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Mina si da (al)le arie

Che Mina si desse le arie è storia nota: la sua assenza dagli schermi, con tanto di atteggiamento di superiorità, dura da più di venti anni. Per fortuna (o sfortuna) questa mancanza non si è riversata anche sul campo musicale ed ora la cantante più famosa dello stivale è tornata con un nuovo album dal

pubblicato 24 Febbraio 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 17:07

Che Mina si desse le arie è storia nota: la sua assenza dagli schermi, con tanto di atteggiamento di superiorità, dura da più di venti anni.

Per fortuna (o sfortuna) questa mancanza non si è riversata anche sul campo musicale ed ora la cantante più famosa dello stivale è tornata con un nuovo album dal titolo “Sulla tua bocca lo dirò” dove si cimenta in interpretazioni di arie classiche italiane e pezzi di repertorio, spaziando dal tango alla musica americana.

Queste le parole del figlio Massimiliano, uno dei principali portavoce dell’artista:

‘E’ un album che lei ama tanto e per il quale si è messa in gioco con l’aiuto di persone di grandissima levatura professionale riunite insieme per un progetto da pazzi in tempi come il nostro: la qualità senza mezzi termini’

Mettersi in gioco? Ok: Mina ha fatto la storia della musica italiana, ha una grandissima voce ed ha proposto canzoni bellissime…ma ora basta! Basta con l’osannare una cantante che non ha più niente da dire se non ritornare appunto alle canzoni classicheggianti che oramai “puzzano un pò”.

E anche lei incomincia un pò a puzzare: in più quel suo atteggiamento di superiorità di cui parlavamo prima non le conferisce molta simpatia. Ma a pensarla come me pare non esserci nessuno visto che questo nuovo lavoro discografico è balzato direttamente in vetta nella classifica degli album più scaricati.

Ad ogni modo io personalmente ritengo che qui in Italia abbiamo bisogno di carne fresca: largo ai giovani! E menomale che ultimamente c’è Arisa.

Tracklist -“”Sulla tua bocca lo dirò”

“Mi chiamano Mimì” (Puccini)
“Ideale” (Francesco Paolo Tosti)
“I have a love” (Stephen Sondheim, Leonard Bernstein)
“Caro mio ben” (Anonimo, Giuseppe Giordani)
“Oblivion” (Astor Piazzolla, Alba Fossati)
“Mi parlavi adagio” (Tomaso Albinoni, Remo Giazotto)
“Manon” (Giacomo Puccini)
“Bess you is… I Loves you Porgy” (Ira Gershwin, George Gershwin, Dorothy Heyward, Hyward Du Bose)
“E’ la solita storia…” (Francesco Cilea)
“Nessun dorma” (Giacomo Puccini)
“E lucean le stelle” (Giacomo Puccini)
“Sono andati” (Giacomo Puccini)

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