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Felicità, Lucio Dalla: testo e significato della canzone

Testo e significato di Felicità di Lucio Dalla, una canzone incentrata su un viaggio tra sogni, disillusioni e speranze

12 Febbraio 2025 21:15

Felicità è una canzone di Lucio Dalla (interamente scritta da lui) e presente nel disco Dalla/Morandi pubblicato nel 1988. A seguire potete ascoltare il brano, leggere testo e significato.

Il pezzo è stato omaggiato da Damiano David (dei Maneskin) durante la sua ospitata in occasione della seconda serata del Festival di Sanremo 2025.

Il testo di Felicità di Lucio Dalla

Leggi il testo di Felicità di Lucio Dalla.

Se tutte le stelle del mondo a un certo momento venissero giù
Tutta una serie di astri, di polvere bianca scaricata dal cielo
Ma il cielo, senza i suoi occhi, non brillerebbe più
Se tutta la gente del mondo, senza nessuna ragione, alzasse la testa e volasse su
Senza il loro casino, quel doloroso rumore
La terra, povero cuore, non batterebbe più
Mi manca sempre l’elastico per tener su le mutande
Così che le mutande, al momento più bello, mi vanno giù
Come un sogno finito, magari un sogno importante
Un amico tradito, anch’io sono stato tradito, ma non m’importa più
Tra il buio del cielo, le teste pelate bianche
Le nostre parole si muovono stanche, non ci capiamo più
Ma io ho voglia di parlare, di stare ad ascoltare
Di continuare a far l’asino, di comportarmi male, per poi non farlo più

Ah, felicità
Su quale treno della notte viaggerai?
Lo so che passerai
Ma come sempre, in fretta, non ti fermi mai

Si tratterebbe di nuotare, prendendola con calma
Farsi trasportare dentro a due occhi grandi, magari blu
E per doverli liberare, attraversare un mare medioevale, lottare contro un drago strabico
Ma di draghi, baby, non ce ne sono più
Forse per questo i sogni sono cosi pallidi e bianchi
E rimbalzano stanchi tra le antenne lesse delle varie TV
E ci ritornano in casa, portati da signori eleganti
Cessi che parlano, tutti quanti che applaudono, non ne vogliamo più
Ma se questo mondo è un mondo di cartone
Allora per essere felici basta un niente, magari una canzone, o chi lo sa
Se no sarebbe il caso di provare a chiudere gli occhi
E poi, anche quando hai chiuso gli occhi, chissà cosa sarà

Ah, felicità
Su quale treno della notte viaggerai?
Lo so che passerai
Ma come sempre, in fretta, non ti fermi mai

Ah, felicità
Su quale treno della notte viaggerai?
Lo so che passerai
Ma come sempre, in fretta, non ti fermi mai
Ah, felicità
Su quale treno della notte viaggerai?
Lo so che passerai
Ma come sempre, in fretta, non ti fermi mai

Il significato della canzone Felicità di Lucio Dalla

“Felicità” di Lucio Dalla è una riflessione poetica sulla natura sfuggente della felicità e sul senso di smarrimento che caratterizza il mondo moderno. La canzone alterna immagini oniriche, ironia e malinconia, creando un’atmosfera sospesa tra speranza e disillusione.

Nel testo, Dalla dipinge scenari surreali, come stelle che cadono dal cielo e persone che si sollevano in aria, quasi a suggerire un mondo che perde i suoi punti di riferimento:

“Se tutta la gente del mondo, senza nessuna ragione, alzasse la testa e volasse su / Senza il loro casino, quel doloroso rumore / La terra, povero cuore, non batterebbe più”

L’umanità sembra caotica e rumorosa, ma senza di essa il mondo sarebbe vuoto e privo di vita.

C’è poi un passaggio più intimo e ironico:

“Mi manca sempre l’elastico per tener su le mutande / Così che le mutande, al momento più bello, mi vanno giù.”

Qui il cantante usa un’immagine grottesca per raccontare la vulnerabilità e l’imprevedibilità della vita: i momenti importanti spesso finiscono male o si rivelano delusioni.

Il ritornello esprime il cuore della canzone:

“Ah, felicità / Su quale treno della notte viaggerai? / Lo so che passerai / Ma come sempre, in fretta, non ti fermi mai.”

La felicità è fugace, un treno che passa nella notte senza mai fermarsi davvero. È qualcosa che tutti inseguono, ma che sfugge continuamente.

Nel finale, Dalla si chiede se per trovare la felicità basti poco, magari una canzone:

“Ma se questo mondo è un mondo di cartone / Allora per essere felici basta un niente, magari una canzone, o chi lo sa.”

L’illusione della felicità può arrivare anche attraverso le piccole cose, come la musica, ma resta sempre qualcosa di effimero.

In sintesi, “Felicità” è un viaggio tra sogni, disillusioni e speranze, in cui Lucio Dalla osserva il mondo con un misto di ironia e malinconia, consapevole che la felicità è sempre di passaggio e mai davvero stabile.

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