Home Silvia Salemi Silvia Salemi tra il singolo “Chagall”, Sanremo, tv, radio e l’amore per la vita: “Allargo le braccia alle emozioni”

Silvia Salemi tra il singolo “Chagall”, Sanremo, tv, radio e l’amore per la vita: “Allargo le braccia alle emozioni”

Silvia Salemi, intervista su Soundsblog.it. Il nuovo singolo Chagall, Sanremo, il nuovo album e “A casa di Luca”: tutte le dichiarazioni

pubblicato 15 Ottobre 2020 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:58

Da venerdì 25 settembre è in radio e disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “Chagall” (etichetta Dischi Dei Sognatori / distribuzione Artist First), il nuovo singolo di Silvia Salemi.

“Chagall”, prodotto da Francesco Tosoni e composto da Silvia Salemi insieme a Giacomo Eva e Marco Rettani, è un brano soft-rock che racconta l’incontro di due anime che guardano il cielo e ne riconoscono l’immensità, e analizza il precario equilibrio di una relazione che fa paura, ma che alla fine trova la giusta strada per esprimersi e per avere il coraggio di esistere. Ecco cosa ha dichiarato Silvia Salemi:

“Ho scelto di intitolare il mio nuovo singolo “Chagall” per omaggiare uno dei miei pittori preferiti che, attraverso le sue tinte semplici e dirette, riesce tutt’ora a regalare a chi ammira le sue opere delle emozioni incredibilmente forti, senza il bisogno di ricorrere alla forma o al tratto del pennello”

In merito al brano, il coautore Giacomo Eva afferma:

Un inno alla semplicità, che non va confusa con la banalità. Arrivare ad una precisa profondità di colore richiede una ricerca complessa, così come è complessa una storia d’amore con le sue mille sfumature

Silvia Salemi è una cantautrice, conduttrice televisiva e radiofonica e scrittrice italiana. Nel 1995 vince il Festival di Castrocaro con il brano “Con questo sentimento” e da quel momento non si ferma più, partecipando, prima nella sezione Nuove Proposte e poi da Big, a quattro edizioni del Festival di Sanremo e al Festivalbar del 1998. Alla carriera di cantautrice affianca un percorso da conduttrice televisiva e, dal 2004, intraprende un percorso da conduttrice radiofonica su Rai Radio 2. Dopo una pausa dalla musica, torna sulle scene discografiche nel 2017 e contemporaneamente pubblica il suo primo romanzo autobiografico, “La voce nel cassetto”. Nel 2019 è a teatro con Giuseppe Zeno con “Non si uccidono così anche i cavalli” e partecipa ad “Ora o mai più”, la trasmissione di Rai 1 condotta da Amadeus dove presenta il suo ultimo singolo “Era Digitale”.

Abbiamo intervistato Silvia Salemi per parlare del nuovo singolo e abbiamo fatto anche un viaggio nel passato e nel futuro, tra Sanremo, le esperienze tv e una delle sue hit più amate e conosciute, “A casa di Luca”. Ecco cosa ci ha raccontato.

Chagall è il tuo nuovo singolo. Mi racconti come è nata la canzone (qui il video ufficiale, ndr)?

E’ un omaggio alla bellezza, alla capacità immaginifica, pittorica e strabiliante di questo pennello, del tratto meraviglioso di Chagall. Prima di tutto rimanere estasiati davanti ad un’opera d’arte è già un miracolo. Quando poi ispira un sentimento immediato, una canzone o l’incontro di tre autori che parlano dello stesso blu, intensità allora è il momento di parlare di queste emozioni. Nasce questa canzone che, se vuoi, dopo un periodo di lockdown di pochissima bellezza, riaffacciarsi alla bellezza è come una speranza di un’altalena che fluttua tra le nuvole. E abbiamo cercato questo. Sondare i sentimenti umani non è facile però possiamo esprimere delle sensazioni che ci ricordiamo, che sono parte di noi o universalmente vere per tutti: come l’orgoglio, la difficoltà dei rapporti, la difficoltà di dimenticare. Il cuore non è fatto per dimenticare, rimarrà dentro come uno stemma che poi influenzerà la tua vita, le tue scelte future. Come un quadro che rimane per sempre.

Mi aggancio alla citazione di Chagall per citare, invece, il titolo di un libro “Ragione e sentimento”. Visto che nel pezzo parli di relazioni, mi racconti quanto secondo te prendano a cazzotti ragione e sentimento e se è possibile trovare un equilibrio?

No, non c’è un equilibrio. Se prevale uno non può esserci l’altro. Se sei  ragionevole, se sei iper logico non puoi scegliere un amore. Perché l’amore è irrazionale, è donarsi, non guardare la tasca, è la generosità piena, l’offerta. Il ragionamento, invece, è il calcolo, l’opportunità, la convenienza, la logica. Le due cose non stanno insieme. “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” (sorride). Non posso mai convivere. Forse una parte della vita può prevalere una, magari in un’altra, l’altra.  Credo che, paradossalmente, alcune vite riescono, più avanti con gli anni, e accedere al cuore. Da adulti, un incontro di anime è così raro che lo colgono a piene mani. Oppure arrivano questi grandi amori giovanili che ti investono completamente, diventano gioia, farsi una famiglia, offrirsi completamente. L’amore va accettato completamente, secondo me.

Crescendo, uno magari è più romantico, sognatore, poi col tempo, purtroppo, diventa un po’ disilluso. Silvia di oggi com’è, rispetto magari al passato?

Io sono sempre stata istinto puro. Sono un ariete, offro tutta me stessa, mi dono alle situazioni con generosità allargando le braccia alle emozioni. Ho imparato, con la vita, a proteggermi ma, di fronte ad un’emozione, cerco di proteggermi sempre poco perché sono consapevole che fra…  50? 60 anni?… queste emozioni non le potrò più sentire. Sono ben felice di essere investita da gioia, dolore… Non ne sono felice del dolore eh, ma so che fa parte dell’emozione di vita, di questa vita. La vita va vissuta perché non ce ne sarà un’altra.

Nel 2003 c’è stata la tua ultima partecipazione a Sanremo. Ti piacerebbe ritornare sul palco dell’Ariston?

Ogni anno con la mia bellissima squadra lavorativa ormai famiglia, lo diciamo poi arriva magari l’offerta per un libro, teatro, radio… O arriva una pausa… O non c’è il pezzo giusto. Quella è una manifestazione che va fatta quando c’è il pezzo, la convinzione e il momento storico personale che siano giusti. Altrimenti si rischia di fare solo esposizione mediatica senza portare nulla a te stesso, alla musica o agli altri. Farlo quando si è pronti lo fai con onestà, raccontare un progetto vero e pronto. Potrebbe esserci una possibilità tra queste per il prossimo Sanremo, sperando assolutamente che si faccia.

Parlando di esperienze televisive, hai partecipato a Music Farm, Tale e Quale Show e Ora o mai più.

In tutto quello che faccio c’è sempre gioia, paura, emozione, le novità che devi capire e gestire. Io sono sempre per le novità, l’evoluzione.  Sono passata dai libri, al teatro, ho sempre avuto paura ma la mia più grande paura è sempre stata il “Non fare”. Quando vinco la paura del restare ferma, allora entro in territori nuovi. Mi dico sempre “Ma che faccio? Perdo un’occasione? Mi fermo?”. E allora la voglia di fare sconfigge la paura.

Meglio un rimorso che un rimpianto.

Sì, il rimorso non mi piace ma il rimpianto è qualcosa di veramente irrecuperabile. Se tu hai il rimorso di aver fatto male una cosa puoi tentare in qualche altro campo di recuperarla. Ma quando hai un rimpianto, può essere un’occasione perduta. Se avessi detto “No” a Carlo Conti per “Tale e Quale Show”, magari il momento buono non sarebbe più tornato e io non avrei avuto modo di imparare in una scuola di grandi professionisti, in prima serata, su Rai Uno. Quell’anno, poi, nel cast c’erano i grandi Fabrizio Frizzi e Amadeus nel cast. L’edizione più bella ricca, densa in assoluto. Le occasioni vanno sapute cogliere e, anche se arrivano in un momento apparentemente sbagliato, puoi gestirlo. Ai tempi io avevo due figlie piccole, ero da qualche anno lontana dalle scene ma mi sono detta “Mi butto, non mi tornerà mai più un’occasione così”.

Ho una curiosità. Uno dei tuoi pezzi più amati e famosi è “A casa di Luca”. Ci sono artisti o cantanti che, magari, sono legati principalmente ad un brano e arrivano ad avere un rapporto di amore/odio verso questo pezzo. Tu che “rapporti” hai con quella canzone?

Ho una grandissima gratitudine verso “A casa di Luca”, verso quello che mi ha portato, cosa ha generato nella mia vita. Dal Premio della Critica, ai fan, ai grandi concerti. Grandi emozioni e quello che ha lasciato negli anni. Le persone me la chiedono quando la vado a suonare, non solo devi vedere il bicchiere mezzo pieno perché potresti non aver mai avuto questa occasione, ma potresti non aver avuto nemmeno il bicchiere. Ci sono vite difficili, mancate. Ho grandissima gratitudine e la canterò fino a quando avrò fiato. Non sono come, magari, alcuni artisti che gli chiedi il cavallo di battaglie e ti dicono “Sempre quella?” o la modificano visto agli estremi per renderle nuove quando sono belle come sono.

Ora sei impegnata su Radio 2, nei prossimi impegni ci sarà anche album di inediti in vista?

La Radio mi sta assorbendo tantissimo, lo farà sempre di più anche con una parte visual che andrà a prendere forma. La preparazione di questo disco mi impegna molto. E ti dico anche la verità: sono spaventata dall’idea che si rallenti tutto nuovamente. Le canzoni non invecchiano mai ma quando sei gasata, il progetto è pronto, non vuoi far altro che metterlo fuori e farlo conoscere il più possibile. Farlo in un eventuale nuovo lockdown sarebbe veramente triste. Ma incrocio le dita per me ma io sono un granello di sabbia. Le incrocio per tutti noi, non solo perché ci possa essere tanta musica ma anche tanta ripresa generale.

IntervisteSilvia Salemi