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EMI, basta DRM

Emi ha deciso di non inserire più tecnologia anti-copia nei suoi CD, è quanto riportato dal magazine Billboard, in quanto il costo di queste tecnologie sarebbe superiore ai benefici, includendo in questo costo anche l’insoddisfazione degli utenti. Questa nuova tattica di EMI, che lo ricordiamo è in prima linea nelle battaglie contro ogni forma di

pubblicato 9 Gennaio 2007 aggiornato 11 Febbraio 2021 16:05

Emi ha deciso di non inserire più tecnologia anti-copia nei suoi CD, è quanto riportato dal magazine Billboard, in quanto il costo di queste tecnologie sarebbe superiore ai benefici, includendo in questo costo anche l’insoddisfazione degli utenti. Questa nuova tattica di EMI, che lo ricordiamo è in prima linea nelle battaglie contro ogni forma di liberalizzazione dei contenuti musicali, non sorprende se non superficialmente, in quanto finora le azione legali e di propaganda effettuate dalle major discografiche hanno avuto come effetto il moltiplicarsi di tools per sproteggere i materiali protetti e la moltiplicazione delle argomentazione a favore della liberalizzazione dei contenuti artistici, ma anche attacchi al DRM da parte di importanti istituzioni della cultura a livello internazionale, e anche di alcuni settori del mondo della politica (ex-Ministro Maroni) e insospettabili addetti ai lavori (Bill Gates).

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