non si sa quanto a breve) pubblicheranno il loro settimo album in studio, che alcune fonti ritengono sia pronto da tempi immemori. Bene? No, malissimo. Innanzitutto ci saranno mille motivazioni burocratiche (pare)

di aleali
pubblicato 26 Settembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 00:58

In questi casi divento matto e mi stufo, ma in questo specifico mi incaponisco e voglio capirne di più. I Radiohead a breve (non si sa quanto a breve) pubblicheranno il loro settimo album in studio, che alcune fonti ritengono sia pronto da tempi immemori. Bene? No, malissimo. Innanzitutto ci saranno mille motivazioni burocratiche (pare) che stanno ritardando l’uscita dell’album, ma questo non è nulla in confronto alla distruzione psicologica che stanno creando nei loro fan.

Da tempo iil gruppo britannico nel blog ufficiale sta pubblicando post grafici da decifrare (sul come, non è dato sapere altro) che darebbero notizie più o meno interessanti su questa latitante produzione discografica, ma non è nemmeno detto. La novità però è un post di ieri dove viene mostrata una foto e una scritta.

Partiamo dalla scritta. Il post dice “Im stuck in the Tardis”, che è la prima frase di una loro canzone dal titolo “Up on the ladder” (di cui video dimostrativo), registrata nel 2003 nell’album “Hail to the thief”. Attenzione: “Up on the ladder” è anche il nome dato anche all’immagine in jpg postata sul sito, visibile salvandola con nome, che avvalora la possibilità che il nuovo album porti questo nome. Insomma, la neuro.

Che sia chiaro: se non sarà quantomeno un album straordinario, andiamo ad Oxford a casa loro e gli buttiamo i petardi nelle finestre. A seguire un bel live del brano “Everything in its right place”.

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