Home Interviste Marlene Kuntz, Lunga attesa: Godano, “Quando scrivo i testi mi metto a confronto con altre opere d’arte”

Marlene Kuntz, Lunga attesa: Godano, “Quando scrivo i testi mi metto a confronto con altre opere d’arte”

Un trionfo di chitarre rock: è il nuovo lavoro in uscita il 29 gennaio, “Lunga attesa”

pubblicato 27 Gennaio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 21:33

Non so voi, ma io sono anni che aspettavo i Marlene Kuntz al varco: vuoi la mia personale nostalgia con le sonorità degli esordi (e per tutta quella musica lì, ma questa è un’altra storia) finalmente la band piemontese torna ad esplorare distorsioni, ruvidezze e volumi. E anche qualche reminescenza noise che non guasta mai.

“Lunga attesa”, che uscirà il prossimo 29 gennaio, è un disco da loro stessi definito come “incazzato”. Ha spiegato Cristiano Godano:

“E’ un disco incazzato, molto rock. Anche per quanto riguarda le liriche: visto che i testi li scrivo dopo che le musiche sono finite, adatto i testi alla musica”

Un album che nasce da un mood quasi introvabile in molte band che suonano insieme da tanti anni:

“Non è scontato dopo 25 anni insieme aver voglia di affrontare tutto con l’entusiasmo degli inizi. E’ stato tutto molto eccitante: mentre preparavamo il tour di ‘Catartica’ il giorno dopo non trovavamo faticoso rientrare in sala prove, abbiamo portato avanti quel mood e il disco è andato in quella direzione”

Questa sensazione di rabbia non nasce da qualcosa in particolare, perchè

“La creatività la solleciti. Guido la mia ispirazione, aspetto che arrivi la sensazione giusta e per favorirla leggo, ascolto altra musica, guardo film, insomma, mi metto a confronto con qualcosa di artistico, con altre opere d’arte”

A proposito di creatività, la band recentemente ha dato vita ad una iniziativa molto particolare: ha pubblicato il testo della canzone che dà il titolo al disco e ha chiesto ai fan di provare a musicarlo. I brani che finora sono arrivati – il ‘gioco’ (come lo hanno chiamato, non ‘concorso’ o ‘contest’) tra l’altro si è chiuso oggi – sono 170:

“Siamo stati subissati di musica. L’idea è arrivata pensando ai contenuti che pubblichiamo sulla nostra pagina Facebook, non è un concorso, è un gioco. Abbiamo cercato di mettere il testo meno difficile, ma nonostante questo mi sono accorto che la metrica è stata adattata diversamente da ogni gruppo che ha partecipato, l’italiano infatti è difficile sul rock. E’ stato stimolante, ed è stato un buon modo per molte band per farsi conoscere. Abbiamo scelto di proporre un testo e non una musica perchè il testo dà molto più spazio alla creatività”

La band ha annunciato che le diverse versioni di “Lunga attesa” saranno pubblicate sulla pagina Facebook, ovviamente per questioni di spazio non tutte. Intanto il 17 febbraio i Marlene Kuntz si preparano per un altro esperimento: sarà infatti nelle sale “Marlene Kuntz. Complimenti per la festa”, il film di Sebastiano Luca Insinga che celebra la band a vent’anni da “Catartica”.

Insomma, alla faccia di chi lo vuole obsoleto, il rock è vivo più che mai.

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