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Metalitalia Festival, Blogo intervista gli organizzatori

Il festival compie cinque anni in continua crescita: facciamo il punto della situazione con lo staff

pubblicato 5 Settembre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 14:01

Questo Sabato, 10 Settembre, si apriranno le porte del Live Club di Trezzo per il Metalitalia.com Festival: quinta edizione di un festival in continua crescita e che si è in poco tempo ritagliato un posto nel cuore degli appassionati del genere, che aspettano con ansia la lineup (che ormai si dà quasi per scontato sarà “di qualità”, ed infatti quest’anno a fare da co-headliner ci sono Sodom e Dark Tranquillity).
Ottenere questa posizione in soli cinque anni (tenendo anche conto che da molti i primi due sono considerati “di rodaggio” soprattutto per le lineup, per poi fare il botto dal 2014) è decisamente meritevole, e richiede sicuramente una passione costante – abbiamo deciso quindi di contattare due membri dello staff di Metalitalia, le ottime penne Alessandro Corno e Luca Pessina, per scoprire qualche retroscena sul festival.

Il Metalitalia Festival compie cinque anni, e da queste parti siamo molto appassionati di “piani quinquennali”: possiamo quindi chiedervi un bilancio di questo primo lustro, e se in effetti avevate in mente piani a lungo termine, quando nel 2012 lanciaste la prima edizione, con Lordi come headliner?

Alessandro Corno: “In realtà, la storia degli eventi dal vivo curati da Metalitalia.com inizia nel 2008 con quel piccolo evento denominato Metalitalia On-Stage organizzato al Marmaja di Cusano Milanino in collaborazione con la On Dead Sound Agency, agenzia che poi in parte confluì nella attuale Eagle Booking Live Promotion, con cui attualmente lavoriamo. Per tornare alla tua domanda, sicuramente nel 2012 non avremmo mai immaginato di arrivare così lontano, ma sicuramente ci speravamo. In cinque anni posso dirti che abbiamo visto di tutto: dalle difficoltà del primo anno con i Lordi, all’assestamento del secondo con gli Uriah Heep, al successo del terzo con la ‘reunion’ degli At The Gates, fino allo strepitoso sold out dello scorso anno con l’accoppiata Testament-Exodus, risultato che speriamo di replicare anche nella prossima edizione del 10 settembre”.

Luca Pessina: “La prima edizione è stata un esperimento sotto tanti punti di vista. Un esperimento dai risultati altalenanti, ma che ci ha fatto capire che avevamo le basi per fare qualcosa di davvero buono in un futuro non troppo lontano. Oggi posso dire che abbiamo fatto la scelta giusta nel decidere di andare avanti e di non fermarci davanti ai primi ostacoli. Negli anni abbiamo aggiustato il tiro e accumulato esperienza e i risultati si sono visti soprattutto nelle ultime due edizioni”.

 

Organizzare un festival è la naturale evoluzione per un portale musicale che raggiunge numeri importanti di visualizzazioni e notorietà? Cosa vi ha spinto a lanciarvi in questa avventura?

Alessandro Corno: “Ricordo che nel 2011 avevamo fatto l’esperimento webradio, cosa che ci ha portato delle belle soddisfazioni ma che, a causa delle poco intelligenti regole italiane, comportava dei limiti e delle difficoltà che rendevano il tutto un peso. Quindi l’idea di cambiare strada e dare il via all’avventura festival in una location importante come quella del Live Music Club. Proprio alla dirigenza e allo staff del locale, oltre ovviamente alla Eagle Booking, va dato il merito dell’averci supportato nel lancio dell’evento”.

Luca Pessina: “Un festival non è necessariamente una naturale evoluzione per realtà come la nostra, ma è molto probabilmente una delle opzioni per chi, come noi, vive per questa musica. Tempo e impegni permettendo, abbiamo sempre cercato di fare quel ‘qualcosa in più’ per andare oltre la solita – comunque più che gratificante – ‘routine’ delle recensioni, interviste, ecc. Vedi la radio. Almeno fino a qualche anno fa, in Italia esistevano numerosi portali e zine metal ed è sempre stata nostra intenzione provare a distinguerci il più possibile, non solo a livello editoriale. L’incontro con i ragazzi di Eagle Booking e il supporto del Live Club ci hanno messo nelle condizioni di provare la strada del festival e le cose da qualche anno hanno preso una piega decisamente positiva su questo fronte”.

 

Dopo due prime edizioni con headliner sorprendenti-ma-disparati (Lordi con Moonspell, Uriah Heep in cima ad un bill thrash), avete decisamente aggiustato la mira verso sonorità costantemente pesanti: At The Gates con Impaled Nazarene nel 2014, Testament ed Exodus nel 2015, Sodom e Dark Tranquillity quest’anno, il tutto preceduto da band italiane sempre pesantissime. E’ questo che il pubblico vuole da voi, insomma? Headbanging senza freni?

Alessandro Corno: “Non necessariamente… nel senso che la linea artistica del festival è determinata soprattutto dalla disponibilità che c’è in quel dato momento per quanto riguarda gli headliner e la relativa convenienza in termini di costo. Ti confesso che ad esempio per l’edizione 2016 avevamo contattato band più moderne che purtroppo non erano disponibili o anche band storiche in ambito classic metal, che però hanno avanzato richieste economiche un po’ troppo alte per le dimensioni concept del festival. L’evento ha una sua precisa identità e non ci va certo di duplicare il prezzo del biglietto. Dipende quindi da vari fattori ma in futuro contiamo di spaziare maggiormente tra i generi”.
Luca Pessina: “Non ne ho l’assoluta certezza, ma ho l’impressione che in Italia il pubblico prediliga bill compatti e smaccatamente ‘metal’. Non a caso le edizioni con meno variazioni a livello di genere sono state quelle più fortunate sinora. Detto ciò, non chiudiamo la porta a nessun filone. Come dice Ale, il cartellone viene allestito anche e soprattutto vedendo cosa c’è di disponibile nel periodo scelto, stando poi attenti al budget, ovviamente. Personalmente mi piacerebbe vedere sul nostro palco qualche band classic metal storica ‘con le palle’, oppure qualche gruppo più giovane e con qualcosa di nuovo da dire. A volte si tratta solo di avere fortuna nella scelta delle date e nel ricevere la proposta adatta da parte dei vari agenti”.

 

Scrivendo i nomi degli headliner delle varie edizioni, si nota anche una netta crescita dell’importanza delle band: dopo qualche anno, con la credibilità in aumento, diventa tutto più facile, nel contattare gruppi per chiedere di suonare al fest?

Alessandro Corno: “Sicuramente il festival ora è conosciuto, cosi come è noto anche il livello di professionalità dello staff tecnico che ci lavora e la qualità delle strutture impiegate e tutto questo aiuta. E’ ad ogni modo sempre una ‘partita aperta’ e non ti nascondo che a volte si fa fatica a trovare le band adatte ad un evento del genere”.

Luca Pessina: “Il festival inizia a poter vantare una solida reputazione, ma le ‘difficoltà’ non finiscono mai. A volte può essere piuttosto difficile trovare la band adatta per chiudere il bill o venire a patti con certe richieste. Tutto sommato, però, riusciamo sempre a partire con il piede giusto, avendo ormai una certa esperienza e potendo contare sul supporto di veri professionisti”.

 

Quali sono i lati difficili dell’organizzare un festival come questo? Che tipo di lavoro c’è dietro, tenendo condo che, pur appoggiandovi alla Eagle Booking per le band, tutto il resto del lavoro penso ricada sulle spalle dello staff di Metalitalia, staff che probabilmente è più avvezzo a scrivere news, recensioni e live report piuttosto che a gestire un festival e tutto ciò che ci sta intorno?

Alessandro Corno: “Fortunatamente c’è chi di noi ha legami con realtà che organizzano live show e quindi si parte un po’ avvantaggiati. Il lavoro inoltre è fatto di una suddivisione dei compiti precisa tra noi di Metalitalia.com, lo staff di Eagle Booking e quello del Live Club. Ognuno fa quello in cui ha maggiore competenza e la macchina alla fine non si inceppa mai… si spera, :)”.
Luca Pessina: “Ad ognuno il suo mestiere, come si suol dire. I compiti sono attentamente distribuiti e si cerca di valorizzare al massimo l’esperienza e le doti di ognuno dei vari componenti del grande staff che comprende i ragazzi di Eagle Booking, del Live Club e della redazione. Alessandro è vitale per fare da collante in tutto questo”.

 

C’è stato qualche momento in cui le difficoltà sembravano insormontabili, tenendo anche conto della scena Italiana e della burocrazia locale? Come lo avete superato?

Alessandro Corno: “Direi che le difficoltà maggiori sono nella scelta del bill, determinata dalla disponibilità di band. Superato questo scoglio, il resto si affronta. Non nascondo che ci son stati momenti in cui ci siamo dovuti adeguare al livello di professionalità richiesto per operare in un locale come questo e sicuramente non è stato facile, ma si è fatto. Anche qui lo staff del Live Club è stato di grande supporto”.

Luca Pessina: “La prima edizione è stata particolarmente intensa a causa di una serie di problematiche legate innanzitutto alla nostra inesperienza e poi a qualche imprevisto di troppo e alle richieste di certe band. Negli ultimi tempi devo dire che siamo riusciti a vivere tutto il processo con relativa serenità, anche se non ti nascondo che, ad esempio, non è stato piacevole ricevere all’ultimo minuto la notizia che gli At The Gates si sarebbero esibiti in quattro due edizioni fa”.

 

Torniamo a parlare di band: come avviene la selezione delle band italiane, sempre fondamentali all’interno del vostro bill? Sono sempre state band di primo piano in Italia, all killer/no filler…

Alessandro Corno: “Da quando, come dicevamo sopra, il bill è diventato più omogeneo come sottogeneri del metal, le band italiane vengono scelte innanzitutto in base all’attinenza al bill e al nostro gusto personale. Poi ovviamente contano anche la popolarità e la rilevanza storica. Quello che posso assicurarti è che al Metalitalia.com Festival non esite il pay to play. Qui una band suona se vale, non se ha i soldi”.

Luca Pessina: “Sottoscrivo completamente quello che dice Ale. Riceviamo tantissime richieste, ma per la selezione si parte in primis dal genere dominante nell’edizione in corso. Ad esempio, abbiamo ottimi gruppi ‘brutal’ death o ‘post’ metal in Italia al momento, per non parlare della nostra tradizione power, ma mettere queste realtà in un cartellone thrash metal non avrebbe molto senso”.

 

Siete tempestati di richieste dall’Italia per suonare al fest, quando viene annunciata una nuova edizione?

Alessandro Corno: “Certo, ogni volta è sempre un bombardamento di email di giovani band che si candidano. Non solo: arrivano anche proposte da agenzie internazionali o nazionali per i gruppi più grossi, e in passato è capitato più volte di accettarle”.

 

Una particolarità del vostro festival sono i meet&greet con tutte le band ed aperti a tutti. Quindi non è una cosa impossibile chiedere a gruppi anche grossi di poter dedicare mezz’ora ai fan ad un festival, senza bisogno di VIP tickets o cose del genere? O, semplicemente, scegliete band che non se la tirano?

Alessandro Corno: “La disponibilità per i meet & greet è una delle richieste base che viene fatta alle band sin dai primi contatti con esse. Se non sono disponibili a tenerli, si mette ovviamente in discussione la loro partecipazione al festival”.

 

Fin dall’inizio il Metalitalia Festival è legato al Live Club di Trezzo, un locale che garantisce ottima visibilità anche per i diversamente alti come me, ma soprattutto un’ottima acustica e la facilità nel raggiungerlo da ogni parte d’Italia, e che con la sua parte esterna garantisce ampio spazio per i meet & greet e un po’ di stand legati al metal. Dopo due soldout (e, si spera, il terzo quest’anno), non inizia però a starvi un po’ stretto?

Alessandro Corno: “In realtà finora abbiamo fatto un solo sold out, ossia nel 2015 ma ad ogni modo non ci interessa cambiare locale, perchè il festival è nato qui e tutto quanto è fatto ‘a misura di Live Club’. Costo del, caratura delle band partecipanti, budget e via dicendo, tutto è tarato per le dimensioni di un locale che non è il più grande d’Italia ma è sicuramente uno dei meglio attrezzati sia dal punto di vista tecnico degli impianti e strutture che dell’accoglienza, avendo anche una grande parte esterna con un secondo spazio coperto. Non dimentichiamoci inoltre il ristorante interno e parcheggi e viabilità che altrove, penso soprattutto a Milano città, sarebbero un incubo mentre qui sono uno dei punti di forza”.

Luca Pessina: “Personalmente sono un grande fan dei festival medio-piccoli. Per me il top a livello mondiali sono happening come il Roadburn, il Maryland Deathfest o il Damnation Festival di Leeds. Parlo di eventi ‘piccoli’ se paragonati ai più famosi open air, ma curati in modo maniacale e con una fortissima identità. Ogni anno è un sold out per loro e mi piacerebbe poter arrivare a simili traguardi con il nostro festival. Possiamo contare su un locale di altissimo livello, la gente ormai sa cosa trova quando decide di venire al nostro evento e la reputazione migliora di anno in anno. Direi che siamo sulla buona strada”.

 

Dal vostro sito avete promesso “i migliori elementi scenografici e tecnici utilizzati in cinque anni di festival” – di cosa si tratta, se si può chiedere un’anticipazione? E’ merito delle band che si portano dietro scenografie speciali, o state architettando qualcosa a livello di Metalitalia?

Alessandro Corno: “Questo lo vedrete durante il festival ma posso anticiparti che si parla di elementi che verranno utilizzati dalle band durante le esibizioni. Per l’edizione 2016 abbiamo infatti voluto che le band avessero a disposizione quegli elementi tecnici che valorizzassero al meglio la loro performance sia dal punto di vista audio che visivo. Per raggiungere questo obbiettivo, abbiamo deciso di dedicare a questi aspetti una parte aggiuntiva del budget rispetto allo scorso anno”.

 

La passione estiva del 2016 è Pokèmon Go, ed il cortile esterno del Live Club sarebbe perfetto per lanciare qualche trappola e far felici i metallari allenatori di Pokèmon. Mi stupisco che nessun festival in Italia ci abbia ancora pensato, non vorreste essere i primi ad offrire questo servizio accessorio?

Alessandro Corno: “Magari è anche una bella mossa dal punto di vista economico, ok… ma preferisco avere 100 persone in meno al festival e 100 biglietti in meno, piuttosto che vedere 100 persone che se ne sta a giocare in un angolo con lo smartphone al posto di assistere agli show :)”

Luca Pessina: “Non conosco assolutamente il fenomeno, quindi mi limito a dire che nel prossimo futuro i nostri sforzi continueranno a concentrarsi sul profilo musicale”.

 

La domanda che tutti si fanno, conoscendo i colori del vostro sito perfettamente abbinati ai colori di una delle thrash metal bands più famose: riuscirete mai a mettere gli Overkill nel bill del Metalitalia Fest? Sarebbe un’esplosione di nero e verde…

Alessandro Corno: “Prima o poi…”

Luca Pessina: “Cinque anni fa non avrei mai potuto immaginare che band del calibro di Testament e At The Gates avrebbero suonato al nostro festival, quindi mi sento di essere fiducioso!”.

 

L’appuntamento è per il 10 Settembre al festival, e per il giorno dopo (anche) sulle pagine di Soundsblog per il report, come per gli anni passati. Qualche foto “in diretta” dal Metalitalia Festival arriverà anche sulla pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, restate sintonizzati! Nel frattempo, per riportare alla memoria le edizioni recenti, ecco i nostri link!

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