Quando, Pino Daniele: testo e significato della canzone
Testo e significato di Quando di Pino Daniele: la canzone su un amore non corrisposto o lontano, di un desiderio che non trova appagamento

Quando è una canzone di Pino Daniele presente nell’album Sotto ‘o sole del 1991. Il brano fa anche parte della colonna sonora del film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” con Massimo Troisi.
Il testo di Quando di Pino Daniele
Leggi il testo di Quando di Pino Daniele.
Tu dimmi quando, quando
Dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
Forse in Africa che importa
Tu dimmi quando, quando
Dove sono le tue mani ed il tuo naso
Verso un giorno disperato
Ed io ho sete
Ho sete ancora, ho sete ancora
Tu dimmi quando, quando
Non guardarmi adesso amore
Sono stanco
Perché penso al futuro
Tu dimmi quando, quando
Siamo angeli che cercano un sorriso
Non nascondere il tuo viso
Perché ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora
E vivrò, sì vivrò
Tutto il giorno per vederti andar via
Fra i ricordi e questa strana pazzia
E il paradiso, che forse esiste
Chi vuole un figlio non insiste
Oh no, oh no
Tu dimmi quando, quando
Ho bisogno di te almeno un’ora
Per dirti che ti amo ancora
Tu dimmi quando, quando
Lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
Sta per nascere un sorriso
Ed io ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora
E vivrò, sì vivrò
Tutto il giorno per vederti andare via, uh
Fra i ricordi e questa strana pazzia
E il paradiso, che forse esiste
Chi vuole un figlio non insiste
Oh no, no, no
Lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
Sta per nascere un sorriso
Io ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora
Tu dimmi quando, quando, mmh
Il significato della canzone Quando di Pino Daniele
“Quando” di Pino Daniele è una canzone che esprime un amore desiderato ma irraggiungibile, e un’intensa ricerca di risposte e soddisfazione emotiva. Il protagonista si rivolge alla persona amata, chiedendole ripetutamente “dimmi quando”, come se cercasse un segno o una risposta che possa placare il suo bisogno di amore e di vicinanza.
Le domande sul dove siano le sue caratteristiche fisiche – occhi, bocca, mani, naso – riflettono il desiderio di sentirla vicina, ma anche una sensazione di distanza che sembra quasi essere geografica o esistenziale, come se l’amore fosse lontano.
“Dove sono i tuoi occhi e la tua bocca / Forse in Africa che importa”
Il protagonista sente una sete insaziabile, un vuoto che non riesce a colmare:
“Ho sete, ho sete ancora, ho sete ancora.”
C’è una tensione tra il presente e il futuro, e la consapevolezza di essere stanco e confuso dal desiderio. La frase “Non guardarmi adesso amore / Sono stanco / Perché penso al futuro” suggerisce una difficoltà nel vivere il presente a causa dell’incertezza su ciò che accadrà.
Nonostante le difficoltà, l’amore rimane un obiettivo da cercare, come se il protagonista fosse alla ricerca di una connessione più profonda, di un sorriso che possa lenire il suo dolore. La riflessione sulla vita, sul paradiso e sul concetto di “volere un figlio” sembra un richiamo alla speranza di qualcosa di più stabile e duraturo.
“E il paradiso, che forse esiste / Chi vuole un figlio non insiste.”
Alla fine, la canzone si chiude con la consapevolezza che l’amore rimarrà incompleto, un desiderio che non si realizzerà, ma comunque c’è la speranza che il sorriso della persona amata possa lenire il vuoto che il protagonista prova. L’immagine di “seta” che si ripete suggerisce una continua ricerca di qualcosa che non viene mai soddisfatta completamente.
In sintesi, la canzone parla di un amore non corrisposto o lontano, di un desiderio che non trova appagamento, ma anche di un’accettazione dolceamara della situazione.