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Gianna Nannini canta ‘O Surdato ‘Nnammurato a Paestum (VIDEO)

Un omaggio al pubblico campano per la rocker nella tappa del suo HitStory Tour al Teatro dei Templi di Paestum.

pubblicato 15 Agosto 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 14:40

Gianna Nannini regala un fuori programma alla calorosa platea di Paestum, tappa del suo HitStory Tour 2016, e canta ‘O Surdato ‘Nnammurato, un classico della tradizione partenopea che solitamente viene intonato dal pubblico per manifestare il proprio affetto. Il coro “Oje vita, oje vita mia” è davvero un evergreen per salutare gli artisti; e così la Nannini, mai vista così sorridente, ha ringraziato alla propria maniera le migliaia di persone accorse a vederla al Teatro dei Templi, stando al ‘gioco’ e offrendo una propria, straordinaria versione del brano che ha festeggiato nel 2015 i suoi primi 100 anni. Un pezzo che la Nannini ha ‘inserito’ in una rosa di canzoni napoletane che farebbe “fatica ad abbandonare“, come ha dichiarato alla vigilia dello show in un’intervista concessa ai colleghi de Il Mattino.

“Non è la mia lingua e io ho un rispetto assoluto per le radici, per cui dal palco mi impegno, ma ammettendo le mie carenze di pronuncia e chiedendo scusa al pubblico… Bisogna evitare il rischio della cartolina turistica”

ha dichiarato a Il Mattino, curiosa soprattutto delle esperienze musicali partenopee degli ultimissimi anni. Ma di fronte al coro del pubblico ha messo da parte le riserve e si è lasciata andare.

“Siete uno spettacolo! Voi, non io”

ha detto la rocker senese salutando, già all’inizio del concerto, il pubblico che ha riempito il Teatro dei Templi, in provincia di Salerno. Due ore di successi per la Nannini, che ha dato proprio l’impressione di divertirsi sul palco, come forse mai prima d’ora era accaduto. Accompagnata da un sestetto d’archi (il Red Rock Strings composto da Lorenzo Borneo, Roberta Malavolti, Liuba Moraru, Chiara Santarelli al violino, Linda Rusca alla viola e Davide Pilastro al violoncello) e dalla sua band (Davide Tagliapietra e Thomas Festa alle chitarre, Moritz Müller alla batteria, Daniel Weber al basso, Will Medini alla tastierista, pianoforte e programmazioni) la Nannini ha aperto al fulmicotone con America, seguita a stretto giro da Avventuriera, Profumo, Ragazzo dell’Europa, Hey Bionda, Fotoromanza, I Maschi; non sono mancate le cover di Ciao Amore Ciao, Lontano dagli Occhi, Dio è morto e L’Immensità, che ha aperto il triplo bis. In scaletta anche Maledetto Ciao, Amandoti, Bello e Impossibile, quindi Sei nell’anima e Meravigliosa creatura, ‘giocate’ sullo ‘pseudo’ finale che ha preceduto i bis. In tutto 26 brani, con a chiudere Un giorno disumanoUn’Estate Italiana, con tanto di giacca tricolore. Ed è proprio con quella giacca indosso che ha salutato il pubblico, dispensando baci e abbracci.

“Mi tocca sempre venire al Sud per godermela”

ha detto sorridente la cantante, che ha più volte fatto alzare le luci in platea durante il concerto per guardare il pubblico. Pubblico, che – va detto – ha cercato di rispettare il volere della Nannini, che ha richiesto, nelle sue tante interviste, di mettere da parte i cellulari per godersi lo show senza la mediazione di schermi e di video. Certo è che durante il fuori programma non c’è stato spettatore che non abbia immortalato il momento. Noi inclusi.

Foto | Galleria 1: foto Alfonso Salsano per Anni 60 Produzioni; Galleria 2: @gjoja