Home Annalisa ‘Storie brevi’ avrà… vita lunga. Ecco perché il duetto tra Tananai e Annalisa ha fatto centro

‘Storie brevi’ avrà… vita lunga. Ecco perché il duetto tra Tananai e Annalisa ha fatto centro

La recensione del brano inciso da Annalisa e Tananai, pronto a diventare un successo nei prossimi mesi. Ecco perché se lo meriterebbe

5 Giugno 2024 14:20

Con l’avvicinarsi dell’estate, è inevitabile l’arrivo dei tormentoni e le uscite iniziano a moltiplicarsi, con collaborazioni pronte a fortificare le fanbase e le hit studiate a tavolino per essere trasmesse in radio e ascoltate sulle spiagge e nei locali all’aperto. Inutile girarci intorno. Probabilmente i periodi dell’anno più proficui sono tre: Sanremo e dintorni (nelle settimane a seguire), l’estate e il periodo natalizio. E anche quest’anno, con il mese di giugno scatta la corsa alla top ten delle radio o (meglio ancora) della classifica Fimi. Tra i pezzi usciti in queste settimane, ha incuriosito e creato molte aspettative la collaborazione tra Tananai e Annalisa. Nessun featuring uno dell’altra ma un pezzo “alla pari”, un vero e proprio duetto vecchio stile. “Storie brevi” è stato annunciato nelle settimane scorse, con lo scambio di battute nel quale Tananai sottolineava come sarebbe stato bello, UN GIORNO, fare un duetto insieme. La canzone già esisteva ed era pronta ad uscire, mentre i rispettivi fan commentavano un possibile brano all’orizzonte.

“Storie brevi” poteva essere solo uno dei tanti esperimenti ai quali già abbiamo assistito in passato. Gli ingredienti sono semplici: prendi due artisti amati e sulla cresta dell’onda, cerca un pezzo facile facile che punti alla leggerezza e al divertimento estivo e il gioco è fatto. Shakera tutto e ottiene la fresca hit da assaporare e vendere facilmente.

Ma “Storie brevi” non è questo. Nonostante sia immediato e orecchiabile, rifugge dal sound “solo/cuore/amore/onde/facciamo casino/divertiamoci/evviva evviva”. La canzone di Annalisa e Tananai sorprende proprio per aver abbracciato un’atmosfera quasi sognante e malinconica. Cantano un amore speciale di due persone che non sono andate al mare (attenzione! Come osano?!) ma preferiscono passare i giorni in una stanza, al fresco, con le persiane chiuse. Perché il loro amore è diverso ma forse più reale, hanno molto in comune e non sarà una delle tante “storie brevi” che, invece, accomunano gli altri. Si può amare nei mesi più caldi anche senza avere la salsedine sulla pelle o la sabbia tra i piedi (letteralmente). Un po’ come se, nel periodo di Natale, qualcuno cantasse di come è bello andare alle Maldive a dicembre, facendo surf invece di scartare regali davanti all’albero.

“Storie brevi” ha tutte le potenzialità per essere un successo estivo, è una hit che non ha date di scadenze. Molti pezzi estivi hanno la scritta “Da consumarsi entro la fine di settembre”. Questa canzone poteva uscire in qualsiasi periodo dell’anno e potrebbe diventare un classico del repertorio di entrambi.

Non ho nulla contro i tormentoni (quelli fatti bene) ma qualcosa di nuovo e non scontato, non spagnoleggiante, non per forza associato al mare/onde/spiaggia/falò/ballo/infradito sembra quasi “avanguardia”, in queste settimane.

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