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Il ritorno dei Crowded House

Questa sarà una settimana ricca di novità, soprattutto negli States; stanno per uscire infatti parecchi dischi interessanti, un pò per tutti i gusti: degli Smashing Pumpkins vi avevamo anticipato in più occasioni ma anche gli Interpol, Gallows, Buffalo Tom e i mitici Bad Religion… insomma un sacco di roba e non li ho elencati tutti.Uno

pubblicato 11 Luglio 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 01:38

Questa sarà una settimana ricca di novità, soprattutto negli States; stanno per uscire infatti parecchi dischi interessanti, un pò per tutti i gusti: degli Smashing Pumpkins vi avevamo anticipato in più occasioni ma anche gli Interpol, Gallows, Buffalo Tom e i mitici Bad Religion… insomma un sacco di roba e non li ho elencati tutti.

Uno dei dischi più attesi però, è senza dubbio quello dei Crowded House, storica band australiana che sul finire degli anni 80 lasciò un bel segno; una serie di hit, per lo più ballate ma di notevole classe. Attesi perchè mancano da più di 10 anni (undici per l’ esattezza, Farewell to the World loro ultimo album è del 1996) e perchè la classe non è merce abbondante, speriamo ne sia rimasta traccia in questo nuovo Time on Earth.

Uno dei brani più famosi della band è Don’t Dream It’s Over, presente nell’ album omonimo Crowded House del 1986. Famoso soprattutto in Italia a causa (per colpa aggiungo io) di tal Antonello Venditti che la tradusse e interpretò in versione “grande raccordo anulare”… il video dell’ originale lo trovate continuando a leggere

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