Home Notizie Bataclan: Sting, il minuto di silenzio per le vittime e la polemica (smentita) sugli Eagles Of Death Metal

Bataclan: Sting, il minuto di silenzio per le vittime e la polemica (smentita) sugli Eagles Of Death Metal

Sting si è esibito al Bataclan, l’11 novembre 2016, omaggiando le vittime con un minuto di silenzio iniziale. Smentite le polemiche dei giorni successivi con protagonisti gli Eagles of Death Metal.

pubblicato 14 Novembre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:16

Venerdì 11 novembre 2016, Sting si è esibito al Bataclan di Parigi, primo show a distanza di un anno dalla tragedia che ha avuto luogo il 13 novembre 2015. Un attacco terroristico spezzò le vite di 86 persone che si erano ritrovate nella sala da spettacolo per assistere al concerto degli Eagles of Death Metal.

In francese, Sting ha chiesto al pubblico presente di fare un minuto di silenzio proprio in memoria di quelle persone che sono state uccise in quella che sembrava -e doveva- essere una qualsiasi serata di svago. Qui sotto il video della richiesta:

Nelle ore successive è nata una polemiche che ha visto protagonista Jesse Hughes. Secondo le prime indiscrezioni, il frontman del degli Eagles of Death Metal sarebbe stato bloccato all’ingresso del locale e gli sarebbe stato impedito di assistere al concerto di Sting. La notizia è stata smentita dal manager del gruppo che ha specificato come “non avesse mai nemmeno tentato di entrare nel club per lo show di Sting”. A fare il commento che la stampa ha ripreso, sarebbe stato il video direttore del Bataclan che avrebbe dichiarato: “Sono venuti, li ho mandati via – ci sono cose che non si possono perdonare”.

Dure le parole del portavoce della band.

“Questa giornata non è su Jesse Hughes o sugli Eagles of Death Metal. Jesse è a Parigi per condividere e ricordare i tragici eventi di un anno fa con i suoi amici, familiari e fan. Si tratta di ricordare la tragica perdita di vite umane, un fatto accaduto proprio davanti ai suoi occhi durante il suo show, e questo vigliacco di Jules Frutos sente il bisogno di insudiciare la riapertura del club, diffondendo falsi racconti alla stampa, e sporcando una splendida opportunità che potrebbe essere stato utilizzata per diffondere la pace e l’amore e non ulteriore diffusione di parole cariche di odio. Jesse non ha nemmeno tentato di entrare nel club per lo show di stasera di Sting.”

Alla base del rifiuto di far entrare Hughes -poi smentito- sarebbero state le parole pronunciare dal cantante, nei mesi scorsi, quando aveva insinuato che parte del personale musulmano del Bataclan (e della sicurezza) poteva essere complice e coinvolto dall’attacco terroristico del 13 novembre 2015.

Rilascia queste false dichiarazioni ogni due mesi. E’ pura follia accusare la nostra sicurezza di essere complice con i terroristi … Basta. Zero. Tutto questo deve finire

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