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Paradiso artificiale, Tedua feat. Baby Gang e Kid Yugi: testo e significato, ascolta la canzone

Tedua feat. Baby Gang e Kid Yugi, Paradiso artificiale: testo e significato della canzone, ascolta il brano, ecco di cosa parla il pezzo

5 Giugno 2023 17:36

Paradiso artificiale è un brano di Tedua feat. Baby Gang, Kid Yugi presente nel nuovo disco del cantante, “La divina commedia“, uscito il 2 giugno 2023.  L’album vanta la presenza di featuring con colonne del rap come Gue, Marracash, Salmo, ma anche rappresentanti della nuova scuola come Bresh, Geolier, Lazza, Rkomi e Sfera Ebbasta, fino alle nuove leve come Baby Gang, BNKR44 e Kid Yugi, e di Federica Abbate, unica donna e una delle cantautrici contemporanee più amate.

La parte musicale è stata invece quasi interamente supervisionata da Shune, Chris Nolan e Dibla con la partecipazione di altri nomi eccellenti alle produzioni: Charlie Charles, Sick Luke, Night Skinny, Zef, Daves.

Qui sotto potete ascoltare la canzone, leggere testo e significato del brano.

Qui sotto audio e significato della canzone di Tedua feat. Baby Gang, Kid Yugi. Cliccando qui, l’official lyrics video.

Il brano fa riferimento a un forte peso nel petto e a ferite, legate a una situazione emotivamente dolorose. L’artista esprime il desiderio di dire molte cose, ma le parole non sembrano essere sufficienti. Parla di Milano, di zone difficili e ambienti legati alla droga. Un passato che non rappresenta più il presente (“Da tutti quei giri loschi, da tutti quei giri strani, Ora siamo a posto, ci siam lavati le mani, A parte gli avvocati e a parte i tribunali, Ora è tutto passato, oggi pensiamo al domani”).

Tedua, Paradiso artificiale, Testo della canzone

Produzione Riconoscimenti: Chris Nolan, DIBLA

Autori /Compositori: M. Molinari, F. Stasi, Z. Mouhib, E. Frasca / C. Mazzocchi, L. Ghiazzi, L. Di Blasi, T. Holopainen

(Sai come mi chiamo, io non so come ti chiami)
Ah

Attraverso lo Stige, le mura di Dite
Vengo dal minerale, dall’acciaio, dal nichel
Stavamo con i taser, mo condividiamo il teaser
Si parlava di droga, ora di cifre
Questo peso in petto è solo polmonite
Rinasco con le spine, sono pieno di ferite
Troppe cose da dire, non bastano le matite
Sei la luce che mi guida o il diavolo che mi uccide
Perché questa non è musica, questo è il mio martirio
Un istante di chiarezza in un ventennio di delirio
Ho pianto così tanto che non basterà il collirio
Per quanto punto in alto non mi basterà l’Empireo
Questo vuoto non è fisico, non basterà riempirlo
Non mi basterà un video per esprimerlo
Un rigo per descriverlo, un calmante a sopprimerlo
Un click a condividerlo, uno sparo per l’epilogo
Io preferisco i ladri agli infami, gli assassini agli ignavi
Gli strozzini agli avari, le corna alle ali
Volevamo il potere, non essere milionari
Essere i migliori e non essere più ignorati
Vorrei essere più forte
Ma tutti i passi sono falsi se le strade sono rotte
Uscii a riveder le stelle, trovai solo la morte
Tu cercami di notte (Ah, ah), Kid Yugi

Giro coi negri africani, mica negri americani
Sono più un negro dei negri italiani
Mangio fufu con le mani, bevo bissap, fumo jwani
Sai come mi chiamo, io non so come ti chiami
Da tutti quei giri loschi, da tutti quei giri strani
Ora siamo a posto, ci siam lavati le mani
A parte gli avvocati e a parte i tribunali
Ora è tutto passato, oggi pensiamo al domani

Eoh, qui Narcos Noyz dall’ultimo girone dei dannati.

Per ricordarvi che non è solo pe’ i sordi, la gloria, la fama.

È pe’ l’inferno che se scatena
Tedua, Tedua

Milano mala, ma la verità è che la città è malata
In circonvalla fai i duecento, segna il tempo in gara
Via Gola, notte fonda, gira in ronda la madama
Gente con la mamma che lavora in viale Zara
Io non faccio mai la spia, io non metto mai la maschera
The Mask, Cameron Diaz, dimmi chi è il più real
Sei sordo, Beethoven, tipe a bordo nel Rover
Venti al polso (Uh), è un Rolex, ma non dice l’ora della morte
“Pon de Replay” di Rihanna mentre lancio cash
Nello strip club di New York, kidnapped con il boss
Quella tipa ha il culo grande, non è Ariana Grande (Ahahah)
Ma una ventunenne del South Bronx (Oh)
Okay, da che parte stai? (Eh)
Tavolo cash game (Eh), difenderò il big blind
Sopra uno yacht in Costa Smeralda
Il GIP che intercetta alla cornetta chi parla (Pow)

Giro coi negri africani, mica negri americani
Sono più un negro dei negri italiani
Mangio fufu con le mani, bevo bissap, fumo jwani
Sai come mi chiamo, io non so come ti chiami
Da tutti quei giri loschi, da tutti quei giri strani
Ora siamo a posto, ci siam lavati le mani
A parte gli avvocati e a parte i tribunali
Ora è tutto passato, oggi pensiamo al domani

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