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Mondo Marcio: Troppo Lontano è il nuovo singolo da Cose dell’altro mondo (video e testo)

Mondo Marcio, fresco vincitore della categoria Best Video per il clip di Senza Cuore agli Mtv Hip Hop Awards, ci regala un nuovo singolo dal suo nuovo disco, Cose dell’altro Mondo. Il brano si chiama Troppo lontano e in effetti il rapper milanese dipendente dall’intercalare “fra”, non ha girato il video della sua nuova canzone

di grazias
25 Gennaio 2013 19:46

Mondo Marcio, fresco vincitore della categoria Best Video per il clip di Senza Cuore agli Mtv Hip Hop Awards, ci regala un nuovo singolo dal suo nuovo disco, Cose dell’altro Mondo. Il brano si chiama Troppo lontano e in effetti il rapper milanese dipendente dall’intercalare “fra”, non ha girato il video della sua nuova canzone esattamente dietro l’angolo. Troverete il video in questione a fine post, ma prima ve lo voglio raccontare:

Il rapper si è catapultato fino in California per girare il videoclip del suo nuovo singolo, disponibile da oggi su itunes. Le immagini che scorrono durante le rime di Troppo lontano vedono Mondo Marcio nel bel mezzo degli scenari immensi cinematografici del Golden State, il Paese del sole in cui il nostro guida, rappa e rimorchia una giovane fanciulla alle prese con l’autostop.

Il video, girato da Alberto Salvucci, si chiude con la scritta che vedete nell’immagine in apertura del post, una citazione dall’On the road di Kerouac: “Dove andiamo? Non lo so, ma bisogna andare”. La frase si sposa alla perfezione con il testo del brano in bilico tra rassegnazione e lotta alla rassegnazione stessa con le unghie, con i denti e con una serie di rime serratissime e incazzate.

Vi avevo promesso il video ed eccolo qua (subito dopo trovate il testo di Troppo Lontano, nuovo singolo di Mondo Marcio dal disco Cose dell’altro mondo):

Quando vorresti arrivarci e non accetti la resa,
ci sei quasi, ma proprio all’ultimo perdi la presa,
volevamo una casa in cielo, purtroppo è a Milano,
guardi le stelle da terra e gridi è troppo lontano.
Quando continui a provarci perchè ce la vuoi fare,
ma tutti intorno a te ti dicono di rinunciare,
guardo le stelle da terra, da sotto le chiamo,
so che nessuno risponderà, è troppo lontano.

Quando a mala pena parli e cammini per la città,
portandoti dietro i tuoi fantasmi,
questa società non ha tempo di contemplarci,
è una giungla piena di animali tristi e stanchi,
e più cerchi di evitare ed incrociare gli sguardi,
più bevi e torni la notte tardi.
Gridi a questo mondo siete un branco di bastardi
e i tuoi migliori amici sono Jack Daniel’s e Mister Bacardi
e in party ne accendi una e voli con la testa,
a un uomo se gli togli i suoi sogni cosa gli resta,
ho sentito di gente sopravvissuta acqua e chiacchiere,
di un Frà morto perché non aveva niente per cui combattere.
So che sei come me, vuoi andartene
i tuoi non ti capiscono e gli amici ti tradiscono, sbattitene
o quanto meno provaci, anche se è cosi dura
puntare da una vita alla luna, essere ancora qui.

Quando vorresti arrivarci e non accetti la resa,
ci sei quasi, ma proprio all’ultimo perdi la presa,
volevamo una casa in cielo, purtroppo è a Milano,
guardi le stelle da terra e gridi è troppo lontano.
Quando continui a provarci perchè ce la vuoi fare,
ma tutti intorno a te ti dicono di rinunciare,
guardo le stelle da terra, da sotto le chiamo,
so che nessuno risponderà, è troppo lontano.

Cresciuto in mezzo ai cartelloni e al pattume,
è da quando sono nato che perdo piume,
ormai ho le ali spoglie, ho messo un bel NO sulle mie voglie,
con la N maiuscola perché sembra che Dio dorme.
Puoi pregare quanto vuoi, sbaglio enorme,
puoi metterti sulle rotaie mentre il treno corre,
ma forse siamo tutti qua per un motivo,
forse uno spermino ha solo scelto l’ovulo giusto al bivio.
Guardo su e non mi decido,
è proprio perché odiavo studiare e ho finito per scrivere un libro,
sarei imputabile per omicidio, per tutti i sogni che ho ucciso,
dato che lo Stato non dà sussidio.
Se hai 16 anni e spacci per comprarti un vestito
e a 26 ti guardi indietro e ti chiedi dove sei finito,
cerco la mia strada come Carlito,
ma ormai le nocche sanguinano,
per quanto ho bussato in paradiso.

Quando vorresti arrivarci e non accetti la resa,
ci sei quasi, ma proprio all’ultimo perdi la presa,
volevamo una casa in cielo, purtroppo è a Milano,
guardi le stelle da terra e gridi è troppo lontano.
Quando continui a provarci perchè ce la vuoi fare,
ma tutti intorno a te ti dicono di rinunciare,
guardo le stelle da terra, da sotto le chiamo,
so che nessuno risponderà, è troppo lontano.

Siamo granchi in un barile, siamo macchioline,
sulla camicia di Dio e se la sta per pulire,
siamo qui per soffrire, a volte sembra cosi,
se da quando nasciamo iniziamo a morire.
E forse questa è la versione più scura,
oltre questa Frà non ne conosco una,
ho acceso cosi tanti fuochi alla luna,
che sembro uno Shamano
e ho amato Brooklyn, ma casa mia resta Milano.
Resta città del fumo con tutti i suoi controsensi,
abbastanza troie e fumo da farti perdere i sensi
e sui miei sensi non so di sicuro persi Frà,
alcuni per una Pupa, altri per un carico da Bogotà.
Mi sento solo qua, davvero solo Frà,
dicono la vita è un film, la mia è un Colossal,
vivo a pane e rimpianto, non mangio nient’altro
e provo a sbattere le ali, ma non lascio l’asfalto.

Quando vorresti arrivarci e non accetti la resa,
ci sei quasi, ma proprio all’ultimo perdi la presa,
volevamo una casa in cielo, purtroppo è a Milano,
guardi le stelle da terra e gridi è troppo lontano.
Quando continui a provarci perchè ce la vuoi fare,
ma tutti intorno a te ti dicono di rinunciare,
guardo le stelle da terra, da sotto le chiamo,
so che nessuno risponderà, è troppo lontano.

E non ci puoi tornare
Non ci puoi tornare
Anche se vuoi non ci puoi tornare
E non ci puoi tornare
Non ci puoi tornare
E non ci puoi tornare
Anche se vuoi Frà non ci puoi tornare.

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