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Artista emergente? Lascia perdere

E’ cominciato ieri a Faenza il Mei, appuntamento annuale che riunisce tutte le etichette discografiche indipendenti. Si parla di musica, si propone musica, si parla di essa. E di quanto il precariato e le pochissime speranze di guadagno siano una concreta realtà?Colpa nostra? Anche. Prima di tutto l’analisi del problema ha portato a definire quanto

di aleali
pubblicato 24 Novembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 00:12

E’ cominciato ieri a Faenza il Mei, appuntamento annuale che riunisce tutte le etichette discografiche indipendenti. Si parla di musica, si propone musica, si parla di essa. E di quanto il precariato e le pochissime speranze di guadagno siano una concreta realtà?

Colpa nostra? Anche. Prima di tutto l’analisi del problema ha portato a definire quanto la superficialità dei prodotti musicali sullo stile “minimo impegno, massimo guadagno” abbia sminuito la qualità del prodotto discografico a tal punto da incentivare la scelta di non comprare certa musica ma di ottenerla gratuitamente, anche laddove il prodotto fosse invece molto valido.

Quanto guadagna in un anno un’artista? A parte le poche eccezioni di grande successo e di enorme guadagno, la maggior parte degli artisti intasca pochissimo: la media è infatti di 7 mila euro annui. Praticamente si guadagna di più con un part time.

Sulle soluzioni al problema, oltre alla necessità di migliorare il servizio di redistribuzione dei proventi dei diritti Siae agli autori, è intervenuta Giovanna Melandri, ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, che ha promesso sgravi fiscali per le etichette indipendenti e minori tassazioni per chi fa musica come attività di guadagno alternativa.

Da questo ragionamento molti potrebbero persino cambiare idea e mollare tutto. La musica è passione ma è anche desiderio di poterci vivere senza doversi arrabattare con altri lavori. Il discorso è che il mondo musicale oggi è affollatissimo, troppa musica e troppe poche occasioni per emergere.

Solo pochi ce le fanno davvero e il sottobosco rimane ad annaspare sperando che la voglia di farcela non sparisca troppo presto. Ma il dipinto che scrutiamo sembra essere tristemente chiaro: credi di essere il migliore? No? Allora lascia perdere.

Via | LaStampa

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