Da Soundsblog: Buon Natale. Che ci crediate o no
“Abbiamo bisogno di un piccolo Natale”, queste sono le parole del brano di Johnny Mathis, celebre cantante texano degli anni ’60-’80, che risuonano in una delle mie radio web preferite in queste prime ore notturne che precedono le mega abbuffate iper caloriche e iper parentali.Alcuni amano questa ricorrenza densa di significato religioso, qualcuno finge di
“Abbiamo bisogno di un piccolo Natale”, queste sono le parole del brano di Johnny Mathis, celebre cantante texano degli anni ’60-’80, che risuonano in una delle mie radio web preferite in queste prime ore notturne che precedono le mega abbuffate iper caloriche e iper parentali.
Alcuni amano questa ricorrenza densa di significato religioso, qualcuno finge di crederci prendendone solo il buono e l’utile. C’è anche chi non lo festeggia in una perfetta e integerrima etica proveniente da chissà dove. Tutto lecito.
Eppure ognuno di noi ha bisogno di tutto ciò che il Natale porta con sé, perfettamente riassumibile in tre parole: la nostra infanzia. Possiamo tornare un po’ bambini. Scoprire e riscoprire la bellezza del dover ancora conoscere il mondo, unico barlume di libertà emotiva che alcuni di noi si sono potuti permettere.
Il Natale ci riavvicina alla gente e alla musica, e come potrebbe non essere altrimenti, sulle note di uno splendido Elvis Presley che ora intona conturbante le note di “White Christmas”: viene voglia d’amare, di accogliere. Di stringersi con quei quattro gatti che ancora sanno accendere il nostro cuore ed emozionarci allontanando gli spauracchi dell’incombente solitudine. Che Gesù sia mai esistito o meno.
E’ così che dolcemente, proprio come sta facendo proprio in questi attimi l’incredibile voce di Kenny Loggins in “The Bells of Christmas”, la redazione di Soundsblog vi augura un felice Natale. Sperando di accompagnarvi, come una bella canzone, in questi brevi ma sempre intensi giorni di feste fino alle porte del nuovo anno. Ricordatevelo bene: oggi più che mai, valete.
Auguri.