Willie Peyote
Willie Peyote: chi è
La carriera (↑)
Willie Peyote si avvicina da giovanissimo al mondo della musica, suonando il basso in una band punk rock. La sua carriera inizia nel 2004 come frontman del gruppo S.O.S. Clique con il quale nel 2008 pubblica l’EP L’erbavoglio.
Dopo tre anni decide di mettersi in proprio e nel 2011 pubblica l’album da solista Manuale del giovane nichilista. Nel 2013 esce Non è il mio genere, il genere umano. Dopo altri due anni, nel 2015, esce il terzo album Educazione sabauda, che lo consacra definitivamente come uno dei cantanti più interessanti del panorama indie nazionale. Nell’album c’è anche la canzone Io non sono razzista ma… che è stata al centro di molte polemiche. Nel 2017 pubblica Sindrome di Toret, il quarto album nel quale fonde il rock e l’hip-hop. Nel 2019 esce La tua futura ex moglie, il singolo che anticipa il quinto album, Iodegradabile. Da questo lavoro viene estratto anche il singolo Mango. Lo stesso anno partecipa al Concerto del Primo Maggio e rilascia il suo primo album dal vivo, Ostensione della sindrome – Ultima cena. Nel 2020 pubblica Algoritmo, in collaborazione con Don Joe e Shaggy e La depressione è un periodo dell’anno che parla del periodo difficile vissuto a causa del Covid-19.
Nel 2021 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione BIG portando il brano Mai dire mai (La locura).
Tra le sue canzoni più famose, oltre a quelle citate in precedenza, ci son anche I cani, Le chiavi in borsa, L’effetto sbagliato, Quando nessuno ti vede, Ogni giorno alle 18 e Semaforo.
Curiosità (↑)
- Il suo nome è la fusione tra il nome del personaggio dei Looney Tunes Willy il Coyote, il nome della pianta allucinogena Peyote e il diminutivo del suo nome Guglielmo (che diventa Willie).
- Il padre, musicista, è stato con lui in tour.
- E’ tifoso del Torino.
- E’ laureato in Scienze Politiche.
- Ama Bukowsky.
- E’ ateo, nonostante i suoi genitori siano Testimoni di Geova.
- Ha un chihuahua.
- Prima di dedicarsi alla musica ha lavorato in un call center.