Home Fabri Fibra al Testimone: “Rappo perché non so parlare. Facevo più musica prima del successo”

Fabri Fibra al Testimone: “Rappo perché non so parlare. Facevo più musica prima del successo”

Il rapper al vertice delle classifiche cambia sempre casa, ha il complesso del fisico e ammette di non avere una vita.

pubblicato 25 Marzo 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 10:02



Fabri Fibra a Il Testimone
Fabri Fibra a Il Testimone
Fabri Fibra a Il Testimone

Un Fabri fragile, che ha bisogno di essere rassicurato persino dal suo barbiere, da una parte, un Fibra sballottato dal successo e senza una vita dall’altra. Questo il ritratto che ha fatto del rapper in cima alle classifiche il conduttore Pif, nell’ultima puntata del Testimone trasmessa su Mtv.

Fabri Fibra ha ammesso di aver partecipato al docu-show per

“far vedere la vita di un rapstar, che non è come viene descritta. Io ho una vita normale, rispetto a gente che ha avuto la fortuna di essere popolare e vende la propria vita come Beautiful. Io l’ho arricchita con la musica, te con la telecamera, Fabio Volo con la figa. Io faccio il rapper perché guadagno molto di più che se facessi altre cose. Pago più di 1000 euro di affitto a Milano, più di 1000 euro di assicurazione…”.

Vita da nomade: “Non ho più tempo per la musica”

Dai circa sei anni che si è trasferito a Milano Fabri Fibra ha cambiato casa cinque volte. Perciò spesso lascia i vestiti nelle valigie e non ha il tempo di personalizzare l’ambiente in cui vive:

“Cambio sempre casa perché mi sgama la gente dove abito. Gli ultimi sei anni sono volati. Il successo fa strano. Prima facevo più musica, da quando è partita la macchina la musica la fai un’ora al mese. Hai i giornalisti che ti chiamano, i commercialisti e l’avvocato che ti cercano. Arrivano le donne, i fan, gli antifan. Poi ti dicono ‘adesso vai in tour’. E’ tutto sballato, cavolo la mia vita era più musicale prima. Pero hai scelto la corsia di sorpasso della vita, vai in televisione. A volte diventi quello che la gente vuole che tu sia. C’è questo treno velocissimo e devi starci dietro prima che si schianti. Io ho rischiato più volte di schiantarmi. Sei entrato nel circolo delle persone famose, c’hai pro e contro. I ragazzi, quando diventi popolare, se sono musicisti ti avvicinano per avere una scorciatoia, se no sperano di scopare perché ti conoscono“.

Insicuro e intrappolato nel suo ruolo

“Io rappo perché non so parlare. Rappo perché distribuisco le parole nelle misure. Poi tu ora mi inquadri, anche se avrò quattro ore di sonno. Ho la faccia di gomma (…). Col rap ho tirato fuori le insicurezze del ragazzo di provincia. Ma poi, più ti rendi umano, più sei noioso. Il ragazzino che viene, e ha tutto un immaginario di te, arriva e vede che hai una catena di montaggio alle spalle. Non sono andato a intervistare Eminem se no non riuscirei più ad ascoltare un suo disco”.

Infanzia difficile

Da piccolo ero sfigato. In seconda superiore si era fatta una classifica coi più belli della classe, io ero penultimo. Ero più grasso, complessato. Ma sai, ero talmente dentro lo stress della separazione dei miei, ero più mentale. Se sei stato grasso da piccolo resti grasso nella tua vita. Il mio dovere, quando andavo a scuola, era andare al Bar. Mi sono diplomato in ragioneria con 37. Non sarei così intenso se risolvessi i miei problemi. Ho scritto canzoni d’amore, se le canto io non ci credo nessuno. I bambini non mi fanno effetto, quando vedo i bambini dico cazzi tuoi. Se hai avuto un’infanzia meravigliosa non hai voglia di rappare. Marco che non scopa più della Pausini, anche quello è un dramma”.

L’hip hop in Italia

“L’hip hop è una cultura musicale con sottogeneri come rap, i graffiti come arte visiva, la break dance e il mitico dj. Jovanotti è stato uno dei primi importatori di rap in Italia. Ma non c’è hip hop in Italia. I rapper neri devono mettere donne fighe per essere ascoltati dai bianchi. Invece se lo fanno i rapper bianchi è inutile, è la parodia, siete bianchi in un Paese di bianchi. Fa parte poi della cultura hip hop sfidarsi a rappare. Molta gente odia molta altra gente, nel rap questa cosa la spalmi nelle canzoni. Per me è fighissimo quando mi hanno insultato. Si chiama dissing. Sono in causa con una donna dello spettacolo ora, non posso parlarne. Il discorso è che te hai a che fare con le rime. Con Pif ci facciamo una milf. A me arriva la base ritmata dal produttore, è il solo modo per arrivare in classifica in Italia”.

Non sente i genitori da quattro anni

“I miei non li sento da quattro anni. Sai, ormai sono un uomo. Non vedo perché devi continuamente rendere conto alla famiglia come se avessi 15 anni. Quando non fai quello che vogliono i tuoi genitori ti distruggeranno psicologicamente e mentalmente. Da lì la rottura coi miei. L’ultima cosa che volevano facessi era la musica”.

Va in palestra come tutti i fighetti di Milano

“Vado in una palestra di fighetti perché a Milano tutte le palestre sono di figheti Dopo le nove di sera, quando vanno a ballare, sono vestiti tutti uguali. Io in discoteca ci vado a suonare, a prendere soldi”.

Qualunquista per scelta: “Non mi tocca la politica”

“Ho votato una sola volta in vita mia, a 18 anni. Ho messo voto nullo facendo un graffito. Non è importante, non me ne frega granché. Se parli con me di politica è tutta una favoletta che serve per tener occupata la gente. Ognuno deve concentrarsi su quello che sa fare. Tutto il resto non ti deve toccare. A me non me ne frega un caxxo, tassate le puttane. Legalizzate. Mi cambia qualcosa se voto sticazzi? L’unico che rispetto è Grillo, ma sta facendo un discorso talmente futuristico che non funzionerà mai. Sarà qualunquista ma non voto. Ho guardato affascinato le dietrologie di Marco Travaglio. Io i fatti li seguo e poi mi chiedo dove sia la logica. In un pezzo come l’Italia ho dato il mio punto di vista. Ma a quel coglione del portiere gliene frega qualcosa?”.

Fabri Fibra vive fuori dalla realtà e non ha una vita

“Oramai sono talmente paranoico che penso di immaginarmi già la gente cosa vuole da me, che sono quello famoso. Sono completamente fuori dalla realtà. Vivo talmente tanto nelle mie canzoni, che la vita normale mi sembra un sogno. Qui grandi ore di psicoterapia, ma dopo quattro mi sono rotto il cazzo, non veniva fuori niente”.

Questo, il Fabri Fibra che firma gli autografi controvoglia e non sa se essere sinceramente scorbutico o fintamente disponibile coi fan, nonchè quello che deve pagare l’affitto a fine mese, è lo stesso che farà il superospite del serale di Amici 12.

Fabri Fibra a Il Testimone
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